Tra i morti ci sono anche sei bambini. L'esercito israeliano sta portando avanti un'operazione antiterrorismo nel campo profughi di Nur Shams in Cisgiordania: secondo la Mezzaluna Rossa i morti sono almeno 14. Un morto e otto feriti ieri sera nella base militare dell'Iraq centrale che ospita ex paramilitari filo-iraniani di Hachd al-Chaabi. Usa e Israele negano di essere coinvolti. La Camera Usa approva il pacchetto di aiuti di 26,4 miliardi di dollari destinato a Israele
Wafa, 10 palestinesi uccisi in attacchi aerei a Rafah
Una decina di palestinesi, di cui 6 fra donne e bambini, sono stati uccisi in diversi attacchi aerei la notte scorsa a Rafah, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa palestinese WAFA. Gli aerei israeliani hanno preso di mira un edificio residenziale, provocando la morte di 9 persone, nel quartiere Tal as-Sulatn a Rafah nel sud della Striscia di Gaza, dove si rifugia oltre un milione di palestinesi sfollati dalle regioni del nord della Striscia. Un'altra persona e' stata uccisa in un altro attacco, a est della città vicino al cimitero.
Forze filo-Iran, nostra base in Iraq colpita in un attacco
L'esplosione avvenuta durante la notte in una base di unità militari filo-iraniane a Kalso, in Iraq, è il "risultato di un attacco": lo affermano le Forze di mobilitazione popolare, citate da Reuters e riprese da vari media.
Milizia filo iraniana, 'esplosioni nostra base in Iraq causate da raid'
Le Forze di mobilitazione popolari (Pmf) filo iraniane hanno dichiarato che l'esplosione nella loro base militare di Calso è stata il risultato di un attacco. La dichiarazione è arrivata subito dopo che fonti militari irachene hanno affermato che non sono stati rilevati droni o aerei da combattimento nello spazio aereo della zona prima o durante l'esplosione.
Iran, 'Isfahan attaccata con armi simili a giocattoli'
"Quello che è successo a Isfahan venerdì mattina non è stato un attacco... Le armi erano più simili a giocattoli con cui giocano i nostri bambini, non a droni": lo ha detto ieri alla Nbc il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, senza attribuire la responsabilità dell'attacco. Ieri un membro della Commissione parlamentare per la sicurezza nazionale iraniana, Shahriar Heidari, aveva definito "mini droni" gli obiettivi aerei presi di mira dal sistema di difesa del Paese. "Finché non ci saranno nuovi avventurismi da parte di Israele contro i nostri interessi, non avremo nuove reazioni. Tuttavia, se Tel Aviv intraprende un'azione decisiva contro l'Iran e ci viene dimostrata, la nostra risposta sarà immediata e al massimo livello", ha aggiunto il ministro. Sempre ieri, intervistato dalla Cnn, Amirabdollahian aveva affermato che "se il regime di Israele commettesse ancora volta un grave errore la nostra risposta sarà decisiva, definitiva e per loro un rammarico".
Israele intensifica raid a Rafah, 10 morti nella notte
Aumentano gli attacchi aerei israeliani sulla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove nella notte almeno dieci palestinesi sono stati uccisi. I raid hanno preso di mira la parte orientale della città, un’area densamente popolata con molte famiglie sfollate che hanno trovato rifugio in case residenziali o tende, ma anche quella occidentale, dove si è rifugiata la stragrande maggioranza delle famiglie sfollate dall’inizio della guerra.
Hamas condanna attacco contro base milizie filo Iran in Iraq
Hamas "condanna fermamente" l'attacco contro la base delle Forze di Mobilitazione Popolare (Pfm) filo iraniane in Iraq, considerandolo "una violazione della sovranità del Paese".
“Riteniamo l’amministrazione Biden responsabile dell’escalation nella regione attraverso il suo sostegno alla guerra di sterminio nazista contro il nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza”, ha affermato Hamas in una nota.
Gli Stati Uniti hanno negato qualsiasi collegamento con il raid. I funzionari israeliani non hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche sull'attacco, ma una fonte anonima di Tel Aviv ha detto ai media statunitensi che lo Stato ebraico non è coinvolto nell'attacco.
Mezzaluna Rossa, 7 feriti in raid Idf in campo profughi a Tulkarem
Le forze israeliane hanno ferito altri sette palestinesi durante il raid nel campo profughi di Nur Shams di Tulkarem, che dura ormai da circa 40 ore, secondo quanto riferito dai media palestinesi che citano la Mezzaluna Rossa Palestinese.
Wsj, 'la dirigenza di Hamas vorrebbe lasciare il Qatar'
Secondo il Wall Street Journal, la leadership di Hamas sta valutando la possibilità di spostare la propria base politica fuori dal Qatar: una mossa che, scrive, probabilmente metterà in subbuglio le dinamiche dei colloqui per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi che Doha sta mediando. Il giornale americano cita una fonte araba, secondo la quale "i colloqui si sono già nuovamente bloccati, e ci sono pochissimi segnali o previsioni che possano riprendere in tempi brevi" e "sta crescendo la sfiducia tra Hamas e i negoziatori". Il Wsj, che è stato ripreso anche da Haaretz e dal Times of Israel, ha riferito che l'organizzazione islamica palestinese ha contattato almeno due Paesi della regione mediorientale per un'eventuale ricollocamento. Fra le ipotesi sul tavolo, secondo una delle fonti, ci sarebbe l'Oman. Quest'ultimo, contattato dal giornale, non ha commentato.
