Elezioni in Lituania, otto i candidati alle presidenziali: lo scenario politico

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Oggi i lituani saranno chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali. Tra gli otto candidati, troviamo il presidente uscente Gitanas Nauseda, in corsa per il secondo mandato e principale favorito, e la premier lituana Ingrida Simonyte, del partito di centro-destra TS-LKD. Secondo il sistema elettorale del Paese, se nessuno dei candidati riceverà il 50% + 1 delle preferenze al primo turno di oggi, si svolgerà un secondo turno il 26 maggio

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Oggi, 12 maggio, per la Lituania è un giorno decisivo. I cittadini del Paese saranno chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali che vedranno sfidarsi, tra gli otto candidati in totale, anche il presidente uscente Gitanas Nauseda e la Primo Ministro Ingrida Simonyte, in corsa con il partito TS-LKD (o Unione patriottica). Secondo il sistema elettorale lituano, se nessuno dei candidati riceverà il 50% + 1 delle preferenze al primo turno di oggi, si svolgerà un secondo turno il 26 maggio. Stando ad alcuni sondaggi, l'attuale presidente in carica potrebbe vincere il primo turno con il 40,20% dei voti, superando – secondo le stime – il candidato indipendente Ignas Vegele, che potrebbe ottenere il 10,6%, e il primo ministro Simonyte, con l'8,9%.

I candidati

Gitanas Nauseda

Eletto il 12 luglio 2019, Gitanas Nauseda è l'attuale presidente della Lituania. Nel corso della sua campagna elettorale ha sostenuto la lotta alla corruzione e una maggiore presenza militare della Nato e degli Stati Uniti per contrastare l'influenza russa. Politico ed economista, è attualmente in corsa per il secondo mandato come candidato indipendente.

Ingrida Simonyte

Principale rivale di Nauseda alle elezioni 2024 è Ingrida Simonyte, Primo Ministro della Lituania. Economista e politica, è in carica dal 2020 dopo aver ricoperto per tre anni (dal 2009 al 2012) il ruolo di ministra delle Finanze. Simonyte concorre alle presidenziali con il partito di centro-destra TS-LKD (Unione della Patria – Democratici cristiani di Lituania).

Andrius Mazuronis

Leader del Partito Laburista (DP), con il quale correrà alle elezioni, Andrius Mazuronis ricopre, dal 2020, il ruolo di vicepresidente del Seimas, il Parlamento della Lituania. 

Ignas Vegele

Ex presidente dell'Ordine degli avvocati lituano, Ignas Vegele è stato membro dei cristiano-democratici lituani, uno dei partiti conservatori di destra. Noto per la sua opposizione alla politica del governo durante la pandemia da Covid-19, concorrerà come candidato indipendente alle elezioni 2024.

Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, durante la presentazione della nuova edizione del ''Grande Fratello Vip'', in onda dall' 8 gennaio su Canale 5, Roma, 7 gennaio 2020.   ANSA / ETTORE FERRARI

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Eduardas Vaitkus

Candidato indipendente alle elezioni presidenziali, Eduardas Vaitkus è presidente del Centro di resistenza popolare lituana all'occupazione. Noto per alcune dichiarazioni controverse, è medico e professore all'Università di Scienze della Salute a Kaunas. 

Giedrimas Jeglinskas

Politico ed ex funzionario della Nato, Giedrimas Jeglinskas è il candidato del partito dell'Unione dei Democratici "Per la Lituania" (DSVL). In precedenza, è stato Segretario generale aggiunto della NATO (dal 2019 al 2022) e Viceministro della Difesa nazionale dal 2017 al 2019.  

Dainius Zalimas

Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Vytautas Magnus ed ex Presidente della Corte Costituzionale, Dainius Zalimas è il candidato del Partito della Libertà (LP).

Remigijus Zemaitaitis

Politico lituano di destra e membro del Seimas, Remigijus Zemaitaitis concorrerà alle elezioni 2024 come candidato del partito da lui fondato Dawn of Nemunas (NA), dopo la sua espulsione dal partito Libertà e Giustizia a causa delle sue dichiarazioni antisemite.

epaselect epa11003449 Ukrainian servicemen demonstrate a ZU-23-2 anti aircraft gun near Kyiv, Ukraine, 30 November 2023. Russian troops entered Ukraine on 24 February 2022 starting a conflict that has provoked destruction and a humanitarian crisis.  EPA/Oleg Petrasyuk

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