Il primo quesito proponeva di allargare il concetto di "famiglia fondata sul matrimonio" inserito nella Costituzione del 1937 a ogni forma di "relazione duratura" e di "convivenza fra coppie o con i figli", mentre il secondo puntava a eliminare l'articolo che fissa come un dovere "la cura domestica" da parte della donna
Il duplice referendum che ha chiamato alle urne gli irlandesi e le irlandesi l'8 marzo sulla ridefinizione di famiglia e il ruolo delle donne nella Costituzione (LA STORIA) non è passato. Lo ha annunciato il primo ministro Leo Varadkar. "Penso che sia chiaro in questa fase che i referendum sull'emendamento sulla famiglia e quello sull'assistenza sono stati sconfitti", ha detto Varadkar in una conferenza stampa a Dublino.
Nel dettaglio
Le due proposte - chiamate emendamento sulla famiglia ed emendamenti sull'assistenza - miravano ad apportare modifiche al testo dell'articolo 41 della Costituzione irlandese, scritta nel 1937. La prima chiedeva ai cittadini di ampliare la definizione di famiglia da quella fondata sul matrimonio fino a includere anche le "relazioni durature" come le coppie conviventi e i loro figli. Il secondo proponeva di sostituire il linguaggio antiquato sui "doveri domestici" della madre con una clausola che riconoscesse le cure fornite reciprocamente dai membri della famiglia. La Costituzione può essere modificata solo attraverso un referendum nazionale con il sostegno del popolo irlandese. Il Paese di 5,3 milioni di abitanti e a maggioranza cattolica ha deciso di porre fine ai limiti costituzionali al matrimonio tra persone dello stesso sesso nel 2015 e all'aborto nel 2018.