I tre Paesi hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui invitano a raggiungere intese definitive su piano presentato ieri Biden. I leader dei miliziani palestinesi all'estero hanno espresso sostegno alle proposte della Casa Bianca, ma hanno sostenuto che la risposta definitiva sta a Sinwar e Deif, capi della fazione islamica a Gaza. Ma Netanyahu: 'La condizione resta la fine del movimento'. Domenica l'Egitto ospiterà funzionari israeliani e statunitensi per discutere della riapertura del valico di Rafah
Anp: 'Valichi Gaza siano posti sotto nostra responsabilità'
L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha chiesto che le vengano consegnati tutti i valichi di frontiera con la Striscia di Gaza sulla base degli accordi firmati, compreso l'Accordo sul movimento e l'accesso ai valichi del 2005. In una nota citata dall'agenzia di stampa Wafa, l'Anp ha spiegato che questo provvedimento "garantirebbe la fornitura costante di aiuti umanitari e forniture essenziali ai residenti di Gaza".
L'Anp ha quindi ribadito la necessità urgente di "una cessazione completa e permanente dell'aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza e tutto il territorio palestinese, compresa Gerusalemme Est, capitale dello Stato di Palestina".
Colloqui tra ministri Iran, saudita e Qatar su Rafah
"I catastrofici incidenti nella regione di Rafah, causati dai barbari attacchi israeliani, hanno aggiunto un'altra pagina vergognosa al registro dei crimini commessi dal malvagio e brutale regime", ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano ad interim Ali Bagheri in una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita Faisal bin Farhan Al-Saud ieri sera. Bagheri ha poi aggiunto: "Sostenere i palestinesi a Gaza, in particolare a Rafah, è un dovere di tutti i musulmani". Da parte sua, il diplomatico saudita ha sottolineato che "le azioni criminali di Israele non hanno limiti". In un colloquio telefonico separato con il suo omologo qatariota Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, Bagheri, citato dall'Irna, ha avvertito: "L'escalation di crimini israeliani a Gaza non sarà senza costi". Bagheri ha anche esortato l'Organizzazione della Cooperazione Islamica a tenere una riunione straordinaria per fermare gli attacchi israeliani.
Netanyahu ribadisce: no fine guerra se non otteniamo distruzione Hamas
"Le condizioni di Israele per la fine della guerra non sono cambiate: la distruzione dell'esercito di Hamas e delle sue capacità di governo". E' quanto ribadisce l'ufficio del premier Benjamin Netanyahu in una dichiarazione in inglese diffusa oggi, ribadendo che tra gli obiettivi vi sono anche "la liberazione di tutti gli ostaggi e assicurare che Gaza non costituisca più una minaccia per Israele".
Jihad islamica: posizione Usa è cambiata, ma ancora sbilanciata con Israele
La Jihad islamica valuta "con sospetto" la proposta per il cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi presentata ieri da Joe Biden. Il gruppo ammette che "la posizione dell'amministrazione americana è cambiata", anche se resta "completamente sbilanciata verso l'entità sionista, coprendo i suoi crimini e partecipando all'aggressione". "Valuteremo ogni proposta in modo che assicuri la fine della guerra di genocidio contro il nostro popolo - dice ancora la Jihad - preservi i nostri diritti e interessi e rispetti le richieste della resistenza".
Missili contro base militare al nord, Hezbollah rivendica
Hezbollah ha rivendicato il lancio di missili Burkan con testate pesanti contro una base militare che si trova accanto a Kiryat Shmona, nel nord d'Israele al confine con li Libano. Secondo le autorita' locali, ci sono stati gravi danni nella zona alle infrastrutture, alle proprietà e ai veicoli. Nessun ferito, hanno aggiunto le forze armate che hanno reagito colpendo e distruggendo il lanciarazzi utilizzato per l'attacco.
Macron: guerra deve finire, sostegno a proposta Usa
"La guerra a Gaza deve finire. Sosteniamo la proposta di accordo globale degli Stati Uniti. Così come lavoriamo con i nostri partner nella regione per la pace e la sicurezza per tutti". Così su X il presidente francese Emmanuel Macron, sottolineando l'impegno per "il rilascio degli ostaggi, un cessate il fuoco duraturo per lavorare per la pace e portare avanti la soluzione dei due Stati".
Iran, affrontiamo crimini di Israele con tutte le nostre forze
L'Iran continuerà a usare tutte le sue capacità per affrontare i crimini dell'apartheid e del barbaro regime di Israele": lo scrive su X il segretario dell'Alto Consiglio iraniano per i diritti umani, Kazem Gharibabadi. "Aumenteremo il costo di queste misure per il regime - aggiunge -. I falsi tutori dei diritti umani potrebbero essere in grado di chiudere un occhio sui crimini israeliani, ma la vigile coscienza del mondo non permetterà che i crimini continuino".
