Le tv israeliane hanno trasmesso il video del rapimento delle 5 soldatesse israeliane rapite dal kibbutz di Nahal Oz il 7 ottobre la cui diffusione è stata autorizzata dal Forum delle famiglie degli ostaggi. "Sono scioccato. Continueremo a fare di tutto per riportarle a casa", ha scritto su X il premier israeliano Netanyahu. "La brutalità dei terroristi di Hamas non fa che rafforzare la mia determinazione a lottare con tutte le mie forze fino alla sua eliminazione". Herzog: "Il mondo guardi alla crudeltà di Hamas"
Usa: "La Palestina non si riconosce in modo unilaterale"
Lo Stato palestinese dovrebbe essere riconosciuto attraverso trattative non in modo "unilaterale". Lo afferma un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca alla Cnn in merito all'annuncio di Spagna, Irlanda e Norvegia di riconoscere lo Stato palestinese. "Il presidente è un sostenitore di una soluzione a due Stati e lo è stato per tutta la sua carriera" ma "crede che uno Stato palestinese dovrebbe essere realizzato tramite trattative dirette fra le parti e non tramite un riconoscimento unilaterale", ha spiegato.
Pentagono: "Aiuti del molo a Gaza non ancora consegnati"
"Nessuno degli aiuti che sono stati scaricati dal molo temporaneo costruito dagli Usa al largo della costa di Gaza è stato consegnato alla popolazione palestinese: lo ha ammesso il portavoce del Pentagono Pat Ryder spiegando che gli Stati Uniti stanno lavorando con Israele e le Nazioni Unite per stabilire "percorsi alternativi" per la consegna sicura delle 569 tonnellate di aiuti dopo che folle di disperati hanno intercettato nel fine settimana i primi camion provenienti dal molo. Da ieri, ha riferito, si è cominciato a trasferire gli aiuti in magazzini in attesa di distribuirli quando saranno risolti i problemi di sicurezza".
Khamenei: "La promessa di eliminare Israele sarà mantenuta"
La Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha affermato durante il suo incontro con il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che "la promessa di eliminare Israele sarà mantenuta. Vedremo il giorno in cui la Palestina passerà dal fiume al mare". Lo riporta l'agenzia Irna. Khamenei ha poi sottolineato che "la resistenza del popolo di Gaza ha impressionato il mondo" facendo riferimento alle "proteste nelle università degli Stati Uniti a sostegno della Palestina". Secondo la Guida suprema iraniana, "il popolo di Gaza ha sconfitto gli Stati Uniti, la Nato, la Gran Bretagna e altri Paesi".
Israele autorizza ritorno in tre insediamenti Cisgiordania
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dato istruzioni per consentire agli israeliani di entrare in un'area della Cisgiordania del nord dove era stato loro vietato l'ingresso dal disimpegno del 2005, ordinato dall'allora premier Ariel Sharon. Si tratta di 3 insediamenti ebraici in Cisgiordania sui 4 nei quali all'epoca Sharon - insieme al ritiro da Gaza - impose il divieto e le cui strutture furono parzialmente distrutte. La mossa di Gallant fa seguito ad una mozione approvata alla Knesset lo scorso anno che annulla quegli ordini.
Riad: "Bene riconoscimento Stato palestinese da tre Paesi europei"
L'Arabia Saudita ha elogiato la decisione di Irlanda, Norvegia e Spagna di riconoscere uno Stato palestinese e ha invitato gli altri Paesi a fare lo stesso. Lo rende noto il ministero degli Esteri saudita in una nota.
Riconoscimento Palestina, Turchia: 'Bene Irlanda, Norvegia e Spagna, passo estremamente importante"
La Turchia di Recep Tayyip Erdogan plaude agli annunci di Irlanda, Norvegia e Spagna che "riconosceranno lo Stato di Palestina". "Riteniamo che il riconoscimento della Palestina sia un requisito di diritto internazionale, giustizia e coscienza - si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri di Ankara - E' un passo estremamente importante per ripristinare i diritti usurpati del popolo palestinese sotto occupazione e raggiungere lo status che la Palestina merita nella comunità internazionale". La Turchia assicura che "continuerà con l'impegno affinché più Paesi riconoscano la Palestina".
