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Israele-Hamas, Netanyahu: "Non lasceremo Gaza senza gli ostaggi"

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Medio Oriente, Casa Bianca: offensive le parole di Netanyahu
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Medio Oriente, Casa Bianca: offensive le parole di Netanyahu
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Otto americani restano in ostaggio a Gaza, comprese tre persone decedute secondo Israele. La crisi umanitaria nel sud di Gaza sta "rapidamente peggiorando" per decine di migliaia di persone. Nei campi per sfollati nella zona centrale e meridionale,  si legge nell'ultimo rapporto  dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Unocha), l'accesso all'acqua è estremamente scarso e vi è una grave carenza di cibo e di latte e latte artificiale per i bambini

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 La crisi umanitaria nel sud di Gaza sta "rapidamente peggiorando" per decine di migliaia di sfollati stipati in un'area lungo la costa in mezzo al "calore estivo ardente" e dove "il conflitto attivo e l'illegalita'" rendono quasi impossibile per gli operatori umanitari far fronte alle necessità e ai bisogni crescenti". E' quanto si legge nell'ultimo rapporto sulla situazione a Gaza dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Unocha). L'agenzia Onu riferisce inoltre che nei campi per sfollati nella zona centrale e meridionale di Gaza, l'accesso all'acqua è estremamente scarso e vi e' una grave carenza di cibo, nonche' di latte e latte artificiale per i bambini. "Molte famiglie riferiscono di consumare un solo pasto al giorno, e alcune di consumarne uno ogni due o tre giorni", afferma il rapporto. Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha detto che nessun luogo di Israele sarà risparmiato in caso di guerra totale. Intanto il premier Benyamin Netanyahu che ha incontrato le famiglie degli ostaggi ha dichiarato che "non lasceranno Gaza finché non ritorneranno tutti gli ostaggi e non andremo via finché non avremo eliminato le capacità militari e governative di Hamas".


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Il molo Usa per gli aiuti a Gaza riprende le operazioni

Il molo americano riprende le attività a Gaza anche se gli aiuti sono trasportati in un'area di smistamento. Lo ha detto il Pentagono. Il molo era stato temporaneamente spostato venerdì per il maltempo. Secondo indiscrezioni riportate nei giorni scorsi dal New York Times, il molo sarà smantellato prima del previsto, forse già il mese prossimo. 

Avere le mestruazioni a Gaza: mancano acqua pulita e 10 milioni di assorbenti

Secondo  le stime di UN Women, ogni mese sono necessari circa 10 milioni  di  assorbenti igienici usa e getta o 4 milioni di assorbenti  riutilizzabili  per quasi 700 mila donne e ragazze che rischiano virus e   infezioni. Le  storie raccolte da ActionAId nella Giornata mondiale   dell'igiene  mestruale. LE STORIE

Israele avrebbe organizzato una campagna di persuasione online rivolta a politici USA

Lo rivela il New York Times, che cita fonti del Ministero della Diaspora  di Israele. Anche OpenAI e Meta affermano di aver individuato  un’operazione di disinformazione portata avanti da una società  israeliana. LEGGI L'ARTICOLO

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il  riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 è stata la volta della  Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri  Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e  Stati Uniti. QUALI SONO

Ancora proteste davanti casa Netanyahu per ostaggi e Nord

Continuano le proteste dei manifestanti israeliani che si oppongono alla gestione del conflitto con Hamas da parte del premier Benjamin Netanyahu. Si tratta del movimento della "settimana di rottura": secondo quanto riferisce la stampa israeliana, molte persone manifestano con slogan e cartelli davanti alle residenze private del capo del governo, a Cesarea e Gerusalemme. I manifestanti chiedono la liberazione degli ostaggi, la convocazione di nuove elezioni, e sicurezza per i villaggi vicini al confine nord con il Libano. 

