Un alto funzionario iraniano ha affermato che Teheran non prevede una ritorsione immediata dopo l'azione militare di stanotte di Israele che ha lanciato un attacco colpendo una base militare nella provincia di Esfahan. Blinken conferma: "Gli Usa non sono coinvolti in alcuna operazione offensiva". Il G7: "Le parti lavorino per evitare l'escalation in Medio Oriente"
Media Israele: allarme a Sderot, intercettato un razzo da Gaza
"Due lanci di razzi da Gaza sono stati rilevati in seguito all'allarme attivato nella zona di Sderot in Israele. Un razzo è stato intercettato e l'altro è caduto in un'area aperta fuori dagli insediamenti. Non si sono registrate vittime o danni". Lo riporta il sito israeliano Ynet.
Media, Israele ha attaccato la difesa del sito di Natanz
L'attacco notturno israeliano contro l'Iran ha preso di mira il sistema di difesa aerea che protegge i cieli sopra l'impianto nucleare di Natanz, nella provincia di Isfahan. Lo ha riferito la televisione saudita Al Hadath, citato dalla Tass Israele, ha affermato, ha attaccato "il sistema radar che dovrebbe proteggere l'impianto nucleare di Natanz". Al Hadath ha aggiunto che "tre missili sono stati lanciati contro il territorio iraniano" durante l'attacco israeliano. Secondo e un alto funzionario statunitense citato da Abc; "gli israeliani stavano prendendo di mira un sito radar di difesa aerea vicino a Isfahan che fa parte della protezione dell'impianto nucleare di Natanz". Secondo il report il raid è stato "molto limitato" e stando ad una "prima valutazione avrebbe distrutto il radar, ma la valutazione deve ancora essere completata
Israele attacca l'Iran, ecco cosa è successo
Gaza: "Tra Israele e Iran solo spettacolo, non si sarà una guerra"
"Non succederà nulla" e "non ci sarà alcun conflitto regionale. È solo uno spettacolo". Iyad Labbad, residente a Rafah, commenta così la rappresaglia israeliana della notte scorsa seguita all'attacco dell'Iran contro lo Stato ebraico, spiegando che l'Iran ha colpito "aree vuote" in Israele, che ha scelto di "rispondere colpendo aree vuote" in Iran. "La guerra tra Iran e Israele finirà presto. Tutto questo è inutile" conclude mentre gli aerei rombano in cielo e i carri trainati da asini cigolano per le strade circondate dalle rovine degli edifici distrutti. Un'idea largamente condivisa a Gaza. "Come tutti sanno, tutto questo è organizzato e concordato in anticipo da entrambe le parti", rileva un altro abitante di Rafah, Alaa Abu Taha, secondo il quale "se qualcuno vuole colpire, non avvisa né minaccia prima". "Noi rifiutiamo le guerre", ci tiene a dire Mahmud al-Saqqa. "Vedete la situazione. Guardate Gaza e Rafah. Vogliamo la pace con Israele. Non vogliamo guerre che causino vittime da entrambe le parti".
Mini droni abbattuti a Isfahan
"Mini droni di sorveglianza americani o israeliani": mentre a Teheran continuano le indagini sull'attacco notturno a Isfahan, centro nevralgico militare e nucleare della Repubblica islamica, le uniche notizie utili sul tipo di oggetti abbattuti nei cieli iraniani arrivano da un membro della Commissione parlamentare per la sicurezza nazionale, Shahriar Heidari. Non abbastanza per capire quali velivoli siano stati impiegati: certo, se si è veramente trattato di droni per la sorveglianza, quindi non armati, sarebbe difficile ipotizzare che il tanto atteso contrattacco israeliano si sia concretizzato nel lancio di velivoli con telecamera. Quel che è certo è che si è trattato di tre droni, "possibilmente lanciati dall'interno del Paese stesso", ha detto una fonte dell'Iran al New York Times
Di Maio: "De-escalation con dialogo Usa-Ue e Paesi moderati"
"Qualsiasi cosa vogliamo fare, la de-escalation nella regione non può prescindere dal dialogo tra Stati Uniti, Unione europea e Paesi moderati della regione, tra cui ci sono i sei Paesi di cui mi occupo io, ovvero Arabia Saudita, Emirati Arabi, Qatar, Oman, Bahrein e Kuwait". Lo dice il rappresentante speciale dell'Ue per il Golfo Persico, Luigi Di Maio, nel suo intervento al Feuromed 2024, in corso a Napoli. "Questi sei Paesi sono interessati a mantenere la pace regionale - aggiunge - non solo perche' stanno implementando ambiziosissimi programmi economici, che stanno attraendo anche tante aziende europee e italiane, ma anche perche' sono ormai attori multilaterali". Per l'ex ministro e vicepremier, inoltre, "non ci potrà mai essere stabilità duratura e strutturale senza una soluzione del conflitto israelo-palestinese e soprattutto Israele-Hamas".
