Guerra Gaza. Hamas: "Non sappiamo quanti sono gli ostaggi ancora vivi"

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"Fino ad ora non abbiamo presentato alcuna lista" di nomi a Israele, perché "prima di tutto, tecnicamente e praticamente, ora è impossibile sapere esattamente chi è ancora vivo e chi è stato ucciso a causa dei bombardamenti israeliani o chi è morto per fame a causa del blocco israeliano". Lo ha spiegato in un'intervista alla Bbc, Basim Naim, funzionario politico di Hamas.  Il ministro del Gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, alla Casa Bianca per colloqui con i funzionari dell'amministrazione Biden

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Usa: "Parleremo a Gantz dell'assistenza umanitaria a Gaza"

"Nei coloqui tra la vice presidente Harris e il ministro israeliano Benny Gantz sarà affrontato il tema degli aiuti umanitari a Gaza". Lo ha ribadito il portavoce del Consiglio  per la sicurezza nazionale John Kirby  in un briefing con la stampa. "L'assistenza a Gaza non è abbastanza", ha ribadito il funzionario. 

Benny Gantz arrivato alla Casa Bianca

Il ministro del Gabinetto di guerra, Benny Gantz, è arrivato alla Casa Bianca per colloqui con i funzionari dell'amministrazione Biden, riferisce la tv israeliana Channel 12. La notizia è rilanciata anche da 'Times of Israel'. Gantz incontrera' alti funzionari tra cui la vicepresidente americana Kamala Harris, il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan e membri repubblicani e democratici del Congresso americano. "Con gli amici bisogna sempre parlare apertamente, ed è quello che faremo", si vede dire ai giornalisti in ebraico in un video pubblicato su X.

Israele mostra all'assemblea dell'Onu video con dipendente Unrwa in attacchi del 7 ottobre

L'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan ha mostrato all'Assemblea generale un video in cui compare un dipendente dell'Unrwa fra gli assalitori degli attacchi del 7 ottobre. Nel video si vedono due persone sollevare quello che appare come un corpo privo di vita per sistemarlo in un veicolo. Uno dei due è stato identificato come un dipendente dell'organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. "Dipendenti dell'Onu rapiscono bambini israeliani", ha detto Erdan.

Fra i 13mila dipendenti dell'Unrwa alcune centinaia sono "terroristi attivi", il 12 per cento sono membri di Hamas o della Jihad islamica, ha aggiunto, denunciando che "è stato dimostrato come l'agenzia sia parte integrante della macchina del terrore di Hamas". 

L'ufficio del premier israeliano rassicura: "Netanyahu sta bene"

"Benyamin Netanyahu continua in ogni momento a prendere decisioni, a tenere consultazioni, a condurre la guerra e a gestire le questioni del Paese": lo ha reso noto l'ufficio del premier israeliano dopo che in giornata vari media si erano interrogati sulla natura del malore che ieri gli ha impedito di partecipare ad una seduta di governo e che oggi lo ha indotto ad annullare una importante consultazione di sicurezza. "Respingiamo tutte le 'fake news' diffuse in materia", afferma un comunicato del suo ufficio. "Il premier soffre di una influenza stagionale che ha contagiato un gran numero di dipendenti del suo ufficio, Il premier è stato visitato stasera dal dottor Zvi Herman Berkovic. Il risultato della visita è che le condizioni del primo ministro sono buone". 

Israele ritira il suo ambasciatore all'Onu

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha richiamato per consultazioni l'ambasciatore del proprio Paese alle Nazioni Unite, Gilard Erdan, ordinandogli il rimpatrio. Le "immediate consultazioni" riguardano il presunto tentativo nel Palazzo di Vetro di passare sotto silenzio il rapporto sugli stupri di massa che i terroristi di Hamas commisero il 7 ottobre scorso sul suolo israeliano. Lo ha riferito il ministro in un comunicato. Katz punta l'indice sul segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, per non aver posto al Consiglio di Sicurezza il caso di considerare Hamas una organizzazione terroristica con la conseguente emanazione di sanzioni ai suoi sostenitori.

Oms: "Gravi livelli di malnutrizione nei bambini di Gaza"

Idf: "Oltre 450 terroristi impiegati a Gaza dall'Unrwa"

Oltre 450 impiegati dell'Unrwa, l'ente dell'Onu per i rifugiati palestinesi, "appartengono a organizzazioni terroristiche della striscia di Gaza, in particolare a Hamas". Lo ha affermato il portavoce militare israeliano, basandosi su informazioni di intelligence. Il portavoce ha divulgato due conversazioni telefoniche, registrate durante i massacri del 7 ottobre. Una delle voci appartiene a Yusef al-Hawajara, insegnante dell'Unrwa ai Deir el-Balah, l'altra a Mamduh Alkali, "un terrorista della Jihad islamica" maestro in una scuola elementare. "Sono dentro, con gli ebrei. Abbiamo donne ostaggi, ne ho catturata una", dice uno di loro. 

