Corea del Sud, testi buddisti e musica techno: la trovata del monaco-dj

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Le sue eccentriche esibizioni sono diventate virali sui social. Entusiasti i confratelli monaci, che vedono in lui un modo per raggiungere i ragazzi e avvicinarli alla spiritualità

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Scritture buddiste in versione techno. È la nuova trovata di un monaco-dj che spopola in Corea del Sud e riesce ad avvicinare i più giovani alla spiritualità. Testa rasata e lunga veste bianca, Youn Sung-ho è un monaco che mixa musica dance e testi di spiritualità buddisti. Alle iniziative del 47enne molti attribuiscono un ringiovanimento del buddismo sudcoreano. Entusiasti anche i confratelli monaci, che vedono in lui un modo per raggiungere i ragazzi che spesso considerano la religione come qualcosa di lontano, perchè "troppo attaccata alla tradizione".

Techno e religione

Youn Sung-ho è un dj piuttosto originale e spopola tra le consolle nei locali della Corea del Sud. Un leader religioso lo ha battezzato "NewJeansNim", che lui ha adottato come nome d'arte. È una crasi tra "Seunim", un titolo coreano riservato ai monaci, e altri termini religiosi. Jinwoo Seunim, a capo dei Ordine Jogye, rappresenta il buddismo tradizionale nel Paese, ed è dalla parte dell'artista. "I giovani pensano che il buddismo sia difficile e antiquato - spiega Jinwoo - e per persuaderli del contrario è meglio non essere troppo legati alla tradizione".

"Ahia! Il lunedì arriva troppo in fretta!", canta NewJeansNim sul palco davanti a centinaia di giovani che ballano. "Anche questo passerà, lo supereremo", sono le parole del testo, che richiama i principi buddisti mentre il ritmo cala durante un concerto di musica elettronica al Festival delle Lanterne per l'anniversario della nascita di Buddha. Le immagini delle sue eccentriche esibizioni sono presto diventate virali sui social. Un successo arrivato all'improvviso ha travolto il giovane monaco-dj: "Non mi sarei mai aspettato questa eco. È travolgente", ha dichiarato prima di esibirsi a Seoul lo scorso fine settimana.

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Com’è nata l’idea?

La sua ispirazione come dj buddista è arrivata naturalmente, senza forzature: "Mia madre era buddista e ho frequentato i templi fin da piccolo". Le parole dei suoi testi sono "proprio quelle che ho detto a me stesso l'anno scorso quando non avevo un lavoro e stavo lottando per tirare avanti: i giorni migliori devono ancora arrivare". "Il messaggio artistico - dice la 26enne Kang Min-ji che non si era mai interessata al buddismo - tocca il cuore dei giovani under 30 che si sentono vuoti e senza speranza. Ho sempre pensato che il buddismo fosse conservatore finché non ho visto le sue esibizioni da dj", aggiunge. L'entusiasmo per NewJeansNim si spegne se ci si allontana dai palchi sudcoreani. In Malesia, un Paese prevalentemente islamico con una minoranza buddista, il dj si è esibito all'inizio di maggio, ma il secondo concerto in programma è stato cancellato dopo le proteste. Il mix di musica e look è stato giudicato contrario alla morale religiosa dei fedeli malesi. Eow Shiang Yen, segretario generale dell'Associazione giovanile buddista della Malesia, ha dichiarato che sono state addirittura presentate denunce alla polizia contro l'esibizione di NewJeansNim in Malesia da parte di gruppi e persone di fede buddista. A suo avviso, il suo comportamento e il suo abbigliamento non sono in linea con la morale religiosa. Il protagonista non fa caso alle critiche. "Non faccio niente di speciale - minimizza - i monaci hanno una mentalità molto aperta. Io mi limito a condividerlo con tutti".

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