Giordania: passo essenziale per soluzione due Stati
La Giordania saluta la decisione di Norvegia, Spagna e Irlanda di riconoscere lo Stato di Palestina, definendola un "passo importante ed essenziale verso la soluzione dei due Stati". Il Regno "accoglie con favore la decisione di riconoscere lo Stato palestinese presa da Paesi europei amici", ha dichiarato il ministro degli Esteri giordano Aymane al-Safadi. "Consideriamo questa decisione un passo importante ed essenziale verso la soluzione dei due Stati, con uno Stato palestinese indipendente e sovrano entro i confini del 4 giugno 1967", ha aggiunto in una conferenza stampa. Safadi ha espresso la speranza che "questa decisione dia origine a un movimento piu' ampio che imponga la pace e metta tutti i Paesi del mondo e della regione su un percorso chiaro verso una pace giusta e globale, unica garanzia di sicurezza e stabilità per la Palestina, Israele e la regione". Inoltre, ha proseguito, si tratta di un "passo importante, essenziale e necessario in risposta alle azioni del governo israeliano, che non solo rifiuta la soluzione dei due Stati, ma sta anche adottando misure concrete sul campo che stanno uccidendo le possibilita' di raggiungere la pace nella regione".
Egitto: 'Nessun compromesso con Israele sul valico di Rafah'
L'Egitto "è irremovibile nella sua opposizione a qualsiasi coinvolgimento israeliano nella gestione del valico di Rafah": lo ha ribadito un alto diplomatico in condizioni di anonimato al sito egiziano Ahram online, rivelando che una proposta di compromesso in questo senso era stata presentata sabato scorso, ma è stata respinta. La proposta, a quanto si è appreso, prevedeva un controllo congiunto israelo-egiziano del valico di Rafah, con una "partecipazione non ufficiale" di rappresentanti palestinesi sotto la supervisione israeliana", dopo il ritiro delle truppe. A presentarla, un funzionario dello Shin Bet, il servizio di sicurezza israeliano, durante una visita al Cairo la scorsa settimana. "Il rifiuto da parte dell'Egitto - secondo il diplomatico - era prevedibile". Il piano israeliano proposto, ha detto, "non allevierebbe la sofferenza dei palestinesi a Gaza" perchè manterrebbe la supervisione israeliana e non garantirebbe il passaggio degli aiuti. "La mancanza di chiarezza nella posizione di Israele ha causato incertezza su qualsiasi pianificazione postbellica", ha affermato il diplomatico", un punto sul quale il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è in questi giorni oggetto di forti pressioni anche all'interno del Paese. Gli Stati Uniti hanno chiesto un'Autorità Palestinese rivitalizzata per governare Gaza, con l'assistenza di alcuni stati arabi, tra cui Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, prima di un'eventuale riconoscimento dei due Stati. Tuttavia, nel frattempo, le relazioni tra Egitto e Tel Aviv si sono ulteriormente deteriorate in seguito alla presa di Rafah da parte di Israele e alle reciproche accuse sul deterioramento della crisi umanitaria nel sud di Gaza. "A meno che l'Occidente - e gli Stati Uniti in particolare - non aumenti la pressione su Israele affinché compia passi irreversibili verso una soluzione a due Stati, non c'è modo di prevenire futuri scontri nei territori palestinesi occupati o di mantenere la stabilità nel Paese", conclude il diplomatico su Ahram online.
La Slovenia saluta il riconoscimento della Palestina
Il primo ministro sloveno, Robert Golob, ha accolto con favore l'annuncio di Spagna, Irlanda e Norvegia per il riconoscimento imminente della Palestina. In una nota diffusa dal suo ufficio, Golob ha ricordato come Lubiana abbia già avviato, un paio di settimane fa, la procedura parlamentare per il riconoscimento della Palestina, che dovrebbe essere formalizzato entro metà giugno. L'auspicio è che, si legge ancora nella nota, possano presto seguire queste orme altri Paesi e Stati membri dell'Unione europea. Il primo ministro è convinto che solo la soluzione a due Stati possa risolvere la questione israelo-palestinese e portare stabilità e pace duratura in Medio Oriente.