Da Gaza a Trieste, l'Ong che ha salvato otto bambini palestinesi dalla guerra

Un gruppo di bambini palestinesi, malati o feriti, è stato  trasferito all'ospedale pediatrico triestino Burlo Garofolo grazie  all'operazione umanitaria organizzata dall'associazione Gaza Kinder  Relief (GKR), in collaborazione con Save a Child LEGGI

Blinken discute sforzi per cessate il fuoco con consiglieri Netanyahu

Antony Blinken discuterà il lavoro che si sta facendo per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi in un incontro con consiglieri di Benjamin Netanyahu. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, spiegando che nell'incontro oggi con il ministro degli Affari Strategici Ron Dermer e con il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Tzachi Hanegbi, il segretario di Stato Usa parlerà anche dalla situazione al confine nord di Israele con il Libano. 

Mezzaluna, '80 camion aiuti su 200 respinti a valico da Israele'

Il vicepresidente della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Mohamed Radwan, ha fatto sapere che ieri dal valico di Kerem Shalom, tra Egitto e Gaza, sono entrati 120 camion di aiuti, incluse 4 cisterne di carburante, sui 200 camion di aiuti inviati ieri, mentre 80 sono stati respinti da Israele. La fonte ha aggiunto che i camion sono ancora soggetti ad attente e prolungate ispezioni al valico prima di entrare a Gaza, e che migliaia di camion sono stipati nei magazzini della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, nelle piazze e nelle strade del Governatorato del Nord Sinai e al valico di frontiera di Rafah, reso ormai inutilizzabile per i danni sul lato palestinese, nonostante sia in parte operativo sul lato egiziano per le spedizioni verso Kerem Shalom e Al-Awja. Nelle ultime due settimane 2.100 camion di aiuti umanitari, medici e alimentari sono stati consegnati dal valico di Kerem Shalom. La Mezzaluna egiziana continua a prepararne e inviarne giornalmente 200, anche in questi giorni di festa dell'Aid El-Adha, mentre il valico di Rafah è fermo ormai da 7 settimane per l'invasione israeliana. Bloccato da allora il passaggio di persone in uscita da Gaza e di feriti diretti agli ospedali egiziani.

Netanyahu: "Accetto attacchi personali ma Usa mandino armi"

"Sono pronto a subire attacchi personali a condizione che Israele riceva dagli Usa le munizioni di cui ha bisogno nella guerra per la sua esistenza". Così il premier Benyamin Netanyahu in risposta alle affermazioni di John Kirby, portavoce del consiglio di sicurezza Usa, che aveva definito "deludente e irritante" l'ultimo video del premier sulla questione delle armi. 

Medio Oriente, secondo i mediatori "solo 50 ostaggi" israeliani sarebbero ancora vivi

Mediatori in Medio Oriente riferiscono che "solo 50 ostaggi" israeliani nelle mani di Hamas sarebbero ancora vivi. Gli Usa li avvertono: "Stop ai raid o appoggiamo operazioni israeliane limitate" in Libano.

Netanyahu: "Non lasceremo Gaza senza gli ostaggi"

Non lasceremo Gaza finché non ritorneranno tutti gli ostaggi e non andremo via finché non avremo eliminato le capacità militari e governative di Hamas". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu che oggi ha incontrato le famiglie degli ostaggi uccisi nell'encalve palestinese. "Non abbiamo alcuna possibilità di arrenderci, non abbiamo alcuna possibilità di rinunciare alla vittoria. Questa - ha spiegato - è la mia posizione. Chi si oppone, si opponga apertamente". "Ci impegniamo - ha concluso - a riportare indietro tutti i 120 rapiti, sia i vivi sii i morti, Anche se a tappe non rinunceremo a nessuno". 

Usa: Netanyahu irritante sulle armi, nessuno fa più di noi

"Deludente, offensivo, irritante e falso visto che nessuno altro paese sta facendo più di noi". Lo afferma il portavoce del consiglio della sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby a chi gli chiedeva del video dei giorni scorsi in cui il premier israeliano Benyamin Netanyahu criticava gli Stati Uniti per aver trattenuto le armi dirette a Israele.

Casa Bianca: offensive accuse Netanyahu su blocco armi

Le accuse del premier israeliano Benjamin Netanyahu nei confronti degli Usa in merito al presunto blocco nelle consegne di armi allo Stato ebraico sono "offensive". Lo ha affermato la Casa Bianca, alla luce del videomessaggio di Netanyahu diffuso nei giorni scorsi. 

