"La proposta di Israele non risponde alla fine della guerra e al ritiro da Gaza, e non è coerente con i principi stabiliti da Biden". Lo ha detto il responsabile di Hamas Osama Hamdan, citato dai media. Gli Usa annunciano una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza Onu a sostegno del piano di cessate il fuoco. Altri tre morti nella Striscia e due in Cisgiordania. Seconda una stima israeliana un terzo degli ostaggi israeliani ancora in mano di Hamas a Gaza è morto, ovvero 43 su 120
Idf: ucciso membro Hezbollah in Libano, colpiti obiettivi
Le forze armate israeliane hanno annunciato di aver ucciso un miliziano di Hezbollah nel sud del Libano. L'attacco con droni e' avvenuto a Naqoura, hanno precisato, aggiungendo di aver colpito anche infrastrutture del gruppo sciita filo-iraniano ad Ayta ash-Shab e Odaisseh.
Qatar: "Proposta alle parti, attese approvazioni concrete"
Il Qatar ha trasmesso ad Hamas la proposta israeliana sul cessate il fuoco in linea con le posizioni espresse dal presidente Joe Biden. Lo ha fatto sapere Majed Al-Ansari portavoce del ministero degli esteri di Doha aggiungendo che tuttavia non si sono avute finora "approvazioni concrete" da entrambe le parti, sebbene le distanze si siano abbreviate. "Siamo in attesa - ha aggiunto citato dai media - di una chiara posizione israeliana che rifletta l'intero governo in risposta alla proposta Usa su Gaza".
Hamas: "Non siamo noi a ostacolare l'accordo"
Un alto funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri ha criticato le pressioni dell'Occidente affinché il movimento terroristico accetti la proposta americana di cessate il fuoco a Gaza "come se fosse Hamas a ostacolare l'accordo". Lo riporta il Times of Israel. Citando i media legati ad Hamas, Abu Zuhri afferma che Israele non è seriamente intenzionato a raggiungere un accordo a Gaza e sta ancora manovrando sotto la copertura degli Stati Uniti "nonostante la Casa Bianca sappia che il problema riguarda (Israele)".
Biden: "Credibile Netanyahu allunghi guerra per motivi politici"
"Ci sono tutte le ragioni per trarre questa conclusione". Lo ha detto Joe Biden rispondendo a chi gli chiedeva, nel corso di un'intervista a Time, se il premier israeliano Benjamin Netanyahu stesse prolungando la guerra per motivi politici. Biden ribadisce inoltre che non c'è certezza su possibili crimini di guerra a Gaza da parte delle forze israeliane.
Partito religioso Shas sostiene proposta intesa su tregua
Il partito religioso Shas - che è nel governo di Benyamin Netanyahu - si è schierato per l'intesa sulla roadmap che riporti a casa gli ostaggi israeliani. "È stato deciso di sostenere pienamente la proposta" - ha fatto sapere Shas - "che comprende misure di vasta portata per il ritorno dei rapiti e l'osservanza dei precetti per il riscatto dei prigionieri". "Sosteniamo la proposta e rafforziamo il premier e il Gabinetto di guerra affinché resistano a tutte le pressioni, portino l'accordo a una conclusione e salvino la vita di molti dei i nostri fratelli e sorelle che sono nella difficoltà e in cattività".
Israele: 43 dei 120 ostaggi ancora a Gaza sono morti
Un terzo degli ostaggi israeliani ancora in mano di Hamas a Gaza è morto, ovvero 43 su 120. La stima è contenuta in un conteggio effettuato dal governo israeliano che è stato riferito da media internazionali ripresi dal Jerusalem Post. Il dato - è stato spiegato - si basa su varie fonti, tra cui informazioni di intelligence, telecamere a circuito chiuso o video e analisi forensi. La liberazione dei 120 ostaggi, compresi i corpi dei 43 stimati morti fa parte dello schema di intesa fra Hamas e Israele, rilanciato dal presidente Biden. Il 7 ottobre furono rapiti nei kibbutz circa 250 persone, una parte è stata rilasciata a novembre.
Qatar: "Non c'è ok a piano Biden, per nessuno ci sarà vittoria totale"
''Non c'è una posizione chiara'', nessuna ''approvazione concreta'' né da parte israeliana, né da parte di Hamas rispetto al piano presentato dall'Amministrazione Biden per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari, secondo il quale è invece chiaro che ''nessuno può ottenere una vittoria totale in questa guerra''. E ''non ci sono altre opzioni sul campo'' per porre fine alla guerra se non quella di sedersi al tavolo delle trattative e raggiungere un accordo, sottolinea. ''Penso che sia molto chiaro alla comunità internazionale che affermare di poter spazzare via Hamas, o di mettere da parte del tutto la questione palestinese, non farà altro che produrre più violenza'', ha detto al-Ansari.