Magistrati Israele: 'Accuse Cpi senza basi, non ha potere'
Il procuratore generale di Israele Gali Baharav-Miara e il procuratore di Stato Amit Aisman hanno definito "senza basi" la richiesta del procuratore della Cpi Karim Khan di mandati di arresto nei confronti del premier Benyamin Netanyahu e del ministro della Difesa Yoav Gallant. I due maggiori magistrati israeliani hanno sostenuto di aver esaminato tutte le accuse di violazioni della legga da parte di Khan e che la Cpi non ha l'autorità di indagare e incriminare leader israeliani. "Le forze di sicurezza, inclusa l'Idf - ha detto in una nota congiunta - combattono la guerra nel pieno rispetto delle regole del diritto internazionale".
In Ue sono ora 11 i Paesi che riconoscono lo Stato palestinese
Prima del riconoscimento annunciato oggi da Spagna, Irlanda e Norvegia (che non fa parte dell'Unione Europea), la Svezia era l'unico Paese dell'Ue ad aver attuato il riconoscimento dello Stato palestinese, nel 2014. Malta, Cipro, Polonia, Ungheria, Cechia, Slovacchia, Romania e Bulgaria invece lo avevano fatto quando ancora non erano membri dell'Unione. Nel 1999 l'Unione europea si dichiarò pronta a "riconoscere uno Stato palestinese a tempo debito", come scritto nelle conclusioni del Consiglio europeo di Berlino. A livello mondiale, lo Stato di Palestina è a questo punto riconosciuto da 142 Paesi, circa il 70% dei membri delle Nazioni Unite: quasi tutta l'Asia, l'Africa e l'America Latina. Tra i Paesi che non lo fanno, mantenendo comunque relazioni diplomatiche con l'Autorità Nazionale Palestinese ci sono invece Stati Uniti, Canada, Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda e Italia. Il 10 maggio scorso l'Assemblea Onu ha votato una risoluzione affermando che la Palestina è "qualificata a diventare Stato membro" con 143 voti a favore, 25 astenuti (Italia compresa) e nove contrari, tra cui gli Usa.
Haaretz: 'Ben Gvir stamattina sulla Spianata delle Moschee'
Il ministro della Sicurezza nazionale e leader di destra radicale Itamar Ben Gvir si è recato questa mattina a Gerusalemme sulla Spianata delle Moschee, che per gli ebrei è il Monte del Tempio. Secondo Haaretz, è la prima visita dal 7 ottobre scorso.
Francia: riconoscere Palestina non è tabù ma non è momento
Il riconoscimento dello Stato palestinese "non è un tabù" ma ora non è il momento giusto: lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Stéphane Séjourné, in una dichiarazione all'agenzia Afp.
Israele richiama ambasciatore a Madrid e convoca diplomatici Spagna, Norvegia e Irlanda
Israele richiama per consultazioni anche la sua ambasciatrice in Spagna, Rodica Radian-Gordon, dopo l'annuncio sul prossimo riconoscimento dello stato palestinese. Lo riferiscono il Jerusalem Post e i media spagnoli dopo che il ministro degli Esteri Israel Katz aveva reso noto di aver "dato istruzioni per il richiamo immediato degli ambasciatori di Israele in Irlanda e Norvegia per consultazioni". Gli ambasciatori di Spagna, Norvegia e Irlanda in Israele sono stati invece convocati al ministero degli Esteri a Gerusalemme.
Israele: 'Raid su una scuola Unrwa dove erano membri Hamas'
L'Idf ha attaccato una scuola dell'Unrwa a Nuseirat, nella parte centrale della Striscia, "dove si erano concentrati membri di Hamas". Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui tra "gli operativi nella scuola c'era un membro dell'unità anti tank di Hamas e uno della forza di elite della fazione 'Nukheba'". Il luogo - ha proseguito - era stato usato per "immagazzinare armi, inclusi mortai, fucili e ordigni esplosivi". Esplosioni secondarie sono state viste sul posto e questo "conferma che il luogo era servito a immagazzinare le armi". L'attacco - ha spiegato ancora - è stato accuratamente "programmato e sono state usate munizioni mirate per non colpire il più possibile civili non coinvolti".