Iran, attacco fallito, droni abbattuti e nessuna vittima
"I micro veicoli aerei sono stati abbattuti senza fare vittime o danni". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, parlando dell'attacco contro Isfahan attribuito ad Israele. "I media filo israeliani hanno tentato di rendere una vittoria il loro fallimento ed esagerare la questione", ha detto Amirabdollahian agli inviati dell'Organizzazione per la Cooperazione islamica presso l'Onu a New York, come riporta Iran International. Il capo della diplomazia di Teheran ha ribadito che l'Iran è pronto a colpire decisamente Israele se adotterà misure contro la Repubblica islamica.
A Capri la diplomazia italiana è per la de-escalation
Per qualche ora, Capri è stata l'ombelico della politica estera mondiale. Era da mercoledì sera che tra i vicoli che si inerpicano sull'isola, di fronte al Golfo di Napoli, si tessevano le fila della diplomazia internazionale. Turisti e cameraman, delegazioni e ristoratori, tutti mescolati senza apparente intralcio. Del resto l'isola è abituata a grandi eventi: vi era di casa Jacqueline Kennedy, d'estate si vedono Leonardo Di Caprio e Jennifer Lopez, nessuno si stupisce di nulla. Tantomeno della cena al lume di candela del capo della diplomazia Usa, Antony Blinken, con la moglie, su un terrazzino a strapiombo sull'iconica piazzetta salotto.
Ma stamane, dopo la notizia che era stata colpita una base aerea a Isfahan, il cuore della difesa area iraniana, vicino a un
importante impianto nucleare, per qualche ora l'isola dei
Faraglioni è diventata il fulcro delle tensioni, anche perché
si è temuta una rappresaglia immediata, che per fortuna non
c'è stata.
Cinque morti per una retata di Israele in Cisgiordania
Almeno cinque persone sono morte e diverse sono rimaste ferite in una retata del l'esercito israeliano nel campo profughi di Nur Shams, in Cisgiordania. Lo riferiscono i media locali. Il servizio di emergenza della Mezzaluna rossa palestinese ha detto che uno dei feriti è un paramedico volontario che ha cercato di assistere una delle vittime nel campo e ha riferito che alle ambulanze non è permesso entrare per evacuare le persone colpite. Ha anche confermato la morte di una persona e ha detto che la
sua famiglia ha chiesto loro di non prendere il cadavere dal
campo, dove anche diversi edifici sono stati danneggiati.
L'agenzia di stampa ufficiale palestinese, Wafa, ha detto che
altre quattro persone sono morte nel raid, oltre al deceduto
confermato dai servizi di emergenza. Il gruppo di miliziani Martiri di al-Aqsa ha confermato sui social media la morte del leader della brigata di Tulkarem (dove si trova il campo di Nur Shams), Mohamed Yaber, alias "Abu Shuya", che apparentemente era l'obiettivo dell'assalto israeliano all'enclave. L'esercito israeliano, da parte sua, ha confermato in un messaggio che le forze israeliane hanno condotto ieri sera una "operazione" a Nur Shams, in cui "hanno eliminato diversi terroristi" e arrestato diverse persone.