Olp, 'dobbiamo avere il controllo di Gaza a fine guerra'

L'Olp deve avere il controllo di governo su Gaza alla fine della guerra, pena "una guerra civile". Lo ha detto in una intervista ad Al Arabiya - ripresa dai media israeliani - il segretario generale Hussein al-Sheikh. "L'organizzazione - ha sottolineato - deve avere i controllo nella Striscia di Gaza, altrimenti scoppierà una guerra civile". Al-Sheikh ha poi aggiunto che gli Usa e Israele hanno offerto il controllo del valico di Rafah, nel sud dell'enclave palestinese, alla ripresa delle attività ma che l'Olp si oppone. "Riprendere il controllo del valico - ha spiegato - dovrebbe essere fatto in coordinamento con Hamas". 

Ministro Iran, nessuna pace regionale fino a che esiste Israele

La regione dell'Asia occidentale non vedrà la pace fino a che esisterà Israele. Lo ha affermato il ministro degli Esteri ad interim iraniano, Ali Bagheri Kani. "Non c'è spazio per crimini, occupazione e attacchi contro Gaza e la Palestina nella regione. La nozione secondo cui la regione vedrà un ritorno alla pace nonostante la continua occupazione e aggressione da parte del regime sionista non è nulla più che un miraggio", ha affermato Bagheri Kani durante un'intervista con Al Jazeera, come riferisce Irna, in occasione della sua visita in Qatar. Secondo il capo della diplomazia di Teheran, "più il regime sionista fa minacce, più cadrà nel pantano dei suoi crimini nella Striscia di Gaza" mentre "i sionisti dovrebbero comprendere che i loro crimini non porteranno loro alcun risultato ma causeranno nuove azioni contro di loro". 

Manifestazione pro Palestina sabato a Milano

La Confederazione unitaria di base (Cub), insieme alle associazioni palestinesi in Italia, a studenti, centri sociali e cittadini, manifesterà sabato prossimo a Milano - così come avviene da mesi - per chiedere l'immediato cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Il concentramento è previsto, è spiegato dagli organizzatori, a partire dalle 15 in Largo Cairoli. L'iniziativa è per "la fine delle violenze perpetrate sulla popolazione civile palestinese dopo mesi di assedio in cui anche ai convogli umanitari è stato quasi del tutto impedito l'accesso alle aree sottoposte a bombardamenti e in buona parte private dei più elementari servizi". "Migliaia di uomini, donne e bambini sono morti o rimasti gravemente feriti - denuncia la Cub -, gli ospedali non dispongono degli strumenti per curare le persone e anche il cibo è insufficiente per il sostentamento della popolazione. La comunità internazionale si è già espressa su quanto sta avvenendo, definendo 'genocidio' ciò che a Gaza è purtroppo una realtà da nove mesi".

Cipro, molo temporaneo Usa a Gaza di nuovo operativo

Il molo temporaneo, costruito dagli Usa al largo di Gaza, è di nuovo funzionante dopo essere stato staccato per la seconda volta la scorsa settimana a causa del mare mosso. Lo ha annunciato Cipro, Paese chiamato a controllare gli aiuti internazionali destinati alla Striscia. Nessuna conferma finora è arrivata dagli Usa, ha fatto sapere l'AP. Secondo Theodoris Gotsis, portavoce del ministero degli Esteri cipriota, il molo e la strada rialzata che portano alla spiaggia di Gaza funzionano entrambi.

Di Battista: il 28/6 in Senato per riconoscimento Palestina

"Venerdì 28 giugno consegneremo in Senato le firme raccolte per la legge che chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina. Appuntamento alle 13 in piazza delle Cinque Lune". Così su Facebook l'ex deputato dei Cinque stelle Alessandro Di Battista. 

Dal Libano 25 razzi su nord Israele, gravi danni a case

Circa 25 razzi sono stati lanciati dal Libano su Zar'it, nel nord di Israele sul confine con il Paese dei Cedri. Lo ha riferito l'Idf ed Hezbollah ha rivendicato. Il capo del villaggio, Itzik Ben Moha, ha detto che diverse case sono state colpite direttamente e hanno subito gravi danni ma non ci sono vittime. Uno dei razzi ha provocato un incendio e le squadre di emergenza sono al lavoro per spegnerlo. 

