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Donald Trump a processo, dal caso Stormy Daniels agli asset gonfiati

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©Ansa

Parziale ma sostanziale vittoria in appello del tycoon sulla cauzione da versare per la truffa degli asset gonfiati. Riguardo alla vicenda della pornostar, il processo comincia il 15 aprile e sarà il primo contro un ex presidente

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Una parziale vittoria da una parte e la conferma dell'avvio del processo dall'altra. Novità sulle vicende giudiziarie che vedono Donald Trump protagonista. Riguardo alla truffa degli asset gonfiati, l'appello ha ridotto la cauzione che il tycoon deve versare. Il 15 aprile inizia invece il processo per il caso Stormy Daniels.

La truffa degli asset gonfiati

Donald Trump ha ottenuto una parziale ma sostanziale vittoria in appello sulla cauzione da 464 milioni da versare per la truffa degli asset gonfiati: i giudici di seconda istanza hanno stabilito che dovrà depositare entro 10 giorni 175 milioni di dollari, anziché 464. Una boccata d'ossigeno per il tycoon che avrà più tempo per convincere le compagnie di assicurazione o per tirar fuori di tasca propria una cifra tre volte più piccola. 

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Il caso Stormy Daniels

Il processo a Donald Trump con l'accusa di aver pagato illegalmente la pornostar Stormy Daniels e l'ex coniglietta di Playboy Karen McDougal perché non rivelassero, durante la sua precedente campagna elettorale, le relazioni che aveva avuto con loro comincerà il 15 aprile. Lo ha deciso il giudice di New York Juan Merchan, confermando la data già ipotizzata dopo un primo rinvio. Sarà il primo processo penale contro un ex presidente Usa. Trump dovrà affrontare l'imbarazzante vicenda durante la campagna elettorale, anche se viene ritenuta la meno rischiosa delle quattro pendenti, sia politicamente che in termini di potenziale condanna in carcere (rara per un incensurato per la falsificazione di documenti contabili). Ma nel caso fosse ritenuto colpevole e venisse eletto presidente, non potrà concedersi la grazia, trattandosi di reati statali. Idem per il processo in Georgia. Gli avvocati dell'ex presidente avevano chiesto un rinvio di tre mesi o addirittura la cancellazione del procedimento tout court, ma i loro argomenti non hanno convinto Merchan che li ha accusati di "perdere tempo con argomenti inconsistenti contro la procura".

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Il commento di Donald Trump

Contro la decisione del giudice di New York di fissare l'inizio del processo per i pagamenti in nero alla pornostar Stormy Daniels il 15 aprile, Donald Trump ha attaccato "i giudici corrotti" che secondo lui "non vogliono che faccia la campagna elettorale". Il tycoon ha annunciato che ricorrerà in appello. In mattinata aveva definito il caso "una caccia alle streghe e una bufala". 

Il debutto in Borsa del social Truth

Senza considerare il fatto che nelle prossime ore farà il suo debutto a Wall Street la Trump & Media Technology Group, quella legata al social media Truth. Alla riapertura della Borsa dopo il weekend la notizia delle fusione con Digital World ha fatto salire le azioni di quest'ultima del 21%. Ai prezzi attuali, la quota di Trump è valutata attorno ai 3,5 miliardi di dollari, tuttavia dovrà aspettare sei mesi prima di poter vendere le sue azioni. "Ho un sacco di soldi", ha affermato 'The Donald' in una conferenza stampa a Manhattan. "Voi sapete che ne ho tanti perché avete letto le mie dichiarazioni dei redditi", ha detto in tono sprezzante ai giornalisti. Nei giorni scorsi aveva rivendicato di possedere ben 500 milioni di dollari in contanti e che li avrebbe voluti spendere nella sua campagna elettorale. Due affermazioni contestate da un'indagine del New York Times secondo la quale Trump è in possesso 'solo' di 300 milioni di dollari in contanti e non versa soldi propri nella corsa alla Casa Bianca dal 2016.

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