Belgio, polizia ordina la chiusura della conferenza delle destre in corso a Bruxelles

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Gli agenti hanno comunicato la revoca dei permessi agli organizzatori della conferenza “National Conservatism” in corso nella capitale belga, dove erano previsti i discorsi del premier ungherese Viktor Orban e del leader conservatore francese Éric Zemmour. Al momento dell’intervento della polizia erano presenti in sala 400 persone che ascoltavano le parole dei britannici Nigel Farage e Suella Braverman. Vox: "Autorità europee nervose per l'avanzata delle destre". Orban: “Belgio come i comunisti, non ci arrenderemo”

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La polizia belga ha ordinato l’immediata chiusura della conferenza “National Conservatism”, che era in corso a Bruxelles e che sarebbe dovuta durare oggi e domani. Alla kermesse della destra europea erano previsti gli interventi del premier ungherese Viktor Orban e del leader conservatore francese Éric Zemmour. Un gruppo di agenti, a circa due ore dall'inizio, ha comunicato la revoca dei permessi agli organizzatori adducendo motivazioni di ordine pubblico, legate alle possibili proteste evocate dai gruppi antifascisti nella capitale belga. "Ho emesso un'ordinanza del sindaco per vietare l'evento 'Natonal Conservatism' al fine di garantire la sicurezza pubblica. A Etterbeek, Bruxelles City e Saint-Josse l'estrema destra non è la benvenuta", ha confermato su X Emir Kir, politico socialista belga e deputato del Parlamento federale di Bruxelles e Borgomastro di Saint-Josse, la municipalità di Bruxelles che ospitava la conferenza. Poco dopo è arrivato il commento di Orban: "La polizia belga ha deciso di chiudere la 'National Conservatism' a Bruxelles. Credo che non potessero più sopportare la libertà di parola. L'ultima volta che hanno voluto mettermi a tacere con la polizia è stato quando i comunisti mi si sono messi alle costole nell'88. Non ci siamo arresi allora e non ci arrenderemo nemmeno questa volta! No all'immigrazione", ha scritto su X.

Gli interventi

Al momento dell'intervento della polizia la conferenza era in corso con oltre 400 partecipanti, mentre sul palco stavano parlando il leader conservatore britannico Nigel Farage e l'ex ministra agli interni Suella Braverman. La sede della conferenza era stata cambiata tre volte in 48 ore, l'ultima della quali nella notte "dopo inammissibili intromissioni del sindaco di Etterbeck, che ha fatto pressione sull'albergo Sofitel per annullare la prenotazione", hanno spiegato gli organizzatori. La kermesse aveva preso il via tra le tensioni, con saracinesche sbarrate e un cordone della polizia all'ingresso.

Le reazioni

"Questa è volontà della 'mafia' della Commissione Ue, ma dove siamo in Cina? In Venezuela? Questa è una vergogna, questa è mancanza di libertà di espressione. Quanto accade oggi è la prova del nervosismo delle autorità europee contro l'avanzata delle destre". A dirlo è stato l'eurodeputato di Vox Hermann Tertsch, che ha parlato alla stampa dopo la chiusura dell'evento delle destre Ue da parte della polizia belga. Numerose voci di protesta sono arrivate dall'Ungheria. "Suona l'allarme, Europa! La libertà dei media e la libertà di parola a Bruxelles stanno crollando sotto i nostri occhi proprio mentre parliamo", ha commentato in un post su X il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs. "Le voci anti-immigrazione e sovraniste non possono essere messe a tacere!", ha aggiunto Balasz Orban, il direttore politico del primo ministro magiaro Viktor Orban. "Il Belgio è ancora una democrazia? Il sindaco di Bruxelles, su pressione degli antifascisti e dei centri sociali, ha fatto cancellare le prime due sedi della National Conservatism Conference mandando la polizia. Ora siamo in una nuova sede trovata poche ore fa con le saracinesche abbassate e la polizia fuori che potrebbe fare irruzione da un momento all'altro per fermare l'evento e addirittura potrebbero togliere l'elettricità", ha dichiarato Francesco Giubilei, direttore di Nazione Futura, il think tank italiano tra gli organizzatori della conferenza. Un commento è arrivato anche dalla delegazione della Lega all'Eurocamera: "Quanto deciso dal sindaco di Bruxelles, che ha deliberatamente revocato i permessi a una conferenza solo perché distante dalle sue idee politiche, è gravissimo e preoccupante. E questa sarebbe democrazia?".

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