Idf, comandante locale Hezbollah ucciso in raid

Un comandante locale di Hezbollah è stato ucciso in un raid aereo israeliano nellla città di Deir Kifa, nella zona di Tiro, nel sud del Libano. Lo ha riferito l'Idf precisando che si tratta di Abbas Ibrahim Hamza Hamada, noto anche come Fadl Ibrahim, responsabile delle operazioni nell'area di Jouaiyya, una città vicino a Deir Kifa. 

Fonti Egitto, 'gravi i danni di Israele al valico di Rafah'

Sono ingenti i danni provocati dalla vandalizzazione di Israele dalla parte palestinese del valico di Rafah, ci vorrebbe almeno un mese per ripararli e la soluzione allo studio è quella di costruire un passaggio alternativo tra Egitto e Striscia di Gaza. Lo ha detto all'ANSA una fonte della sicurezza egiziana al valico di Rafah. "L'aggressione israeliana dei giorni scorsi - ha riferito - ha scavato buche profonde davanti al cancello dal lato palestinese, ha divelto le strade con i bulldozer, ha dato fuoco alle sale di arrivo del terminal e ha distrutto ciò che contenevano. Israele ha anche demolito gran parte del passaggio, impedendo ai camion degli aiuti di attraversarlo e alle ambulanze e alle persone di uscire da Gaza". Secondo la fonte, l'obiettivo sarebbe costringere la parte palestinese e quella egiziana a utilizzare il terminal commerciale di Kerem Shalom, già sotto il controllo israeliano, come alternativa permanente al valico di Rafah, ipotesi che non sarebbe sufficiente alle necessità della popolazione palestinese e, inoltre, non sarebbe conforme agli accordi del 2005. In alternativa si pensa di costruire un altro passaggio tra l'Egitto e Gaza per trasportare aiuti, persone e feriti, sempre nel caso di un ritiro israeliano dalla Rafah palestinese. La sua realizzazione, secondo la fonte, richiederà circa dieci giorni. 

Ue: 'Hezbollah? Minacce a Cipro sono minacce a tutta l'Ue'

"Lasciatemi ricordare a tutti che Cipro è uno Stato membro dell'Unione europea. Questo vuol dire che l'Ue è Cipro e Cipro è l'Ue. Ogni minaccia contro un nostro Stato membro è una minaccia contro l'Unione europea. Quindi l'Unione sostiene pienamente Cipro le affermazioni del presidente contro le minacce di Hezbollah". Lo ha dichiarato il portavoce dell'Ue per la Politica estera, Peter Stano, nel briefing quotidiano con la stampa rispondendo a una domanda sulle minacce di Hezbollah a Cipro, accusato di sostenere Israele.

Hamas a ministro Iran, Israele ha fallito in guerra Gaza

Israele ha fallito nei suoi obiettivi di guerra a Gaza. E' quanto ha affermato Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas, in un incontro a Doha con il ministro degli Esteri ad interim iraniano Ali Bagheri. Quest'ultimo, ha riportato l'Irna, ha sottolineato la necessita' di "sfruttare tutte le capacità per rendere costosa l'aggressione e i crimini dei sionisti. La resistenza non deve limitarsi alla resistenza armata contro gli invasori".

Media Libano, auto attaccata da un drone a est di Tiro

Media libanesi hanno riferito di un attacco con drone contro un auto a est di Tiro, nel sud del Libano.

Lapid: "Se ci comportiamo come i nemici diventiamo come loro"

"Se ci comportiamo come (i nostri nemici), allora diventeremo come loro. I valori non sono qualcosa che tieni solo quando ti fa comodo. Valori e principi sono pensati proprio per i momenti difficili. Se rinunciamo ai nostri valori, questo Paese è in pericolo esistenziale". Lo ha affermato il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid, partecipando alla conferenza 'Democracy Under Fire' dell'Università di Reichman.

