Asset gonfiati, Trump condannato a pagare 354 milioni

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Il tycoon e i suoi due figli Donald Jr ed Eric dovranno pagare per aver gonfiato gli asset della holding di famiglia allo scopo di ottenere condizioni più vantaggiose da banche e assicurazioni. Il legale di Trump ha annunciato che ricorrerà in appello contro la sentenza. Il tycoon: "Una farsa totale"

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Il giudice Arthur Engoron ha condannato Donald Trump e i suoi due figli Donald Jr ed Eric a pagare 354 milioni nel processo civile a New York per aver gonfiato gli asset della holding di famiglia allo scopo di ottenere condizioni più vantaggiose da banche e assicurazioni. 

Trump bandito per due anni dal fare affari a Ny

La decisione è stata comunicata dal giudice Arthur Engoron, che ha inoltre imposto il divieto a Trump di occupare ruoli in qualsiasi società con sede a New York, compresa la sua. Il tycoon farà appello, con la cifra finale che potrebbe superare i 400 milioni, aggiungendo gli interessi, ma entro trenta giorni l'ex presidente dovrà depositare i soldi dovuti o garantire un 'bond' dello stesso valore. Secondo Engoron, Trump ha presentato "dati finanziari platealmente falsi". Secondo i media americani, con questa sentenza il tycoon non dovrebbe andare in bancarotta, perché la maggior parte dei suoi beni è composta da patrimoni immobiliari. 

Donald Jr ed Eric sono stati invece condannati a pagare 4 milioni di dollari ciascuno. Per loro, e non per la figlia Ivanka come avevano scritto alcuni media americani, il giudice del tribunale di New York ha deciso anche il divieto per due anni a occupare incarichi in qualsiasi compagnia nello Stato di New York. Attualmente Eric è il Ceo della Trump Organization.

Trump: "Sentenza una farsa totale"

"Interferenza elettorale, caccia alle streghe". Così Donald Trump sul suo social Truth dopo la condanna per gli asset gonfiati, definita una "farsa totale". Il tycoon attacca il giudice definendolo "disonesto", poi la procuratrice generale "totalmente corrotta che si è candidata promettendo di incastrarmi". "Il sistema giudiziario nello Stato di New York, e in America nel suo insieme, è sotto attacco da parte di giudici e pubblici ministeri partigiani, delusi e prevenuti", ha aggiunto Trump, denunciando una sentenza "illegale, anti americana contro me, la mia famiglia e il mio incredibile business". 

Legale Trump: "Ingiustizia"

"Una palese ingiustizia". Così uno degli avvocati di Donald Trump ha definito la condanna a pagare oltre 350 milioni di dollari per gli asset gonfiati nonche' il bando per tre anni dal fare affari nello Stato di New York o ricoprire ruoli apicali. "New York non è più open for business", ha attaccato il legale, secondo quanto riportato da Fox news. Il legale del tycoon ha anche annunciato che ricorrerà in appello contro la sentenza: "Sono stati compiuti errori catastrofici che speriamo la corte d'appello correggerà".

Giudice: "Credibile la testimonianza di Cohen"

"Michael Cohen ha raccontato la verità". E' uno dei passaggi del provvedimento del giudice di New York. Il giudice Arthur Engoron si riferiva alla deposizione fatta dall'ex avvocato tuttofare che aveva spiegato ai procuratori come funzionava il sistema per aggirare la legge. Cohen, ha scritto il giudice nella motivazione della sentenza, "è stato un importante testimone". "Sebbene - ha aggiunto - l'animosità tra il testimone e l'imputato (Donald Trump, ndr) fosse palpabile, dando a Cohen un motivo per mentire, la Corte ha trovato credibile la sua testimonianza, basata sul modo rilassato con cui ha testimoniato, il fatto che le sue dichiarazioni fossero plausibili e, cosa più importante, il fatto che la sua testimonianza è stata corroborata da altre prove mostrate durante il processo". Il riferimento alla credibilità di Cohen, accusato da Trump di essere un mentitore, potrebbe avere un riflesso in un altro processo in cui Trump è imputato e in cui il testimone chiave sarà proprio il suo ex

avvocato. Si tratta del processo, in programma sempre a New York, in cui l'ex presidente è accusato di aver pagato in nero la porno attrice Stormy Daniels, per comprare il suo silenzio dopo che aveva minacciato di rivelare, in piena campagna elettorale del 2016, di aver fatto sesso con Trump.  Il 25 marzo comincerà la selezione dei giurati. Trump ha sempre poggiato la sua difesa sul fatto che Cohen fosse stato già condannato per aver mentito all'Fbi e quindi non credibile. Il fatto, però, che un giudice lo abbia ritenuto un "importante testimone" potrebbe essere usato dall'accusa in vista del processo per il caso Stormy. Cohen ha sempre sostenuto di aver anticipato per conto di Trump i soldi, 130 mila dollari, per pagare la porno star. 

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