Stasera riunione gabinetto guerra Israele su fronte nord
Il gabinetto di guerra israeliano si riunirà stasera per discutere degli ultimi sviluppi sul fronte settentrionale, dove negli ultimi giorni sono scoppiati incendi causati dal lancio di missili e droni di Hezbollah
Israele, "proseguono operazioni a Gaza, Rafah compresa"
L'esercito israeliano sta continuando ad operare nella Striscia, compresa a Rafah, contro "strutture ed operativi terroristici". Lo ha detto il portavoce militare secondo cui "in base a precise informazioni di intelligence la scorsa notte, un drone ha colpito in modo mirato un compound di Hamas all'interno della scuola dell'Unrwa 'Abu Alhilu' a Bureij", nella parte centrale di Gaza, "da dove gli operativi hanno compiuto e progettato numerosi contro civili e soldati israeliani". "Il raid - ha sottolineato la fonte - è stato condotto con munizioni mirate per mitigare ogni danno ai civili nell'area". Anche a Rafah proseguono le "operazioni specifiche" e nelle ultime 24 ore sono stati localizzati "imbocchi di significati tunnel del terrore e numerose armi". Nell'ultimo giorno, sono stati circa 65 obiettivi colpiti e distrutti in tutta l'enclave palestinese.
Egitto riprende lanci aiuti su Gaza, 200 camion da Kerem Shalom
L'Egitto ha ripreso i lanci di aiuti umanitari nel nord di Gaza dopo diversi giorni di sospensione, mentre ieri, fa sapere il portavoce del governatorato del Nord Sinai, 200 camion di generi di prima necessità sono riusciti ad entrare dal valico di Kerem Shalom. Questa mattina un aereo militare egiziano Airbus C295M, operante all'interno della coalizione internazionale per il sostegno alla popolazione palestinese, è decollato da una base militare giordana a sud-ovest dell'aeroporto di Amman. A bordo, cibo, medicine, vestiti e tende. I camion, invece, sono stati consegnati ieri all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) sul lato palestinese. Ogni camion trasportava circa 25 tonnellate di generi vari. La fonte ha detto che 950 camion sono entrati negli ultimi giorni da quando l'occupazione israeliana ha riaperto il valico di Kerem Shalom, mentre servirebbero "almeno 450-500 camion di aiuti umanitari e di soccorso al giorno e da 5 a 6 cisterne di carburante.
Media libanese, "delegazione Israele diretta al Cair"
Secondo fonti egiziane citate dal quotidiano libanese al-Akhbar, affiliato a Hezbollah, una delegazione israeliana dovrebbe arrivare al Cairo nelle prossime ore per rendere nota la posizione di Israele sull'ultima proposta di cessate il fuoco con l'accordo per la liberazione degli ostaggi. Le stesse fonti sostengono che l'accordo potrebbe entrare in vigore all'inizio della prossima settimana, alla luce delle pressioni americane su Israele e degli sforzi diplomatici regionali.
Gaza, Iran e Siria discutono di cooperazione per risolvere crisi
Il ministro degli Esteri ad interim dell'Iran, Ali Bagheri Kani, ha avuto a Damasco un colloquio con l'omologo siriano, Faisal Mekdad, nel quale hanno discusso della cooperazione tra i due Paesi per risolvere la crisi a Gaza e porre fine ai "crimini israeliani contro i palestinesi". Lo riferisce Irna. Il capo della Diplomazia di Teheran, giunto a Damasco dopo una visita in Libano, ha avuto colloqui anche con i leader dei gruppi di resistenza palestinese in Siria. Ieri sera, a Beirut, Bagheri Kani ha dichiarato in una conferenza stampa presso l'ambasciata iraniana che durante i suoi colloqui con le autorità libanesi e il leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, le due parti hanno sottolineato la necessità di porre fine agli attacchi israeliani a Rafah. "I sionisti cercano una scusa per fuggire dalla palude. Tuttavia, non sarebbe saggio se lanciassero un'occhiataccia (assalto) al Libano o ai gruppi di resistenza libanesi", ha sottolineato il ministro degli Esteri ad interim iraniano.