Netanyahu ribadisce: "Distruzione Hamas resta condizione"
"Le condizioni di Israele per porre fine alla guerra non sono cambiate: la distruzione delle capacità militari e di governo di Hamas, la liberazione di tutti gli ostaggi e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele". Lo ha ribadito oggi il premier Benyamin Netanyahu in un comunicato diffuso dal suo ufficio. "Secondo la proposta, Israele continuerà a insistere sul fatto che queste condizioni siano soddisfatte prima che venga messo in atto un cessate il fuoco permanente. L'idea che Israele accetti un cessate il fuoco permanente prima che queste condizioni siano soddisfatte è un non-inizio".
Cameron: Hamas accetti accordo, così finiranno i combattimenti
Il ministro degli Esteri britannico David Cameron è tra coloro che hanno esortato Hamas ad accettare la proposta di cessate il fuoco a Gaza. "Con un nuovo accordo sugli ostaggi sul tavolo, Hamas deve accettarlo in modo che noi possiamo vedere la fine dei combattimenti, il rilascio degli ostaggi, la loro restituzione alle famiglie e l'afflusso di aiuti umanitari a Gaza. La cessazione dei combattimenti può trasformarsi in una pace permanente se siamo tutti pronti a fare i passi giusti. Cogliamo questo momento e poniamo fine al conflitto", ha scritto Cameron su X. .
Israele, 3 operativi di Hamas uccisi nel centro di Gaza
Sono tre i comandanti di Hamas uccisi dall'esercito di Israele in operazioni nel centro della Striscia, in collaborazione con i servizi di sicurezza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo in un raid a Nuseirat è stato eliminato "Mansur Aadel Mansur Kashalan, responsabile di aver diretto attacchi nel territorio israeliani, soprattutto in Cisgiordania". "Questo operativo - ha spiegato - ha condotto e diretto gli attacchi in coordinamento con le altre organizzazioni terroristiche a Gaza e all'estero". In un'altra operazione "è stato ucciso anche Walid Abed Abu Dalal responsabile dei Campi profughi della Striscia". "Era un operativo - ha aggiunto la stessa fonte - dell'ala militare di Hamas ed ha servito come capo del dipartimento tecnologico delle Forze interne di sicurezza di Hamas" che si occupano di controspionaggio. Ucciso anche "Tareq Darwish, altro operativo di Hamas nella difesa aerea del Battaglione Nuseirat".
Idf, colpiti obiettivi Hezbollah nel sud del Libano
Caccia israeliani hanno attaccato durante la notte "importanti obiettivi di Hezbollah nelle zone di Qana, Hmaileh e Aadloun" nel sud del Libano in risposta ai missili e droni lanciati ieri dal Paese. Sono stati colpite piattaforme di lancio, così come infrastrutture del gruppo sciita filo-Iran, un posto di osservazione ed edifici militari.
Mo, proposta accordo: Blinken sente ministri turco, giordano e saudita
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto colloqui telefonici separati con i ministri degli Esteri di Turchia, Giordania e Arabia Saudita per discutere con loro della proposta di accordo per un cessate il fuoco in cambio del rilascio degli ostaggi presentata dal presidente Joe Biden ieri sera. Lo ha reso noto il dipartimento di Stato.
Israele, nuovi allarmi al nord al confine col Libano
Le sirene di allarme stanno risuonando nel nord di Israele al confine con il Libano. Lo ha detto il portavoce militare. Non si ferma lo scontro con gli Hezbollah: solo ieri sera, secondo l'esercito, sono stati 15 i razzi lanciati dal sud del Libano contro il nord di Israele dopo una giornata di tensione. I media hanno riferito di tre israeliani feriti leggermente dai frammenti dei razzi degli Hezbollah intercettati dal sistema di difesa Iron Dome.
Aipac sostiene proposta Israele: "Congresso la appoggi"
L'Aipac, l'influente lobby ebraica in America, ha espresso appoggio per l'ultima proposta israeliana di cessate il fuoco. "Il presidente Biden ha abbracciato con forza l'offerta di Israele e ha chiarito che spetta ad Hamas accettare l'accordo quadro che restituirebbe tutti gli ostaggi e porrebbe fine alla guerra", si legge in una dichiarazione. Nella nota si esortano "tutti i membri del Congresso" a "sostenere con forza l'ultimo sforzo del governo israeliano". "Gli Stati Uniti - si aggiunge - dovrebbero insistere affinche' la comunità internazionale aumenti inequivocabilmente la pressione su Hamas affinché accetti i termini".
Idf, quindici missili lanciati sul nord di Israele
Le forze di difesa israeliane hanno affermato che quindici razzi sono stati lanciati dal Libano nel nord di Israele. Lo riporta il sito israeliano Haaretz. Secondo l'esercito, nove razzi sono stati lanciati contro l'area del kibbutz Gaaton, di cui sette sono caduti in aree aperte. Sono stati rilevati anche sei lanci di razzi nell'area di Pekiin, tutti intercettati dai sistemi di difesa aerea israeliani.
Gaza: "Oltre 1.000 case distrutte a Jabalia"
L'operazione israeliana di 20 giorni a Jabalia ha distrutto gran parte della città, comprese più di 1.000 case. Lo ha detto ad al Jazeera il portavoce della protezione civile di Gaza Mahmoud Basal, aggiungendo che i residenti che tornano nella città dopo il ritiro dell'Idf trovano interi quartieri ridotti in macerie.