I due Paesi hanno concordato di riaprire agli aiuti umanitari il valico di frontiera di Rafah, nel sud di Gaza, per la prima volta da quando l'Idf ha preso il controllo del lato di Gaza all'inizio di maggio: lo riporta il Times of Israel. Secondo la Cnn, munizioni prodotte negli Usa sono state utilizzate domenica nell'attacco israeliano contro un campo profughi a Rafah che ha provocato 45 morti. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito per esaminare la proposta di risoluzione dell'Algeria
Gallant: "Informazioni concrete su ostaggi a Rafah"
Ci sono "informazioni concrete riguardo gli ostaggi detenuti a Rafah". Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant in una conversazione telefonica con il suo omologo Usa Lloyd Austin al quale ha ribadito "l'importanza di continuare ad operare nell'area" della città più a sud della Striscia. Gallant - secondo il suo ufficio - ha poi aggiornato Austin "sugli sviluppi della guerra ad Hamas" nella zona e sui "20 tunnel scoperti dall'esercito sul posto".
Israele: intercettato sul Golan missile da crociera da est
L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver intercettato e abbattuto sulle Alture del Golan "un missile da crociera che si avvicinava da est". Secondo i media potrebbe essere stato lanciato dall'Iraq anche se finora non ci sono rivendicazioni da parte di milizie pro Iran nell'area.
Raid israeliani in Cisgiordania,incendio a Ramallah
È scoppiato un incendio al mercato di Ramallah durante raid israeliani. Secondo Al Jazeera Arabic e l'agenzia di stampa palestinese Wafa, gli operatori dei servizi di emergenza nella città occupata di Ramallah, in Cisgiordania, hanno spento un incendio in un mercato ortofrutticolo, causato da munizioni israeliane. Non ci sono al momento notizie di vittime. Wafa ha anche riferito di scontri tra le forze israeliane e i palestinesi a Ramallah, con i soldati che hanno sparato proiettili veri, granate stordenti e gas lacrimogeni. Almeno un palestinese è stato ferito, ha riportato Wafa secondo cui l'attacco israeliano fa parte di un'ondata di raid militari notturni in Cisgiordania.
Wck sospende le sue attività a Rafah per attacchi Israele
La World Centrale Kitchen (Wck) ha annunciato di aver sospeso le sue attività a Rafah, nel sud della Striscia, a causa "delle operazioni israeliane in città dove innumerevoli famiglie sono costrette a fuggire ancora una volta". "Gli attacchi in corso - ha detto su X l'ong, di cui sette operatori umanitari sono stati uccisi dal fuoco dell'Idf lo scorso aprile a Gaza a seguito di un'errata identificazione - ci hanno costretto a sospendere il lavoro nella nostra cucina principale a Rafah e a trasferire molte delle nostre cucine comunitarie più a nord".
A-Sisi: "La comunità internazionale metta fine all'assedio israeliano"
La comunità internazionale deve mettere fine all'"assedio israeliano" sulla Striscia di Gaza. L'appello arriva dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, a Pechino per la riunione ministeriale del Forum di cooperazione Cina-Stati Arabi.
"Chiedo alla comunità internazionale di fornire immediatamente assistenza umanitaria a lungo termine alla Striscia di Gaza e di porre fine all'assedio israeliano", ha dichiarato Sisi, chiedendo che venga fermato "ogni tentativo di costringere i palestinesi a fuggire con la forza dalla loro terra".
Per il presidente egiziano non esiste "alcun percorso verso la pace e la stabilità nella regione" che prescinda da un "approccio globale alla causa palestinese": serve - ha sottolineato - un "impegno serio e immediato per la soluzione dei due Stati e il riconoscimento del legittimo diritto dei palestinesi a uno Stato indipendente".
Sisi: i palestinesi non siano costretti a lasciare Gaza
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha esortato la comunità internazionale a garantire che i palestinesi della Striscia di Gaza non siano costretti a lasciare i loro territori. "Chiedo alla comunità internazionale di fornire immediata assistenza umanitaria a lungo termine alla Striscia di Gaza e di porre fine all'assedio israeliano", ha detto Sisi al Forum di cooperazione Cina-Stati arabi in corso a Pechino