Il raid irrompe al G7: "Tutti fermino l'escalation"
Le notizie della notte irrompono bruscamente sul tavolo dei ministri degli Esteri riuniti nel G7 di Capri, nell'ultimo giorno dei lavori. L'attacco israeliano in territorio iraniano è l'ennesimo, seppur atteso, segnale di allarme nella regione, che costringe i capi delle diplomazie occidentali a rivedere l'agenda del vertice e prendere una posizione netta, lanciando un forte appello a tutte le parti a fermarsi. Antonio Tajani, che ha presieduto la riunione, ha sottolineato il "messaggio chiaro" di un G7 sempre più "coeso". Un format "politico", ha rivendicato il titolare della Farnesina, in cui "tutti i membri lavoreranno in sintonia" con l'obiettivo di "spegnere il fuoco" in Medio Oriente. Il blitz dei droni israeliani che ha colpito una base iraniana a Isfahan, in risposta all'attacco diretto di Teheran contro lo Stato ebraico il 13 aprile, ha portato i ministri del G7 a riformulare il comunicato finale di Capri. L'appello è a "tutte le parti", non solo i diretti contendenti, ma anche a tutti gli attori più influenti della regione, per fornire un "contributo allo sforzo" di disinnescare la polveriera
Iran, il veto sulla Palestina mostra ipocrisia e isolamento Usa
"Il veto degli Stati Uniti a una bozza di risoluzione in Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che raccomandava di garantire piena adesione della Palestina come membro delle Nazioni Unite, ha messo di nuovo a nudo la natura ipocrita della politica Estera di Washington e l'isolamento delle posizioni statunitensi nella comunità internazionale": lo ha dichiarato il portavoce del ministro degli Esteri dell'Iran, Nasser Kanani, che he definito la mossa statunitense "irresponsabile e non costruttiva" e aggiunto che il palestinesi hanno diritto a uno Stato "dal fiume al mare". Secondo il portavoce di Teheran, "l'appoggio unilaterale e illimitato appoggio americano al regime sionista negli ultimi decenni ha dimostrato che gli Stati Uniti non sono né un giocatore imparziale né un attore responsabile nella comunità internazionale". Kanani continua affermando che "è un diritto legittimo e inalienabile dei palestinesi formare un governo sovrano su tutti i territori palestinesi, dal fiume (Giordano) al mare e con la santa Qods (Gerusalemme) come sua capitale".
Usa, inaccettabili le violenze dei coloni israeliani
"La violenza da parte dei coloni estremisti israeliani contro i civili palestinesi è inaccettabile. Stiamo sanzionando Ben Zion Gopstein, il leader di Lehava, i cui membri si sono impegnati in violenze destabilizzanti. Il Tesoro ha anche sanzionato due entità per aver raccolto fondi a favore degli estremisti violenti". Lo afferma Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato Usa.
Wafa, 4 palestinesi uccisi da Israele in Cisgiordania
La Wafa ha riferito che quattro palestinesi sono stati uccisi in un'operazione dell'esercito israeliano a Nur Shams, vicino a Tulkarem in Cisgiordania. Secondo la ricostruzione, "forze speciali israeliane hanno fatto irruzione in una casa nel quartiere di Al-Iyada nel campo ed hanno eliminato 4 giovai che si erano barricati all'interno". Non è ancora chiaro se dei 4 uccisi faccia parte, o meno, anche Salim Faisal Abdel Latif Ghannam (30 anni) la cui morte era stata annunciata poche ore fa. Secondo i media palestinesi - ripresi da quelli israeliani - quest'ultimo era il comandante dell'ala militare della Jihad islamica a Tulkarem.
Blinken: "Non coinvolti in azione offensiva contro l'Iran"
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha voluto sottolineare che l'amministrazione Biden "non è stata coinvolta nell'operazione offensiva" contro l'Iran: lo ha fatto da Capri, durante la conferenza stampa finale, al termine del G7 Affari Esteri, che ha auspicato anche nel documento finale una de-escalation in Medio Oriente. "Non siamo stati coinvolti in alcuna azione offensiva". E ha sottolineato che "il G7 -ha aggiunto- si sta occupando de-escalation e mitigazione delle tensioni". "Non abbiamo partecipato ad alcuna operazione offensiva. Quello che posso dire è che stiamo lavorando per allentare l'escalation. Non voglio dire altro, ma non siamo coinvolti". Blinken ha sottolineato che il G7 "lavora nel suo insieme per porre fine al conflitto a Gaza, fornire maggiori aiuti umanitari e garantire il rilascio degli ostaggi di Hamas"; e ha aggiunto che il gruppo islamico è "il vero ostacolo" a una tregua nella Striscia perche' ha rifiutato finora "diverse offerte generose" da parte di Israele.
