"Incitamento all'odio". Questa una delle accuse che le autorità locali hanno rivolto a Sonia Dahmani rea di aver riferito alcuni commenti giudicati sarcastici e pronunciati dalla donna sulla tv “Carthage plus” a proposito della situazione che sta vivendo il Paese, legata in particolare ai migranti provenienti dall'Africa subsahariana
Si chiama Sonia Dahmani l’avvocato e nota opinionista che le forze dell'ordine della Tunisia hanno arrestato nelle scorse ore. La donna, come rilanciato sul web da alcuni attivisti locali, si sarebbe rifugiata, dopo un invito a comparire davanti alla giustizia a cui non ha risposto, all'interno della sede dell'Ordine degli Avvocati di Tunisi. Secondo quanto emerso proprio in rete le modalità dell’arresto condotto dai poliziotti tunisini, apparsi in abiti civili ma con il volto coperto da passamontagna, sarebbero state piuttosto dure. Durante l'azione sarebbe anche stato fermato e poi rilasciato anche un operatore di France 24, al quale è stato sequestrato del materiale tecnico.
L’accusa di “incitamento all’odio”
La giustizia tunisina aveva ordinato già da qualche giorno un'indagine contro Dahmani. Il motivo? Alcuni commenti giudicati sarcastici e pronunciati dalla donna sulla tv “Carthage plus” a proposito della situazione che sta vivendo la Tunisia, legata in particolare ai migranti provenienti dall'Africa subsahariana. Durante uno show televisivo, Sonia Dahmani aveva infatti ironicamente detto: "Di quale paese straordinario stiamo parlando?", in risposta ad un altro editorialista che aveva affermato che i migranti provenienti da diversi paesi dell'Africa sub-sahariana, cercavano di stabilirsi in Tunisia. Proprio questa affermazione sarebbe stata giudicata da alcuni utenti dei social network come "degradante" per l'immagine del Paese. Facendo scattare l’attenzione delle autorità. Giovedì scorso Dahmani ha ricevuto una convocazione, alla quale non ha risposto, per comparire il giorno seguente davanti al giudice istruttore presso il tribunale di Tunisi, ma senza che le venissero specificate le ragioni. "Mi rifiuto di comparire in tribunale senza conoscere le ragioni di questa convocazione", aveva spiegato alla stampa Dahmani. Quindi, proprio a causa della sua non comparizione, il giudice ha emesso un mandato di arresto, respingendo la richiesta dei suoi avvocati di rinviare la sua udienza. La donna risulta sotto un'indagine per "uso di reti di comunicazione per diffondere informazioni false con l'obiettivo di mettere in pericolo la pubblica sicurezza" e per "incitamento all'odio".
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