Qatar, "aspettiamo risposte chiare da Hamas e Israele"
Stiamo aspettando "risposte chiare" da Hamas e da Israele sullo schema di accordo proposto. Lo ha detto il Qatar secondo quanto riferito da Haaretz.
De Croo a premier palestinese: "Cogliere questa opportunità"
"Ho parlato con il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa del piano proposto per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi" sottolineando l'esigenza "di cogliere questa opportunità non solo per aumentare, ma anche per migliorare la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza". Lo ha scritto su X il primo ministro belga Alexander De Croo - che guida la presidenza di turno dell'Ue - che la settimana scorsa è stato in visita a Washington dove il presidente americano Joe Biden gli ha espressamente chiesto di intervenire sulle autorità palestinesi per favorire la trattativa. "Abbiamo anche discusso della futura governance palestinese di Gaza", ha aggiunto De Croo.
Hamas, 36.550 morti a Gaza, 71 vittime nelle ultime 24 ore
Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato un nuovo bilancio di 36.550 morti nella Striscia di Gaza . Almeno 71 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha dichiarato il ministero in un comunicato, che ha anche riferito che 82.959 persone sono state ferite nel territorio palestinese dall'inizio della guerra il 7 ottobre.
Israele ritiene che oltre un terzo degli ostaggi sia morto
Israele ritiene che più di un terzo degli ostaggi a Gaza siano morti. Delle circa 250 persone catturate il 7 ottobre, decine sono state liberate durante la tregua di novembre, mentre alcuni corpi sono stati recuperati dalle truppe israeliane all'interno della Striscia. Secondo il governo israeliano, rimangono 120 prigionieri, 43 dei quali sono stati dichiarati morti sulla base di varie fonti di informazione. Hamas ha affermato che diversi prigionieri sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani o sono morti a causa delle ferite non curate per l'assenza di assistenza sanitaria a Gaza.
Media, "Israele potrebbe colpire Beirut a metà giugno"
Israele potrebbe attaccare Beirut nei prossimi giorni. Lo ha reso noto il governo libanese, che, secondo il quotidiano Al Akhbar affiliato a Hezbollah, avrebbe ricevuto l'informazione attraverso i canali diplomatici, in primo luogo dal Regno Unito, secondo cui l'attacco potrebbe essere lanciato a metà giugno.
Il Marocco sostiene la proposta Usa per cessate il fuoco a Gaza
Il Marocco sostiene la proposta lanciata dal presidente Usa Joe Biden per un cessate il fuoco a Gaza. È un comunicato del Ministero degli Esteri che spiega che Mohammed VI del Marocco, che tra l'altro presiede il Comitato Al Quds, aderisce all'iniziativa statunitense "per un cessate il fuoco duraturo a Gaza, l'accesso agli aiuti umanitari, la protezione dei civili, il ritorno degli sfollati, nonché la ricostruzione delle aree distrutte". Il Marocco, conclude il comunicato, continua a credere che una pace duratura in Medio Oriente richieda inevitabilmente una soluzione a due Stati: uno Stato palestinese, ai confini del giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale, che convive fianco a fianco con uno Stato israeliano.
Onu, "inconcepibile il numero di morti in Cisgiordania"
Il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk ha chiesto di porre fine all'aumento della violenza nella Cisgiordania occupata, affermando che è "inconcepibile" che più di 500 palestinesi siano stati uccisi dal 7 ottobre. "Come se non bastassero i tragici eventi degli ultimi otto mesi in Israele e poi a Gaza, anche la popolazione della Cisgiordania occupata è sottoposta giorno dopo giorno a uno spargimento di sangue senza precedenti", ha dichiarato Turk in un comunicato. "È inconcepibile che siano state tolte così tante vite in modo così sconsiderato".
Meloni: "Sosteniamo cessate il fuoco e rilascio ostaggi"
In Medio Oriente si aprono spiragli per un cessate il fuoco sostenibile e il rilascio degli ostaggi israeliani, è notizia delle ultime ore. Noi lavoriamo a sostegno di questa soluzione e poi a sostegno di un lavoro che, secondo me, si deve cominciare subito per una soluzione strutturale in Medio Oriente, per due popoli e due Stati". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Agorà, su Rai3. "Sono fiera del lavoro che l'Italia ha fatto, particolarmente sul fronte umanitario, per i civili di Gaza - ha aggiunto -. Ci viene riconosciuto da tutto il Medio Oriente, siamo stati protagonisti di questa stagione e continueremo a essere protagonisti anche nel futuro di questa importante regione, anche per i nostri interessi nazionali".