Dopo due notti di disordini e sparatorie il bilancio è di quattro morti, tra cui un agente. L'epicentro della rivolta è Nouméa, la capitale
La Nuova Caledonia è a ferro e a fuoco per la ribellione degli indipendentisti contro una riforma elettorale votata dal Parlamento francese, che ha spinto il presidente Emmanuel Macron a decretare lo stato di emergenza. Dopo due notti di disordini, sparatorie con armi di grosso calibro, il bilancio è di quattro morti, tra cui un giovane agente. L'epicentro della rivolta è Nouméa, la capitale, dove l'aeroporto è stato chiuso fino a nuovo ordine.
Per un accordo si ragiona su un incontro a Parigi
Al termine di una riunione del Consiglio di Difesa e Sicurezza Nazionale, convocato d'urgenza a Parigi, scombussolando l'agenda del governo, il presidente ha denunciato "l'intollerabile violenza che sarà affrontata con una risposta implacabile per assicurare il ritorno dell'ordine repubblicano", ribadendo "la necessità di riprendere il dialogo politico". Il primo ministro, Gabriel Attal, ha dichiarato che proporrà una data per un incontro a Parigi "nelle prossime ore" con le parti coinvolte per "continuare il dialogo" e "costruire" una "soluzione politica globale". Tuttavia, ha sottolineato il premier, al momento "la priorità è ripristinare l'ordine, la calma e la serenità".