Secondo il leader di Yesh Atid, Israele è in pericolo "esistenziale" perché i suoi alleati occidentali non credono più che sia "l'unico rappresentante affidabile dei valori democratici e liberali in Medio Oriente". "Il governo americano, l'Unione Europea e i Paesi liberali non credono piu' che siamo una nazione sana, seria e liberale", "vincolata dal diritto internazionale". Nonostante "abbiamo intrapreso la guerra più giusta nella storia", "non riusciamo a portare il mondo dalla nostra parte", ha aggiunto Lapid, ricordando i Paesi che di recente hanno riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina. Si tratta di "un disastro politico" e "si sarebbe potuto prevenirlo", ha proseguito, accusando il governo di aver sperperato il credito "quasi infinito" post-7 ottobre.

Piantedosi, ‘da 7 ottobre rinascente antisemitismo, tenere alta guardia’

“Dal 7 ottobre abbiamo registrato un rinascente sentimento di antisemitismo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alla cerimonia di consegna della medaglia d’oro al merito civile assegnata all’associazione degli ex deportati alla prefettura di Milano.  “Oggi viviamo un’epoca in cui si sono affacciati sul nostro continente scenario di guerra che pensavamo superati. Pensavamo che non avremmo mai più visto ai margini del nostro continente delle guerre così efferate e feroci e invece ce ne occupiamo, perché sono vicende che stanno interessando anche le dinamiche della vita delle nostre società”, ha evidenziato Piantedosi, che nel suo intervento ha citato Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è fondamentale”. Per questo - ha detto il ministro - “è importante tramandare sempre i messaggi della storia, perché nulla non può non riproporsi. Quindi è importante tenere alta la guardia e soprattutto agire su quelle che sono le testimonianze e i messaggi positivi”. È quello che fa Aned, l’associazione di ex deportati che si è “sempre proiettata verso il futuro per trasmettere come patrimonio nazionale i valori sottesi al messaggio di pace”. Un impegno verso i giovani, per raccontare loro gli orrori del passato, che è molto efficace.

 “Dal punto di vista del contrasto a fenomeni come quelli di cui siamo testimoni nella quotidianità, che in qualche modo si ricollegano alla cultura negativa che ha riguardato il periodo storico in cui migliaia di persone sono state deportate nei lager nazifascisti, non c’è nessuna istituzione pubblica che svolga una forma di contrasto così forte rispetto a quelli che sono i modelli culturali e di educazione che possiamo proporre alle giovani generazioni”, ha sottolineato Piantedosi.

Ue a Hezbollah: 'Minacce a Cipro sono minacce a tutti noi'

"Cipro è uno Stato membro dell'Ue, ogni minaccia a Cipro è una minaccia a tutta l'Unione Europea". Lo ha detto il portavoce del Servizio di Azione Esterna della Commissione Europea commentando le dichiarazioni di Hezbollah sul possibile coinvolgimento di Cipro nell'allargamento del conflitto nel Medio Oriente. "Seguiamo da vicino le tensioni fra Libano e Israele e diamo il benvenuto agli sforzi di Usa e Francia per calmare la situazione: è necessaria la de-escalation e l'Ue è in contatto con i rappresentanti del Libano e altri partner nella regione", ha aggiunto.

Usa: 'Stop raid Hezbollah o appoggiamo operazione Israele'

L'inviato speciale americano Amos Hochstein ha avvertito i funzionari libanesi che se Hezbollah non mette fine agli attacchi quotidiani contro il nord di Israele, potrebbe ritrovarsi come obiettivo di un'operazione israeliana limitata, appoggiata dagli Usa. Lo ha riferito l'emittente pubblica Kan. Secondo la tv, Hochstein ha detto ai funzionari che è necessaria una soluzione diplomatica per respingere il gruppo terroristico sostenuto dall'Iran dal confine, altrimenti Israele lancerà un attacco limitato con l'appoggio degli Stati Uniti. Hochstein è nella regione nel tentativo di evitare un'escalation.

