Corea del Sud, i Democratici vincono le elezioni: 175 seggi in Parlamento

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Il Partito democratico guidato da Lee Jae-myung conta ora su una maggioranza rafforzata nell'assemblea sfiorando i due terzi dei 300 seggi complessivi insieme agli altri partiti minori di opposizione. Mentre il presidente conservatore Yoon Suk-yeol e il suo People Power Party (Ppp) affrontano una pesante sconfitta con solo 90 seggi

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Le opposizioni di centrosinistra vincono le elezioni di rinnovo dell'Assemblea nazionale, il Parlamento della Corea del Sud. Il Partito democratico guidato da Lee Jae-myung conta ora su una maggioranza rafforzata nell'assemblea con 161 dei 254 seggi dei collegi uninominali, in base ai dati della Commissione elettorale nazionale. Mentre il presidente conservatore Yoon Suk-yeol e il suo People Power Party (Ppp) incassano una pesante sconfitta, con solo 90 seggi, che rischia di rendere molto complicata la gestione dei suoi tre anni di mandato residui fino al 2027.

La vittoria del centrosinistra

Il Partito democratico e gli alleati, includendo i seggi assegnati nel proporzionale, hanno ottenuto 175 seggi (5 in meno rispetto al 2020) e il Ppp e l'affiliato People Future Party 108 seggi (5 in più) nell'Assemblea nazionale composta da 300 membri. Il Rebuilding Korea, nuova formazione guidata dall'ex ministro della Giustizia Cho Kuk, ritenuto parte del blocco d'opposizione, ha ottenuto 12 seggi nel proporzionale, mentre il New Reform Party dell'ex leader deposto del Ppp Lee Jun-seok, ne ha presi 2. I risultati hanno evidenziato il grave deterioramento del sentimento pubblico nei confronti dell'amministrazione Yoon appena due anni dopo la sua entrata in carica, con il Ppp che è riuscito a malapena a impedire al più ampio blocco di opposizione di ottenere una maggioranza di due terzi. Nella più ampia area di Seul, i democratici l'hanno spuntata in 90 collegi su 122, mentre nella provincia di Gyeonggi ne hanno presi 53 sui 60 seggi in palio. "Il popolo ha vinto, la volontà di giudicare Yoon Suk-yeol è molto chiara", ha commentato Cho dopo il voto, nel resoconto dei media di Seul.

Le elezioni

Il capo dei democratici Lee Jae-myung, sopravvissuto a gennaio ai fendenti di un contestatore armato di coltello e finito al centro di numerosi scandali, ha ora centrato la sua prima rivincita dopo la sconfitta nel 2022 alle presidenziali che videro Yoon trionfare con il margine più stretto registrato nella giovane storia della democrazia sudocoreana. Nei suoi primi due anni al potere, Yoon, che ha scelto la linea dura con la Corea del Nord, ha rafforzato i legami economici e militari con gli Stati Uniti e il Giappone, senza però ottenere i risultati sperati in campo economico. Già prima delle elezioni infatti il PPP scontava bassi indici di popolarità per i prezzi dei prodotti agricoli, saliti a marzo di oltre il 20%. Un indice di gradimento che è addirittura precipitato a seguito della gaffe (il cosiddetto "cipollotto-gate") sui prezzi di uno degli ingredienti principe della cucina del Paese. L'affluenza alle urne - a dispetto delle previsioni - ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 32 anni: il 67% dei 44,28 milioni di elettori aventi diritto, lo 0,8% in più rispetto al 2020. 

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Yoon: "Umiltà dopo la sconfitta"

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha promesso di riformare gli affari statali per riflettere la volontà popolare dopo la schiacciante sconfitta alle elezioni parlamentari del suo People Power Party, riuscito a malapena a impedire che il blocco progressista ottenesse la maggioranza dei due terzi dei 300 seggi che compongono l'Assemblea nazionale. "Accetterò umilmente la volontà del popolo espressa nelle elezioni generali, mi impegnerò a riformare l'amministrazione e farò del mio meglio per stabilizzare l'economia e migliorare i mezzi di sussistenza delle persone", ha affermato Lee Kwan-seop, capo dell'Ufficio presidenziale in conferenza stampa.
Secondo l'Ufficio, il primo ministro Han Duck-soo e tre alti assistenti, tra cui lo stesso Lee, si sono offerti di dimettersi per assumersi la responsabilità del tracollo elettorale, visto come una bocciatura della leadership di Yoon nei suoi due anni al potere. Il presidente conservatore, invece, sperava che il voto avrebbe permesso al suo partito di riprendere il controllo del parlamento e di contribuire ad approvare un quadro di riforme fondamentale per mantenere gli impegni presi in campagna elettorale nei restanti tre anni del suo mandato.  

Premier Han pronto a dimettersi

Il primo ministro sudcoreano Han Duck-soo ha dichiarato di volersi dimettere dopo che il suo partito è stato sconfitto alle elezioni parlamentari. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Yonhap. "Il primo ministro Han ha espresso l'intenzione di dimettersi", ha detto ai giornalisti un alto funzionario presidenziale, aggiungendo che anche un gran numero di alti funzionari dell'ufficio presidenziale stavano pianificando di dimettersi dopo la sconfitta elettorale.  

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