Il provvedimento che revoca il veto apposto dal Senato, ha ricevuto 178 voti a favore della maggioranza progressist e 172 contrari dei partiti di opposizione. Si tratta di un momento chiave per il primo ministro socialista Pedro Sanchez, poiché la richiesta era stata avanzata dai partiti separatisti in cambio del loro sostegno parlamentare per consentirgli un nuovo mandato
È stata approvata oggi in via definitiva dal Congresso spagnolo la legge di amnistia per gli implicati nel processo secessionista in Catalogna, dal novembre 2011 al novembre 2023. Il provvedimento che revoca il veto apposto dal Senato, ha ricevuto 178 voti a favore della maggioranza progressista Psoe-Sumar, sostenuta dai partiti nazionalisti baschi e catalani e regionalisti, e 172 contrari dei partiti di opposizione, il Partito Popolare, quello di estrema destra Vox e il deputato di Upn. La controversa normativa apre la strada al ritorno in Spagna dell'ex presidente Charles Puigdemont, riparato all'estero nell'ottobre 2017.
Il gesto simbolico dell'opposizione
L'approvazione dell'amnistia è un momento chiave per il primo ministro socialista Pedro Sanchez, poiché si tratta di una richiesta avanzata dai partiti separatisti in cambio del loro sostegno parlamentare per consentirgli un nuovo mandato. A marzo, la camera bassa del parlamento spagnolo aveva approvato il disegno di legge, che garantisce un'amnistia a centinaia di separatisti coinvolti nella fallita richiesta di indipendenza della Catalogna del 2017. Il provvedimento è poi passato alla Camera alta del Senato, dominata dall'opposizione di destra, dove è stato posto il veto con un gesto simbolico che non impedirà che diventi legge.
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