Israele, 5 persone fermate durante proteste per chiedere rilascio ostaggi

Almeno cinque persone sono state fermate dalle forze di sicurezza durante una nuova giornata di  proteste in Israele per chiedere al governo di Benjamin Netanyahu un accordo con Hamas che porti alla liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in Israele. I fermi sono scattati mentre i manifestanti bloccavano una delle principali strade di Tel Aviv. Sono accusati di aver dato fuoco a pneumatici e di aver bloccato diverse strade nel nord del Paese. Durante le proteste di questi giorni i manifestanti chiedono anche di tornare alle urne.

Media: Cipro sospenderà visti a libanesi dopo minacce Nasrallah

Secondo il canale libanese Al-Jadid Cipro sospenderà la concessione dei visti ai cittadini del Paese dei cedri presso l'ambasciata cipriota in Libano dopo che il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha affermato ieri che se ci fosse una guerra il gruppo armato sciita attaccherebbe qualsiasi Paese della regione che abbia assistito Israele, citando Cipro, che ha ospitato le forze israeliane per esercitazioni. Il parlamentare libanese Elias Bou Saab ha negato che si tratta di un passo intenzionale e ha dichiarato alla rete libanese Mtv che l'ambasciata ha smesso di accettare visti per un giorno per "motivi amministrativi". Allo stesso tempo, il ministro degli Esteri Israel Katz ha dichiarato questa mattina: "Nasrallah minaccia di attaccare Cipro. I missili iraniani e il terrorismo islamico radicale minacciano i paesi europei e l'intero mondo libero. L'Iran deve essere fermato adesso, prima che sia troppo tardi". L'ambasciatore cipriota in Israele, Cornelius Corneliou, ha detto ieri a Ynet che "quando una persona del genere minaccia, ci sarà sicuramente una reazione. Stiamo aspettando la reazione ufficiale di Nicosia".

Aned: noi uniti sia contro Hamas sia contro massacro Gaza

Il conflitto a Gaza "per noi naturalmente e' una grande tragedia, la nostra e' un'associazione che e' riuscita a rimanere compatta sempre in tutte le tragedie del dopoguerra. Abbiamo tra di noi molti ebrei che sono preoccupati anche dei parenti, dei figli che sono la'. Abbiamo tra di noi naturalmente molti che sono dalla parte della Palestina e che vorrebbero che fossero riconosciuti i loro diritti. Noi riusciamo a essere uniti in questo, condannando l'orrore del 7 ottobre e condannando il massacro dei civili che si e' perpetrato tutti i giorni purtroppo nella striscia di Gaza". Lo ha detto il presidente dell'Aned, l'associazione nazionale dei deportati, Dario Venegoni, a margine della cerimonia di consegna della Medaglia d'oro al merito civile all'Aned, in prefettura a Milano. "Quando si combatte - ha aggiunto - e' il momento di discutere, di contrattare, arrivare a un accordo, ci vorrebbero da entrambe le parti dirigenze con piu' forza, con piu' fantasia, con piu' decisione di arrivare alla pace. 



Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il  28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il   riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 è stata la volta della   Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri   Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e   Stati Uniti. QUALI SONO

Cipro a Nasrallah: 'Solo insinuazioni, non corrispondono a realtà'

Cipro torna a respingere le minacce del leader degli Hezbollah libanesi, Hassan Nasrallah, che ha messo in guardia l'isola dal mettere a disposizione di Israele aeroporti e basi in caso di guerra con il movimento sciita libanese storicamente sostenuto dall'Iran. Per il governo di Cipro si tratta di dichiarazioni lontane dalla realtà. "Le insinuazioni del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, non corrispondono alla realtà", ha detto all'emittente Rik il portavoce del governo, Konstantinos Letybiotis. Si tratta di "dichiarazioni sgradite e prenderemo tutte le misure a livello diplomatico", ha aggiunto.

Ieri aveva già risposto a Nasrallah il presidente di Cipro, Nikos Christodoulidis, affermando che "Cipro non è in alcun modo coinvolta nelle ostilità".

Media: "Funzionari israeliani in Qatar per 'colloqui segreti"

Funzionari israeliani hanno tenuto una riunione segreta in Qatar all'inizio di questa settimana per cercare di colmare il divario tra la bozza di accordo sugli ostaggi presentata e le richieste di modifica di Hamas. A riferirne è l'agenzia di stampa Elaph, di proprietà saudita, citata dal Times of Israel.

