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Musk porta internet alla tribù isolata Marubo in Amazzonia: gli effetti sulla popolazione

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©Getty

Nove mesi dopo, le vite di queste persone sono state stravolte: i benefici sono evidenti ma "i giovani stanno diventando pigri"

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I volti incollati agli schermi, le dita che si muovono velocemente avanti e indietro sui cellulari, le cene di famiglia che si trasformano in appuntamenti silenziosi. Sono alcune delle scene che vengono evocate da esperti e sociologi per descrivere l'impatto della tecnologia sulle nostre vite. Ora, grazie ai satalliti Starlink di Elon Musk che hanno collegato a internet i luoghi più remoti del pianeta - dall'Amazzonia al Sahara, fino agli altipiani della Mongolia - nessuno può sfuggire agli effetti della rivoluzione tecnologica. Nemmeno i Marubo, una tribù amazzonica composta da 2mila persone, rimasta isolata per secoli e che nove mesi fa ha scoperto internet. Gli effetti, come raccontano alcuni membri della comunità al New York Times, sono stati devastanti: "È stato uno shock". 

L'arrivo di internet in un villaggio indigeno dell'Amazzonia

A settembre internet ha raggiunto i Marubo che vivono in un villaggio indigeno in una delle zone più isolate del pianeta. Il popolo amazzonico abita da tempo in capanne sparse per centinaia di chilometri lungo il fiume Ituí, nel profondo della foresta pluviale. I loro rituali sono gli stessi da centinaia di anni: parlano la loro lingua, prendono l'ayahuasca per connettersi con gli spiriti della foresta e intrappolano le scimmie ragno per preparare la zuppa o tenerle come animali domestici. Il segreto per preservare questo stile di vita per centinaia di anni è stato l’isolamento: alcuni villaggi, infatti, possono richiedere una settimana di viaggio per essere raggiunti. Da nove mesi, però, i Marubo non sono più isolati. Grazie all'accesso a Starlink, il servizio internet satellitare di Space X, la compagnia spaziale privata di Musk, una società chiusa come quella della tribù amazzonica si apre al mondo per la prima volta, una rivoluzione documentata dal New York Times in un lungo reportage.

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Benefici e dilemmi della rivoluzione digitale

Come racconta al New York Times Tsainama Marubo, 73 anni, una delle anziane del villaggio, l'arrivo di internet: "È stato uno shock", che ha portato da subito tanti benefici: "Da questi schermi si apriva un mondo a noi sconosciuto. Come le chat con i propri cari lontani e la possibilità di chiedere aiuto in caso di emergenza. Ma le cose - dice la donna - ora sono peggiorate". Guardando le trasformazioni nella vita del villaggio Marubo scuote la testa: "Sono tutti lì, concentrati sui telefonini. Sono diventati pigri. Non parlano, non lavorano, non si muovono. Sono come imbambolati. Scorrono le immagini, leggono con il traduttore, navigano ore e ore immersi in un coma che spaventa". Tornare indietro, però, è impossibile: "Per favore non toglieteci internet", dicono gli abitanti del villaggio.

I rischi di una rivoluzione digitale improvvisa in uno degli ultimi luoghi della terra rimasto offline, però sono tantissimi. Da una parte, infatti, i Marubo si trovano ad affrontare le stesse sfide e dilemmi del resto del mondo con il web: adolescenti incollati ai telefoni, social network che creano dipendenza, estranei online, videogiochi violenti,  disinformazione. Dall'altra, si tratta di una società che ha resistito alla modernità per generazioni e che si trova da un giorno all'altro, senza un periodo di preparazione, ad affrontare il potenziale e il pericolo di Internet allo stesso tempo.

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I rischi di internet per le tradizioni 

L'arrivo improvviso di internet tra i Marubo, oltre agli evidenti benefici di informazione, istruzione e connessione con il resto del mondo, porta con sè anche dei pericoli per le tradizioni. Le specificità culturali, affermano alcuni membri più anziani della tribù ai giornalisti del Nyt, sono a rischio. I Marubo, infatti, trasmettono oralmente la loro storia e sono in molti a temere che, con un uso massiccio di telefonini e social, la conoscenza e gli usi tramandati per secoli, di generazione in generazione, vadano persi. A turbare la comunità è soprattutto l'esplosione della pornografia online: per una cultura, come quella dei Marubo, che disapprova i baci in pubblico i video espliciti condivisi dai ragazzini nelle chat di gruppo sono fonte di grandi preoccupazioni. "Siamo preoccupati che i giovani vogliano provarlo", ha raccontato al Nyt uno dei capi della tribù riferendosi al sesso rappresentato nei video.

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