La class action contro il colosso di internet era stata avviata nel 2020: Google è accusato di aver tracciato i dati degli utenti che navigavano in incognito. "Siamo lieti di risolvere questa causa, che abbiamo sempre ritenuto priva di merito", ha dichiarato il portavoce della società
Google cede alla class action avviata nel 2020 e decide di patteggiare: i dati di navigazione online di milioni di utenti saranno cancellati. Il colosso di internet era stato accusato di aver tracciato i movimenti dei clienti statunitensi a loro insaputa, ingannando coloro che navigavano su Chrome in modalità privata. Il patteggiamento prevede la cancellazione dei dati impropriamente raccolti e l'aggiornamento delle informazioni su come i dati vengono raccolti quando si naviga in modalità privata. Secondo l’accusa, a Google era stato dato il "potere di apprendere dettagli intimi sulla vita, gli interessi e l'uso di Internet degli individui". Le e-mail interne della società presentate nella causa dimostravano infatti che anche gli utenti “in incognito” venivano seguiti per misurare il traffico web e vendere annunci.
Prossima udienza il 30 luglio
Il percorso però non è così semplice. Google deve attendere il 30 luglio, giorno in cui è prevista un'udienza davanti alla giudice Yvonne Gonzalez Rogers che dovrà decidere se approvare l'accordo che permetterà a Google di evitare un processo nella causa collettiva. Il patteggiamento non prevede il pagamento di danni in denaro, ma lascia agli utenti di Chrome che ritengono di aver subito un torto la possibilità di fare causa a Google separatamente. La causa originariamente presentata nel giugno del 2020 chiedeva almeno 5 miliardi di dollari di danni. "Questo accordo - ha dichiarato l'avvocato incaricato della class action David Boies - è un passo storico per richiedere alle aziende tecnologiche dominanti di essere oneste nelle loro dichiarazioni agli utenti su come le aziende raccolgono e utilizzano i dati degli utenti, e di cancellare e rimediare ai dati raccolti".
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La società: "Lieti di risolvere"
Google intanto continua a difendere il proprio operato ma si dice anche aperta a chiudere la causa. "Siamo lieti di risolvere questa causa, che abbiamo sempre ritenuto priva di merito", ha dichiarato il portavoce di Google Jorge Castaneda in un comunicato. "Siamo felici di cancellare vecchi dati tecnici che non sono mai stati associati a un individuo e non sono mai stati utilizzati per alcuna forma di personalizzazione". L'accordo prevede anche che Google, per i prossimi cinque anni, blocchi di default i "cookie" di tracciamento di terze parti nella modalità Incognito. In questo caso non si tratta di cookie inseriti dal browser ma dai singoli siti visitati che, tuttavia, indirizzano la pubblicità e tracciano la navigazione.