Citando un funzionario vicino ai negoziati, Elaph riferisce che l'incontro è stato incentrato in gran parte sulla messa a punto degli aspetti tecnici dello schema presentato dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden il mese scorso, come il numero di ostaggi vivi che saranno rilasciati nella prima fase e la durata della stessa fase. Secondo il rapporto, il Qatar ha continuato a fare pressione su Hamas affinché accettasse l'accordo così come era stato proposto, dopo che il gruppo aveva risposto con una versione modificata che includeva richieste che gli Stati Uniti avevano definito "non realizzabili".

Israele, ucciso un comandante del massacro del 7 ottobre

Uno dei comandanti della squadra d'élite Nukhba di Hamas che ha attaccato Israele il 7 ottobre è stato ucciso in un raid aereo a Beit Hanoun, nel nord di Gaza: lo ha dichiarato l'esercito israeliano (Idf), come riportano i media nazionali. Secondo l'Idf Ahmed Hassan Salameh a-Swarkeh ha comandato i terroristi che fecero irruzione nelle città israeliane il 7 ottobre e in seguito è stato dietro agli attacchi dei cecchini contro le forze israeliane a Beit Hanoun. "Prima dell'attacco sono state prese misure per evitare danni ai civili. Nessun civile è stato ferito", ha affermato l'esercito in un comunicato. 

Wsj: "Solo 50 ostaggi ancora in vita"

Delle 251 persone prese in ostaggio da Hamas il 7 ottobre nel sud di Israele, scriveva nei giorni scorsi il Times of Israel, si ritiene che 116 siano ancora trattenute a Gaza e che almeno 41 di loro siano morte. Durante i sette giorni di tregua dello scorso novembre, sono stati liberati 105 civili, ricordava la testata, aggiungendo che quattro ostaggi erano già stati liberati prima dell'avvio della tregua e che sette sono stati tratti in salvo dalle truppe. I corpi di 19 ostaggi sono stati restituiti a Israele, anche quelli di tre persone uccise per errore dai militari. Otto americani restano in ostaggio a Gaza, comprese tre persone decedute secondo Israele, scrive oggi il Wall Street Journal, riferendo di 'no comment' da parte dell'ufficio del premier israeliano e dei militari, oltre che dagli Usa, dall'ufficio del direttore dell'intelligence nazionale. Le stime sul numero degli ostaggi deceduti, aggiunge il giornale, continuano a peggiorare per le condizioni di prigionia, le ferite riportate durante l'attacco del 7 ottobre e anche altre cause. 

Media, domani Sullivan riceve consiglieri Netanyahu

Il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense, Jake Sullivan, incontrerà domani il suo omologo israeliano Tzachi Hanegbi e il ministro degli Affari strategici Ron Dermer, ha confermato un portavoce della Casa Bianca al Times of Israel. L'incontro si svolgerà sullo sfondo delle ultime tensioni tra i due Paesi innescate dalla dichiarazione del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha condannato come "inaccettabile" il fatto che gli Usa negli ultimi mesi abbiano trattenuto armi e munizioni a Israele. Le parole di Netanyahu hanno fatto infuriare la Casa Bianca, che ha insistito sul fatto di aver trattenuto solo una spedizione di bombe ad alto carico, mentre tutti gli altri trasferimenti di armi sono proseguiti. L'incontro di domani riguarderà probabilmente la guerra in corso tra Israele e Hamas, le tensioni con Hezbollah e le preoccupazioni degli Stati Uniti sul potenziale collasso dell'Autorità palestinese in Cisgiordania dove Israele continua a trattenere centinaia di milioni di dollari in entrate fiscali.

Media, Aziz Dweik arrestato da forze israeliane a Hebron

Le forze israeliane avrebbero arrestato Aziz Dweik a Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta il Times of Israel, che rilancia notizie arrivate da parte palestinese secondo cui Dweik, capo del Consiglio legislativo palestinese, è stato arrestato nella notte nella sua città natale pochi giorni dopo il rilascio al termine di otto mesi di detenzione a seguito del fermo scattato dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele. Esponente di Hamas, è dal 2006 a capo del Consiglio legislativo, il parlamento palestinese.

