Le imminenti esercitazioni nucleari annunciate dalla Russia sono una risposta ai commenti "senza precedenti" di Macron sull'invio di truppe in Ucraina, ha detto Peskov. Mosca definisce "infondate" le accuse diffuse dal Ft su atti di sabotaggio in Europa, poi minaccia: "Rappresaglie su siti militari Gb in Ucraina se Kiev userà missili forniti da Londra". Cremlino convocati gli ambasciatori di Francia e Gb. Politico: "Soldato Usa arrestato in Russia per furto"
Macron, 'la Russia è tornata alla logica della guerra totale'
"Ora la Russia stessa usa la parola “guerra” e la fa sua. E’ uscita da tutti gli schemi ed è tornata sostanzialmente alla logica della guerra totale". Ad affermarlo, nella lunga intervista rilasciata a The Economist, è stato il presidente francese Emmanuel Macron. 'Il Foglio' pubblica oggi ampi stralci dell'intervista.
"Oggi la Russia è diventata una potenza iper-equipaggiata che continua a investire massicciamente in tutti i tipi di armamenti e che ha adottato una posizione di non conformità al diritto internazionale, di aggressione territoriale e di aggressione in tutte le aree di conflitto conosciute. Oggi è anche una potenza di destabilizzazione regionale ovunque possa", osserva. "Quindi sì, la Russia, con il suo comportamento e le sue scelte, è diventata una minaccia per la sicurezza degli europei. Nonostante tutti gli sforzi compiuti dalla Francia, ma anche dalla Germania e dagli Stati Uniti", continua, confermando la sua dichiarazione sull'invio di truppe di terra.
"Assolutamente sì", afferma. "Come ho detto, non escludo nulla, perché abbiamo davanti a noi qualcuno che non esclude nulla. Senza dubbio siamo stati troppo esitanti nel formulare i limiti della nostra azione a qualcuno che non ne ha più e che è l’aggressore. La nostra capacità è quella di essere credibili, di continuare ad aiutare, di dare all’Ucraina i mezzi per resistere. Ma la nostra credibilità dipende anche da una certa capacità di dissuadere, non dando piena visibilità a ciò che faremo o non faremo. Altrimenti ci indeboliamo".
Crosetto, 'Europa non può accettare che russi arrivino fino a Kiev'
Se (i russi ndr) dovessero espugnare la capitale ucraina, si aprirebbe uno scontro drammatico. Ed avremmo la smentita totale di quelli che, anche da noi, ripetono: beh, anche la Russia ha le sue ragioni e in fondo voleva soltanto le due regioni dove si parla russo. Purtroppo temo che Putin voglia tutta l'Ucraina e in più nessuno ci assicura che si fermerà all'Ucraina. E' evidente che ha in mente un ordine internazionale, in cui chi è più forte, se e quando vuole, si prende le altre nazioni". Lo afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un'intervista al 'Messaggero'.
"Sono ancora propenso a pensare che Putin non sia un folle totale. Spero di non sbagliarmi - continua - Mi auguro insomma che non accada che la Russia si spinga oltre le follie che ha messo in atto negli ultimi due anni. Ciò detto, ripeto che le truppe ex sovietiche che arrivano a Kiev sarebbero un elemento totalmente destabilizzante per l'Europa e per il mondo. E porterebbero inevitabilmente a uno scontro con altre nazioni che non accetterebbero i carri armati russi al confine".
Quanto alle spese per la Difesa, secondo Crosetto "vanno escluse dal calcolo del deficit proprio per evitare che incidano su altre" ma il ministro avverte: "Senza difesa, come dimostra la vicenda ucraina, non esisteranno più welfare, sanità, istruzione, libertà. L'Italia deve assumersi la responsabilità e decidere che cosa vuole essere nel consesso internazionale".
Kiev, nella notte abbattuti 12 droni russi su 13
Le forze russe hanno lanciato sull'Ucraina la notte scorsa 13 droni kamikaze, 12 dei quali sono stati abbattuti dalla difesa aerea di Kiev: lo ha reso noto l'Aeronautica militare ucraina su Telegram. I droni, del tipo Shahed-131/136, sono stati lanciati dalla regione russa di Kursk e sono stati intercettati nella regione di regione di Sumy, nell'Ucraina nord-orientale.
Ucraina: Lavrov, Occidente non è pronto a dialogo serio
L'Ucraina e l'Occidente non sono pronti per un dialogo serio su una soluzione pacifica, non c'è nessuno con cui discutere la questione. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un'intervista al canale televisivo ATV. "Non c'è ancora nessuno con cui parlare. Ho fornito esempi di dichiarazioni della leadership ucraina, americana ed europea, nessuna di loro è pronta per una conversazione seria", ha osservato Lavrov.