
Usa Weekly News, Trump a processo penale per caso Stormy Daniels: al via il 25 marzo
Donald Trump è il primo ex presidente americano a dover affrontare un processo penale per il caso della pornostar Stormy Daniels, uno dei quattro dei prossimi mesi. Per questo, nello specifico, la data d’inizio è il 25 marzo, e potrebbe durare circa sei settimane, quindi terminare tra fine aprile e inizio maggio. Quanto potrà un’eventuale condanna pesare sugli elettori moderati? Lui si difende e dice: “Nessun caso, è solo un’interferenza elettorale”
A cura di Valentina Clemente

25 marzo – Donald Trump andrà a processo – penale: è il primo ex presidente della storia. Juan Merchan, giudice di New York, ha confermato il 25 marzo come data d’inizio e respinto la richiesta del Tycoon di archiviare o posticipare il procedimento. Il processo può durare circa cinque-sei settimane e terminare, quindi, a inizio maggio, quando Trump saprà già di essere il candidato repubblicano alla presidenza

"Interferenza politica" - Donald Trump ha attaccato per l’ennesima volta l’amministrazione Biden e la procura di Manhattan di interferenza politica. “Invece di essere in giro per gli eventi elettorali sono in tribunale a difendermi da una persecuzione politica. New York e lo Stato sono corrotti”, ha dichiarato il tycoon fuori dal tribunale dove si trovava per un’udienza nel caso dei pagamenti in nero alla pornostar Stormy Daniels

355 milioni - Dopo gli 83 milioni di risarcimento da pagare per una causa civile alla scrittrice Jean Carroll, Donald Trump dovrà versarne 354,9 per aver gonfiato il valore delle sue proprietà in modo da ottenere prestiti da almeno due istituti bancari a favore della compagnia di famiglia, la Trump Organization. La decisione è stata annunciata dal giudice di New York Arthur Engoron, che ha inoltre imposto il divieto a Trump per tre anni di occupare ruoli in qualsiasi società con sede a New York, compresa la sua

Lo stesso divieto riguarda due dei tre figli adulti, Donald Jr e Eric Trump, ma per loro durerà due anni. Attualmente Eric è il Ceo della Trump Organization. I due fratelli sono stati anche condannati al pagamento di 4 milioni di dollari ciascuno. Il tycoon ha annunciato ricorso, con la cifra finale che potrebbe arrivare a 450 milioni di dollari, aggiungendo gli interessi risparmiati con la frode, ma entro trenta giorni l’ex presidente dovrà depositare i soldi dovuti o garantire un bond dello stesso valore

Appello contro sentenza - Donald Trump ha annunciato che farà appello contro la sentenza di condanna emessa a New York per gli asset gonfiati della holding di famiglia. “Non c’è stata alcuna frode” e si è trattato di “strumentalizzazione contro un avversario politico”, ha detto il tycoon alla stampa dalla sua residenza di Mar-a-Lago in Florida

Pagamenti e interessi - Donald Trump è stato condannato anche a pagare gli interessi sulla sanzione per gli asset gonfiati in dieci anni e quindi la cifra sale da 355 milioni a 450 milioni: così la procuratrice generale dello stato di New York Leticia James, che ha ironizzato su un libro del tycoon: “Donald Trump può aver scritto l’arte di fare affari, ma ha perfezionato l’arte del furto”, ha detto. “La completa mancanza di contrizione e rimorso confina col patologico”, ha scritto il giudice Arthur Engoron

Trump & finanze - Donald Trump finirà i fondi per le spese legali entro l’estate, restando così con le casse vuote proprio negli ultimi mesi di campagna prima del voto di novembre. L’ex presidente ha speso 51,2 milioni di dollari in spese legali nel 2023 e può accedere ad altri 26,6 milioni accantonati dai suoi alleati in un super pac per farvi fronte. Ma, secondo Bloomberg, con i numerosi procedimenti a suo carico Trump dovrebbe esaurire questi fondi entro luglio, restando con poche alternative a disposizione

