Continuano le esercitazioni militari di Pechino nelle acque e nei cieli di Taiwan. Le tensioni sono aumentate dopo l'insediamento, lo scorso 20 maggio, del nuovo presidente "separatista" Lai Ching-Te. Altro elemento di attrito è stato il via libera degli Usa per la vendita di armi a Taipei
Prosegue la tensione tra Pechino e Taipei. Nelle ultime 24 ore, come ha riferito il ministero della Difesa di Taiwan, sono stati rilevati un totale di 35 aerei e 7 navi da guerra cinesi intorno all'isola. Nelle ultime settimane non è la prima volta che il governo di Taiwan denuncia l’attività dell’esercito di Pechino nei mari circostanti e nello spazio aereo sopra l’isola. Nel complesso, sono 33 i jet che hanno superato la linea media dello Stretto di Taiwan e sono entrati nella zona di identificazione di difesa aerea (Adiz) da nord, centro ed est. "Abbiamo monitorato la situazione e risposto di conseguenza", ha precisato il ministero in una nota, attraverso la mobilitazione di Aeronautica, Marina e sistemi missilistici da terra.
La situazione
L’intensificazione dell’attività militare da parte della Cina attorno all’isola di Taiwan è dovuta all'insediamento, lo scorso 20 maggio, di William Lai alla presidenza di Taiwan. Il nuovo presidente è infatti considerato dalla Cina un "pericoloso separatista". Altro motivo per le tensioni è stato il via libera, dato dagli Stati Uniti un paio due settimane fa, alla vendita di mini-missili e droni a Taiwan. Pechino non ha accolto bene la decisione statunitense, continuando a rivendicare l’isola come parte integrante del suo territorio da riunificare ad ogni costo. Durante queste esercitazioni delle ultime settimane, secondo il ministero della Difesa di Taipei, l'Esercito popolare di liberazione ha inviato 62 aerei militari intorno all'isola, in quella che è stata la mobilitazione più alta del 2024 in un solo giorno.