Con il passare delle ore si allargano le indagini sul fallito colpo di stato guidato dagli ex comandanti di esercito e marina militare, Juan José Zuniga Macías e Juan Arnez Salvador. Secondo il ministro dell'Interno boliviano, Eduardo del Castillo, l'intenzione era quella di "prendere il comando" del Paese e di "rovesciare un’autorità democraticamente eletta". Dopo gli scontri, sono stati 12 i feriti
Si chiamano Juan José Zúñiga e Juan Arnez Salvador e sono gli ex comandanti dell'Esercito e della Marina identificati in Bolivia come i principali artefici del tentato colpo di Stato realizzato nelle scorse ore nel Paese. A far chiarezza sui risvolti di quanto successo ci ha pensato, durante una conferenza stampa, il ministro dell'Interno, Eduardo del Castillo, che riferito che i due, arrestati assieme ad altre 15 persone, saranno processati per reati legati alla sicurezza interna. Esiste, ha proseguito il ministro boliviano, anche “un altro gruppo di persone che saranno indagate per aver contribuito alla realizzazione del tentato colpo di Stato. Poi, una volta che saranno condannati, garantiremo che ciò non accada di nuovo". Intanto sulla scorta di quanto successo ieri, il presidente Luis Arce ha nominato in una cerimonia i nuovi vertici delle forze armate. Il generale José Wilson Sánchez Velásquez è stato chiamato ad essere il nuovo comandante dell'esercito, il generale Gerardo Zabala invece sarà a capo dell'Aeronautica militare, mentre il viceammiraglio Renán Guardia guiderà la Marina.
I feriti dopo il tentato colpo di Stato
E’ emerso anche che, nei corso del tentato golpe, sono state almeno 12 le persone rimaste ferite, alcune a causa dei colpi sparati dai soldati in rivolta sulla Plaza Murillo di La Paz e nelle sue vicinanze. Il bilancio è stato fornito dalla ministra della Presidenza, Maria Nela Prada, oltre che da quella della Sanità, María Renée Castro. E proprio quest'ultima ha spiegato che "le nostre brigate mediche sono entrate rapidamente in azione e hanno trasferito i feriti nelle strutture sanitarie cittadine competenti".
Il tentato golpe
Stando ai fatti, il tenato golpe è durato poco più di tre ore. A scompaginare la trama guidata da Zuñiga è stata la nomina dei nuovi vertici militari. Non appena incaricato, il generale Sanchez Velasquez, ha ordinato infatti a tutti i militari di fare immediato ritorno nelle caserme ed "evitare lo spargimento di sangue". La risposta è stata quasi immediata. I soldati che nel pomeriggio avevano fatto irruzione nel palazzo del governo, occupando piazza Murillo, mentre il presidente Arce era riunito con l'intero gabinetto, hanno ripiegato eseguendo gli ordini. E lo stesso Zuniga è stato visto lasciare la piazza a bordo di un carroarmato, mentre il popolo cantava l'inno nazionale.
Il ministro del Castillo: "Zuniga criminale che voleva il comando del Paese"
Tornado alle parole del ministro dell'Interno boliviano, Eduardo del Castillo, dopo i fatti, lo stesso ha assicurato che l'intenzione del destituito comandante dell'esercito, Zuniga, era quella di "prendere il comando" del Paese e che il tentativo di "colpo di stato non era un'esercitazione". Del Castillo ha poi definito il capo militare arrestato come un "criminale" che cercava di "rovesciare un’autorità democraticamente eletta". Quale il reale obiettivo di Zuniga? Quello di “prendere il comando del nostro Paese e diventare comandante generale delle Forze Armate", ha detto ancora il ministro. Considerato anche il ruolo di Arnez, del Castillo ha sottolineato che "queste due persone non hanno agito da sole per pianificare e cospirare allo scopo di rovesciare il governo democraticamente eletto ma ci sono altre persone identificate", ha riferito ancora, spiegando dal suo punto di vista che c'è stata una "gestione politica" in questi eventi, poiché' alcuni settori avevano già annunciato proteste questa settimana e Zuniga stava cercando di "guadagnare il sostegno popolare". Il governo, ha confermato, compirà "ogni sforzo" affinchè Zuniga e Arnez "siano condannati per rivolta armata, attentato contro il presidente e distruzione di proprietà pubbliche e private" e non solo. "Il colpo di stato non è stato possibile realizzarlo grazie all'impegno e alla memoria che ha il popolo boliviano", ha concluso Del Castillo.
Guterres: “I boliviani proteggano l’ordine costituzionale”
Sui fatti accaduti in Bolivia è intervenuto anche il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, che ha invitato oggi tutti i boliviani, "comprese le forze armate, a proteggere l'ordine costituzionale".