Lo ha riferito il Paese all’Onu, sottolineando che"la frana ha causato gravi distruzioni". Le autorità locali hanno parlato di un "disastro naturale"
Risultano essere anche più di duemila le persone rimaste sepolte dalla grossa frana che si è staccata da una montagna, nella notte tra giovedì e venerdì, in una zona montuosa e praticamente inaccessibile della Papua Nuova Guinea. Lo ha riferito Port Moresby all’Onu: "La frana ha sepolto più di 2.000 persone vive e ha causato gravi distruzioni", ha fatto sapere il centro nazionale disastri del Paese.
Un “disastro naturale”
Nelle scorse ore le autorità locali avevano riferito di un “disastro naturale”. In particolare, la frana ha interessato un villaggio di Kaokalam provocando numerose vittime. "Ci sono circa 150 case sepolte e si stima che centinaia di persone siano morte" aveva sottolineato Serhan Aktoprak, un funzionario dell'agenzia Onu per l'immigrazione con sede a Port Moresby. La grave frana avrebbe colpito "più di sei villaggi" in una regione montuosa della Papa Nuova Guinea centrale, hanno spiegato ancora le autorità locali. Il governatore della provincia di Enga, Peter Ipatas, interessata dalla tragedia ha parlato appunto di un "disastro naturale senza precedenti che ha causato perdite umane e danni materiali".
Xi "rattristato" offre aiuto da parte della Cina
Il presidente cinese Xi Jinping si è detto "rattristato" nell'apprendere della frana disastrosa in Papua Nuova Guinea e ha offerto aiuto alla nazione insulare del Pacifico. "Sono profondamente rattristato nell'apprendere la recente grave frana in Papua Nuova Guinea, che ha causato pesanti vittime e perdite di proprietà", ha detto il leader cinese in una lettera. "La Cina è pronta a fornire assistenza", ha aggiunto. L'Onu, intanto, ha invitato i paesi membri ad una riunione sugli aiuti di emergenza tramite Zoom alle 10:00 di domani ora locale (le due di notte in Italia), come riferito dall'ambasciata francese a Port Moresby.