Università, Parolin: 'La violenza mai giustificata, sì al confronto pacifico'
“La violenza non è mai giustificata”. Lo sottolinea il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, a proposito degli scontri durante le manifestazioni organizzate dagli studenti alla Sapienza per chiedere che vengano fermati i progetti di collaborazione accademica con Israele. “Personalmente - osserva Parolin ai margini di un convegno a Roma dell’Agidae - ho qualche difficoltà a capire questo modo di agire. Ognuno ha diritto di esprimere il proprio parere in una forma di dialogo tenendo conto anche delle motivazioni e delle posizioni di tutti. La violenza non si giustifica in nessun caso. Credo che su questo ci possa essere un confronto pacifico e ragionevole”.
Mo, Parolin: 'Tutti stanno lavorando per scongiurare escalation'
“Tutti stanno lavorando perché non ci sia una escalation” del conflitto. Lo ha evidenziato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, a proposito del rischio di una escalation del conflitto dopo la rappresaglia di Israele contro Teheran. ”Tutti stanno lavorando perché questo non capiti. Mi pare che finora le cose, nel male, siano andate bene, nel senso che non c’è stato quello che si temeva e che entrambe le parti cerchino di non provocare in maniera tale da fare ampliare il conflitto”, ha osservato Parolin ai margini di un convegno dell’Agidae a Roma.
“Io credo che si deve evitare tutto quello che può provocare una escalation e soprattutto fare sì che la situazione sia sotto controllo: questo richiede l’impegno di tutti a moderare le proprie posizioni", ha evidenziato il porporato.
Ministero della Sanità di Hamas, i morti a Gaza sono 34.049
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 34.049, di cui 37 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 76.901, secondo la stessa fonte.
Libano, cresce paura che conflitto si allarghi
Iraq, nessun drone o aereo in volo durante esplosione base
Il governo iracheno ha affermato oggi che al momento dell'esplosione nella base militare non c'erano droni o aerei in volo.
Sirene nel nord di Israele, 'sospetta infiltrazione aerea'
Gli allarmi antiaerei sono scattati nel nord di Israele per quello che alcuni media israeliani (YNet e Haaretz) definiscono "sospetta infiltrazione di aerei". Poco prima il canale Telegram dell'Idf dava conto di un allarme aereo nel kibbutz Sasa, sempre nel nord.
Attacco di Israele contro l'Iran, perché Esfahan è un obiettivo strategico
L’area nella zona centrale del Paese ospita diversi siti nucleari e la produzione di missili e droni. Secondo la World Nuclear Association, l’Isfahan Nuclear Technology Centre comprende un impianto di conversione dell'uranio (UCF) che produce esafluoruro di uranio LEGGI
Media, Hamas valuta ipotesi di lasciare il Qatar, contatti con altri 2 Paesi*
La leadership politica di Hamas starebbe valutando l'ipotesi di lasciare il Qatar - Paese che ospita il gruppo dal 2012 - mentre l'emirato è sempre più sotto pressione dinanzi allo stallo dei negoziati con Israele. Lo rivela il Wall Street Journal, che cita fonti arabe, secondo cui il gruppo negli ultimi giorni avrebbe contattato almeno due Paesi nella regione, chiedendo la disponibilità a ospitare l'ufficio politico di Hamas. Uno dei due Paesi sarebbe l'Oman, che non ha voluto commentare le indiscrezioni del giornale americano.
Se Hamas lasciasse il Qatar, la mossa potrebbe compromettere i colloqui per la liberazione degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri a Gaza dal 7 ottobre e probabilmente renderebbe più difficile per Israele e gli Stati Uniti trasmettere messaggi al gruppo. leader di Hamas vivono a Doha, la capitale del Qatar, dal 2012, in un accordo sostenuto dagli Stati Uniti. "I colloqui si sono già arenati di nuovo, senza quasi nessun segnale o prospettiva di ripresa a breve, e la sfiducia tra Hamas e i negoziatori sta aumentando", ha dichiarato un mediatore arabo al corrente della situazione.
Milizie filo Iran, drone contro Eliat in risposta ad attacco su Iraq
Le milizie filoiraniane in Iraq hanno rivendicato il lancio di un dronte contro Eliat, in Israele, in risposta alle "violazioni israeliane della sovranità irachena e a suoi attacchi contro le basi delle Forze di mobilitazione popolare (Hashed al-Shaabi). Lo scrive Ynet dopo il raid della scorsa notte contro la base Calso in Iraq.
Iraq, droni contro Israele, "risposta a raid sionista"
In un video diffuso sui social - e rilanciato da numerosi media - la Resistenza Islamica in Iraq ha annunciato di aver lanciato alcuni droni contro "un obiettivo vitale" a Eliat, nel sud di Israele, al confine tra Egitto e Giordania. "L'attacco - afferma il gruppo che riunisce una serie di forze irachene filo-iraniane - è la risposta alla violazione della sovranità irachena da parte del nemico sionista e al suo attacco contro le Forze di Mobilitazione Popolare irachene (Pmf)".
Centcom: non abbiamo lanciato attacchi aerei in Iraq
Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti hanno spiegato su X che "gli Stati Uniti non hanno condotto raid aerei in Iraq oggi". In un breve post, il Centcom ha spiegato di essere a conoscenza di "rapporti secondo i quali gli Usa avrebbero condotto attacchi in Iraq". "Queste informazioni sono false", aggiunge il Comando.
Fonti a Cnn, Israele non è coinvolta nell'attacco in Iraq
Israele non è coinvolta nelle notizie di esplosioni in Iraq. Lo fanno sapere alcune fonti alla Cnn.