Il Belgio chiederà di rivalutare l'accordo Ue-Israele
"Il Belgio prenderà l'iniziativa a livello europeo per rivalutare il nostro accordo di associazione con Israele", co-sponsorizzerà "una risoluzione Onu a favore della piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite" e chiederà l'imposizione di dazi all'importazione in tutta l'Ue sui "prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani illegali". Lo annuncia la vice premier belga, Petra De Sutter, in un tweet.
Hamas: oltre 34mila palestinesi uccisi in 6 mesi di guerra
Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato venerdì che almeno 34.012 persone sono state uccise nel territorio durante gli oltre sei mesi di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio comprende almeno 42 morti nelle ultime 24 ore, ha dichiarato il ministero, aggiungendo che 76.833 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra.
Baerbock: Israele contribuisca a porre fine a sofferenze a Gaza
"Come G7, sottolineiamo quanto io e il mio collega David Cameron abbiamo reso chiaro mercoledì a Gerusalemme. Nonostante i primi passi visibili verso un maggiore aiuto umanitario, questo non è sufficiente, ed è dovere del governo israeliano contribuire a porre fine alla sofferenza umanitaria di tante persone, e soprattutto dei bambini a Gaza". Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock in conferenza stampa a conclusione del G7 Esteri a Capri. "Abbiamo il dovere di proteggere concretamente la popolazione civile. In particolare a Rafah, dove oltre un milione di persone continuano a cercare protezione. Una vasta operazione militare avrebbe qui conseguenze catastrofiche", ha aggiunto. Affinché "la sofferenza per tutte le parti abbia fine", "il passo decisivo in questa direzione è un'ulteriore tregua umanitaria che porti a un cessate il fuoco sostenibile".
Guterres condanna "ogni atto di rappresaglia"
Il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, "condanna qualsiasi atto di ritorsione" in Medio Oriente. "Il Segretario generale ribadisce che e' tempo di fermare il pericoloso ciclo di ritorsioni in Medio Oriente", ha detto il suo portavoce Stephane Dujarric in un comunicato stampa, e mette in guardia dal rischio di un "conflitto regionale diffuso".
Blinken: "Palestina? Non ora, lavori diplomazia"
"Gli Stati Uniti vogliono arrivare allo Stato palestinese; ma per avere una pace sostenibile, duratura e di lunga durata e per rispondere alle giuste aspirazioni del popolo palestinese, allo Stato della Palestina si puo' arrivare attraverso la diplomazia, non con l'imposizione": cosi' il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha spiegato, a conclusione della ministeriale Esteri del G7 a Capri, il veto che gli Usa hanno posto la notte scorsa in Consiglio di Sicurezza dell'Onu all'ingresso a pieno titolo della Palestina al Palazzo di Vetro. Blinken ha comunque assicurato che gli Usa lavorano al progetto e anche "alla potenziale normalizzazione" del processo di distensione tra Israele e i Paesi arabi. "Ci sono modi migliori per ottenere risultati significativi: si possono scrivere cose su un pezzo di carta e non avrebbero effetto, quello che conta e' la diplomazia".
Iran: israeliani o americani i mini droni colpiti
Un membro della Commissione parlamentare per la sicurezza nazionale, Shahriar Heidari, ha dichiarato che gli oggetti volanti presi di mira oggi dal sistema di difesa iraniano erano "mini droni di sorveglianza americani o israeliani". "Le indagini continuano per verificare se ci sono stati danni durante l'incidente", ha aggiunto Heidari. Le esplosioni a Isfahan "erano legate a un'operazione israeliana e sono state ridicole", ha dichiarato il portavoce del Consiglio di presidenza del Parlamento Nezameddin Mousavi. "Israele ha accettato la loro sconfitta e si compiacciono di queste mosse infruttuose", ha aggiunto.