Media, atteso incontro tra Sullivan e consiglieri Netanyahu

Il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, vedrà nelle prossime ore il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dremer, e il consigliere per la Sicurezza nazionale, Tzachi Hanegbi. Lo riferisce Kan News, come riporta il Jerusalem Post. Anche il Times of Israel riporta la notizia, confermata alla testata da un portavoce della Casa Bianca dopo gli attriti provocati dalle dichiarazioni del premier Benjamin Netanyahu che domenica in un video in lingua inglese ha definito "inconcepibile" il fatto che negli ultimi mesi l'Amministrazione Usa abbia bloccato "armi e munizioni per Israele". 

Netanyahu: "A Gaza una guerra di civiltà che difende anche Ue da Hamas e Iran"

"Il contenimento iraniano inizia da una vittoria a Gaza". Lo dice in un'intervista pubblicata da 'La Repubblica' il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo il quale "dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per impedire agli iraniani di entrare in possesso dell’atomica" perché "se l’ottenessero, stravolgerebbero il Medio Oriente e poi l’Europa". E, incalza, "il regime ha un’ideologia precisa" ovvero "sottomettere il mondo intero al suo Islam sciita estremista". "I mullah sfidano la nostra civiltà", incalza, convinto che "la maggior parte dei cittadini in Occidente" abbia "capito che in gioco c’è la nostra civiltà, basata sulla libertà e sulla tolleranza". Dopo il piano di Joe Biden per un cessate il fuoco a Gaza, Netanyahu ribadisce che "abbiamo accettato un cessate il fuoco temporaneo, per liberare gli ostaggi" ma "Hamas si rifiuta di accettarlo perché esige un cessate il fuoco permanente che lascerà quei terroristi padroni di Gaza, pronti a reiterare massacri come quello del 7 ottobre 2023" e "nessun governo responsabile lo accetterebbe". Per il "prossimo futuro", Netanyahu afferma che "Israele dovrà mantenere il controllo della sicurezza, dal Giordano al mare" perché "se abbandonassimo il controllo che abbiamo sulla Giudea e la Samaria, l’Iran se ne impossesserebbe subito, tramite Hamas o altri gruppi islamisti". "Occorre che voi occidentali capiate bene che questa è una guerra di civiltà - dice - Israele è in prima linea. La sua vittoria contro il terrorismo sarà anche la vostra".



Cisgiordania, media: 8 palestinesi arrestati da esercito Israele

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che l'esercito israeliano ha arrestato stanotte sette persone durante un'operazione nella città di Beit Sira, a ovest di Ramallah, in Cisgiordania. Un altro arresto è stato eseguito a Dura, a sud di Hebron. 

Agenzia Onu: "Crisi umanitaria a Gaza continua a peggiorare"

 La crisi umanitaria nel sud di Gaza sta "rapidamente peggiorando" per decine di migliaia di sfollati stipati in un'area lungo la costa in mezzo al "calore estivo ardente" e dove "il conflitto attivo e l'illegalita'" rendono quasi impossibile per gli operatori umanitari far fronte alle necessita' e ai bisogni crescenti". E' quanto si legge nell'ultimo rapporto sulla situazione a Gaza dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Unocha). L'agenzia Onu riferisce inoltre che nei campi per sfollati nella zona centrale e meridionale di Gaza, l'accesso all'acqua è estremamente scarso e vi e' una grave carenza di cibo, nonché di latte e latte artificiale per i bambini. "Molte famiglie riferiscono di consumare un solo pasto al giorno, e alcune di consumarne uno ogni due o tre giorni", afferma il rapporto. I vincoli imposti da Israele continuano a "minare gravemente la fornitura di assistenza e servizi umanitari essenziali in tutta Gaza, compresa la fornitura di cibo e assistenza nutrizionale, assistenza medica, protezione e sostegno per l'alloggio, e servizi idrici, igienico-sanitari a migliaia di persone", aggiunge il rapporto dell'Unocha.

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