Abu Mazen: "Altri Paesi Ue riconoscano lo stato della Palestina"
La presidenza di Abu Mazen ha salutato l'annuncio di Irlanda, Norvegia e Spagna di riconoscere lo Stato di Palestina ed ha esortato gli altri Paesi della Ue a fare lo stesso. "L'obiettivo - ha detto citato dalla Wafa - è quello di raggiungere la Soluzione a 2 stati basata sulle Risoluzioni internazionali e nei confini del 1967".
Israele richiama l'ambasciatore a Madrid e convoca gli inviati
Il ministro degli Esteri Israel Katz ha richiamato l'ambasciatore israeliano a Madrid dopo l'annuncio della Spagna sullo Stato palestinese. Al contempo - ha fatto sapere il ministero degli Esteri - ha convocato gli inviati di Irlanda, Norvegia e Spagna stessa ai quali "sarà mostrato il video delle soldatesse israeliane rapite da Hamas". ""Hanno deciso di assegnare una medaglia d'oro agli assassini di Nazi Hamas, mostreremo loro - ha detto Katz - la decisione contorta presa dai loro governi.
Hamas: "Passo importante da Norvegia, Spagna e Irlanda"
Un "passo importante". Hamas reagisce così dopo l'annuncio del prossimo riconoscimento dello stato palestinese da parte di Norvegia, Spagna e Irlanda. Per il gruppo si tratta di un "passo importante verso l'affermazione del nostro diritto alla nostra terra" e alla "fondazione del nostro stato indipendente con Gerusalemme come capitale". In un comunicato rilanciato anche dalla tv satellitare al-Jazeera, Hamas chiede ai "Paesi nel mondo di riconoscere i nostri diritti nazionali legittimi" e "sostenere la lotta del nostro popolo per la liberazione ponendo fine all'occupazione israeliana".
Store: "La Norvegia riconoscerà la Palestina come Stato indipendente e sovrano, con tutti i diritti e gli obblighi che ciò comporta"
"La Norvegia riconoscerà la Palestina come Stato indipendente e sovrano, con tutti i diritti e gli obblighi che ciò comporta", ha dichiarato il primo ministro Store, sottolineando il diritto di vivere in pace all'interno dei propri confini e l'obbligo di seguire le risoluzioni Onu in materia. "La delimitazione territoriale tra lo Stato di Palestina e lo Stato di Israele dovrebbe basarsi sui confini precedenti al 4 giugno 1967, in altre parole sulla linea di demarcazione dell'Accordo di Armistizio del 1949, con Gerusalemme come capitale condivisa", ha precisato il premier, non escludendo la possibilità di eventuali accordi bilaterali per lo scambio di terre tra i due Stati. Store ha inoltre condannato l'attacco terroristico del 7 ottobre: "Israele ha il diritto di difendersi nel quadro del diritto internazionale", ha detto, aggiungendo che una soluzione a due Stati sarebbe anche a vantaggio di Israele: "Ciò contribuirà a rendere la regione più pacifica e stabile." ha rimarcato. Da parte sua, il ministro degli Esteri, Espen Barth Eide, ha definito "catastrofici" gli ultimi sviluppi in Medio Oriente: "La fiducia tra le parti è ai minimi storici, questa spirale negativa deve essere invertita; è tempo di pensare a qualcosa di nuovo", ha sottolineato. L'obbiettivo è quello di ridurre lo squilibrio nel rapporto tra le due parti, "continueremo a lavorare per rafforzare le forze moderate sia in Israele che in Palestina", ha spiegato. Il prossimo appuntamento sarà domenica a Bruxelles, dove Eide insieme a Josep Borrell, Alto Rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e rappresentanti degli Stati membri, terranno un incontro con il nuovo primo ministro palestinese Mohammed Mustafa. Lunedì invece, sempre a Bruxelles, l'incontro tra i ministri degli Esteri europei e arabi. Martedì sarà poi riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina in Norvegia, Irlanda e Spagna.
Olp: "Storico il riconoscimento europeo dello Stato di Palestina"
L'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) ha definito oggi "storico" il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia.