Questo l'appello di Bergoglio durante l'Angelus, con la preghiera che "cessino al più presto le ostilità che provocano immani sofferenze nella popolazione civile"
"Accolgo con affetto la comunità cattolica della Repubblica Democratica del Congo a Roma. Preghiamo per la pace in questo Paese come pure nella martoriata Ucraina e in Terra Santa. Cessino al più presto le ostilità che provocano immani sofferenze nella popolazione civile". E' il nuovo appello per la pace di Papa Francesco al termine dell'Angelus. Ieri, in un'intervista alla Radiotelevisione svizzera, Bergoglio aveva parlato di "coraggio della bandiera bianca" citando la disponibilità della Turchia ad ospitare colloqui di pace tra Mosca e Kiev.
La replica di Mosca
Poi il Vaticano ha precisato: "Il Pontefice non chiede a Ucraina la resa". Sulla situazione a Gaza il Santo Padre critica lo stallo nelle trattative tra Hamas e Israele e aggiunge: "Tutti i conflitti finiscono in un accordo". Nel suo appello per i negoziati, Papa Francesco non sta parlando a Kiev, ma all'Occidente, che usa l'Ucraina come "uno strumento" per le sue "ambizioni". Lo ha detto all'ANSA la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. "Per come la vedo io - ha sottolineato la portavoce - il Papa chiede all'Occidente di mettere da parte le sue ambizioni e ammettere che si è sbagliato". Quanto alla Russia, "noi non abbiamo mai bloccato i negoziati", ha affermato Zakharova.
La dignità delle donne
''Due giorni fa si è celebrata la giornata internazionale della donna, - ha poi detto il Pontefice - vorrei rivolgere un pensiero ed esprimere la mia vicinanza a tutte le donne, specialmente a quelle la cui dignità non viene rispettata. C'è ancora tanto lavoro che ciascuno di noi deve fare perché sia riconosciuta concretamente la pari dignità delle donne''. Lo ha detto Papa Francesco affacciandosi alla finestra del Palazzo Apostolico Vaticano dopo la recita dell’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.