Il secondo uomo più ricco d'India Gautam Adani accusato di truffa sul carbone

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Secondo un'inchiesta condotta dal Financial Times, la sua società acquisterebbe carbone di bassa qualità per poi rivenderlo ai propri clienti al prezzo di un prodotto di livello superiore


    

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Il colosso indiano dell’energia Adani Group, guidato dal secondo uomo più ricco del Paese, Gautam Adani, è finito nell'occhio del ciclone dopo che il Financial Times lo ha accusato, per la seconda volta in pochi mesi, di truffare le società a cui fornisce il carbone importato dall’estero. Il quotidiano britannico, come riporta Il Sole 24 Ore, ha preso visione di una serie di documenti venuti in possesso dell’Organized crime and corruption project (Occrp) che dimostrerebbero come la società indiana compri carbone di bassa qualità, rivendendolo ai propri clienti al prezzo di un prodotto di livello superiore.

Le spedizioni finite sotto la lente degli inquirenti

Secondo le carte dell’inchiesta, nel gennaio del 2014 il Gruppo Adani avrebbe acquistato circa 70mila tonnellate di carbone indonesiano da meno di 3.500 calorie al chilogrammo per 33.75 dollari la tonnellata. Nelle due settimane necessarie a raggiungere la costa indiana, il carico si sarebbe trasformato in carbone da 6mila calorie da rivendere a 91,91 dollari per tonnellata a una società statale. La documentazione relativa alla transazione tra Indonesia e India sarebbe transitata da intermediari domiciliati nelle Isole Vergini Britanniche, un paradiso fiscale, e presso la sede di Singapore del Gruppo Adani. La spedizione in questione sarrebbe solo una delle 24 avvenute tra il gennaio e l’ottobre di quell’anno, durante le quali il carbone avrebbe fatto un improvviso e inspiegabile salto qualitativo.

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