Hong Kong, approvata dal parlamento la legge repressiva sulla sicurezza nazionale

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La normativa, che le autorità locali ritengono necessaria per la stabilità, suscita timori per le ripercussioni sulle 'libertà' nell'ex colonia britannica. La legge, approvata all'unanimità, "costituisce un momento storico per Hong Kong", ha commentato il governatore John Lee, aggiungendo che la sua entrata in vigore è fissata al 23 marzo

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Sono cinque i reati interessati dall’inasprimento delle condanne: tradimento, insurrezione, sabotaggio, interferenza esterna, furto di segreti di stato e spionaggio con pene fino al massimo dell'ergastolo. Il parlamento di Hong Kong ha approvato in soli 11 giorni la legge sulla sicurezza nazionale in base all'art.23 della Basic Law, la mini-Costituzione della città. La normativa, che le autorità locali ritengono necessaria per la stabilità, suscita timori per le ripercussioni sulle 'libertà' nell'ex colonia britannica. Il via libera è maturato a passo spedito visto che i deputati sono tutti pro-Pechino, a dispetto delle critiche occidentali secondo cui la norma, che si integra a quella di giugno 2020 imposta dalla Cina all'ex colonia dopo le proteste di massa del 2019, limiterebbe ulteriormente le libertà della città.

Entrata in vigore fissata al 23 marzo

La legge, approvata all'unanimità, "costituisce un momento storico per Hong Kong", ha commentato il governatore John Lee, aggiungendo che la sua entrata in vigore è fissata al 23 marzo. Durante la seconda lettura del disegno di legge durata sette ore, iniziata questa mattina, tutti gli 89 deputati hanno espresso il loro pieno sostegno e molti hanno chiarito di ritenerlo un "onore" l'essere coinvolti in questo "traguardo storico". La maggior parte dei deputati ha parlato per circa cinque minuti, ha riferito il Ming Pao, testata di Hong Kong. Finiti gli interventi, il segretario alla Sicurezza Chris Tang ha ringraziato l'aula per aver sostenuto il disegno di legge "senza riserve". L'entrata in vigore della legge sulla sicurezza interna - separata dalla legge sulla sicurezza del 2020 imposta da Pechino - ha segnato "un'importante pietra miliare nell'attuazione accurata e completa della politica 'un Paese, due sistemi'", ha affermato Tang, per il quale la normativa è stata rivista in modo "altamente efficiente" in base alle quasi 50 ore trascorse per la discussione da quando il disegno di legge è finito sul tavolo dell'apposita commissione per la prima volta l'8 marzo. 

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Le reazioni

Il governo del Regno Unito ha criticato con fermezza l'approvazione da parte del parlamento di Hong Kong di una nuova legge sulla sicurezza nazionale, sottolineando che avrà conseguenze negative di ampia portata sull'indipendenza delle istituzioni nell'ex colonia restituita da Londra a Pechino nel 1997. "L'impatto complessivo della nuova legge danneggerà ulteriormente i diritti e le libertà di cui gode la città", ha affermato il ministro degli Esteri britannico David Cameron.

Le Nazioni Unite si dicono "profondamente turbate" dalle ambiguità della nuova legge sulla sicurezza di Hong Kong, adottata con "precipitazione" allarmante. L'alto commissario Onu per i diritti umani, Volker

Turk, ha sottolineato in un comunicato la vaghezza delle norme che "potrebbero condurre alla criminalizzazione di una vasta gamma di comportamenti protetti dal diritto internazionale dei diritti dell'uomo, soprattutto la libertà di espressione, la libertà di pacifica riunione e il diritto di ricevere e

trasmettere notizie". 

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