Fra queste la possibilità di chiedere al Republican National Committee di farsi carico delle spese, riducendo però le risorse del partito a sostegno della sua campagna elettorale. Un'altra possibilità è quella di versare una quota maggiore delle donazioni effettuate a Save America, il pac che sta finanziando la sua difesa in molti dei casi in cui è coinvolto. Trump già versa il 10% delle donazioni online a Save America, una mossa che nel 2023 gli è fruttata 9,9 milioni

Trump lancia le sue sneakers - Donald Trump lancia le prime calzature con il suo brand, sneakers alte in lamé dorato con la bandiera americana sul retro sopra la sua iniziale (T), vendute come The Never Surrender High-Tops per 399 dollari. Il tycoon ha colto l’occasione dello Sneaker Con, raduno che si autodefinisce il più grande spettacolo di sneaker sulla Terra, ospitato al Philadelphia Convention Center, dove è stato accolto dai fischi dei contestatori e dagli applausi dei suoi fan

Le nuove scarpe da ginnastica sono disponibili su un nuovo sito web che vende anche colonia e profumo Victory47 marchiati Trump per 99 dollari a bottiglia. Il sito afferma di non avere alcun collegamento con la campagna dell'ex presidente, anche se lo staff del frontrunner repubblicano per la Casa Bianca ne ha promosso la comparsa sui post online

Kushner e Trump 2024 - Jared Kushner non intende partecipare a una possibile amministrazione Trump, preferendo dedicarsi alla sua società di investimento Affinity Partners. Lo ha detto lo stesso Kushner in un’intervista a Axios. Il genero di Trump è stato uno dei più stretti consiglieri dell’ex presidente. “In questa fase della mia vita la mia attenzione è per la mia società”, ha spiegato Kushner

Trump e NATO - Donald Trump ha rilanciato in un comizio in South Carolina la sua minaccia, se diventerà nuovamente presidente, di non proteggere i Paesi Nato che non pagano la giusta quota all’Alleanza. “Ho detto: se non pagheranno, non li proteggeremo, ok?" La risposta di Biden: "È terribile che Trump abbia detto ciò. No, nessuno sta pagando i suoi conti”, ha raccontato alla folla dei suoi fan. “Un capo di Stato ha detto: questo significa che se non paghiamo i conti, non ci proteggerete? Questo è esattamente ciò che significa. Non vi proteggerò”, ha aggiunto

Mayorkas sotto accusa - La Camera Usa mette sotto accusa il ministro degli Interni Alejandro Mayorkas per l’emergenza immigrazione. Con un unico voto di scarto, 214 a 213, i repubblicani riescono nell’impeachment fallito alcuni giorni fa mettendoli in profondo imbarazzo. La risoluzione probabilmente non farà molta strada in Senato, dove diversi repubblicani non ritengono che le azioni di Mayorkas possano essere descritte come “gravi crimini e misfatti” che meritano una condanna

Nato a Cuba, Mayorkas è il primo ministro degli Interni immigrato e il primo membro del governo a essere messo sotto accusa in quasi 150 anni (in tutto il secondo nella storia americana). Joe Biden critica aspramente la decisione “senza merito” e “incostituzionale”. L’impeachment arriva mentre il numero dei migranti che ha attraversato illegalmente il confine dal Messico è calato del 50% in gennaio

Biden su Navalny – “Ho detto che ci sarà un prezzo da pagare”: così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden commentando con i giornalisti in Delaware la morte di Alexei Navalny. “Ho sentito diverse cose che non sono state confermate. Ma il nocciolo della questione è che Putin è responsabile. Indipendentemente dal fatto che lo abbia ordinato, è responsabile delle circostanze... È un riflesso di chi è. Non può essere tollerato”, ha affermato Biden