Libano, almeno tre morti nel raid di Israele oggi al sud

Tre morti e un ferito è il bilancio di un bombardamento israeliano avvenuto stamani nel sud del Libano in una località a ridosso della linea di demarcazione tra i due Paesi. Lo riferiscono i media libanesi, secondo cui nel raid contro Adaisse, nel settore orientale della linea di demarcazione, tre persone sono state uccise travolte dal crollo di un palazzo colpito in pieno dal bombardamento israeliano. Secondo i media, a essere colpiti sono state una clinica e un dispensario medici dell'Ente islamico di sanità affiliato a Hezbollah. Le generalità delle persone uccise e del ferito non sono state ancora rese note ed è probabile che si tratti di tre dipendenti delle due strutture. 

Houthi rivendicano l'attacco a largo dello Yemen

Il portavoce militare degli Houthi yemeniti, Yahya Saree, ha rivendicato che il gruppo ha colpito con successo la nave Msc Sky nel Mar Arabico, che ha identificato come una "nave israeliana". Lo riporta Al Jazeera. Saree ha detto che la nave mercantile è stata presa di mira con missili antinave ed è stata colpita direttamente, dopo che gli osservatori marittimi britannici avevano riferito che una nave portacontainer battente bandiera della Liberia e "affiliata a Israele" era stata colpita mentre era in viaggio in viaggio da Singapore a Gibuti. Il portavoce militare ha detto che ciò è avvenuto poche ore dopo il lancio da parte del gruppo di missili balistici e droni contro diverse navi da guerra statunitensi nel Mar Rosso. "Attraverso queste due operazioni, le forze armate yemenite confermano la loro capacità di prendere di mira simultaneamente navi da guerra e navi non da guerra, e che le loro operazioni si stanno intensificando e continuano". 

Anche il Belgio invia un aereo con gli aiuti da lanciare su Gaza

Il Belgio ha inviato un aereo militare carico di aiuti umanitari da sganciare su Gaza, come parte di un'operazione internazionale che coinvolge Stati Uniti, Francia e Giordania. Gli aiuti saranno inviati prima in Giordania, dove funzionari israeliani li ispezioneranno prima di essere sganciati sul territorio palestinese, non prima di mercoledì, ha detto all'Afp il colonnello Bruno Beeckmans, comandante della base aerea belga di Melsbroek, vicino a Bruxelles da dove l'aereo è decollato. Il permesso delle autorita' israeliane è necessario perchè Israele controlla lo spazio aereo sopra la Striscia di Gaza. a dal 7 ottobre, inclusa una effettuata da un aereo francese. Di fronte alle difficoltà nel trasporto stradale, diversi paesi hanno lanciato aiuti aerei nella Striscia di Gaza, compresi gli Stati Uniti. 

Hamas: "Non siamo obbligati a dare i nomi degli ostaggi vivi"

Restano in bilico i negoziati per la tregua a Gaza, con Hamas che ribadisce alla testata egiziana online Mada Masr di non essere obbligato a fornire l'identità degli ostaggi a Gaza ancora vivi e Israele che resta fermo sulle sue posizioni: non si presenterà neanche al Cairo finché questa condizione non sarà esaudita.  Sul tavolo l'ipotesi di tregua di sei settimane si riduce intanto a 40 giorni. E mentre cresce la pressione su Hamas affinché accetti un accordo che "non soddisfa le loro condizioni", la fonte di Mada Masr ha affermato che non sono "disposti a scendere a compromessi di fronte all'intransigenza di Israele". Nonostante diverse questioni rimangano irrisolte nei colloqui, la fonte suggerisce comunque che una tregua di 40 giorni potrebbe essere raggiunta se Hamas continuerà a impegnarsi nei colloqui al Cairo, fissando "l'inizio del Ramadan come termine ultimo per raggiungere un accordo" con la parte israeliana". 

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Al-Arabiya: "Israele vuole notizie sulle condizioni dei militari in ostaggio a Gaza"

Israele ha chiesto ai mediatori coinvolti nei contatti con Hamas "più informazioni sulle condizioni dei militari" trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in Israele e "sulle loro sorti". Lo ha riferito la tv satellitare al-Arabiya citando sue fonti secondo cui Israele avrebbe anche rifiutato il rilascio dei detenuti palestinesi indicati da Hamas per arrivare a un accordo.

Al-Arabiya: "Hamas vuole una risposta da Israele entro inizio Ramadan"

Hamas vuole una "risposta definitiva (da Israele nel contesto dei colloqui) prima dell'inizio del mese sacro di Ramadan", previsto per il 10 marzo. Lo riporta la tv satellitare al-Arabiya, che cita proprie fonti secondo cui Hamas ha anche informato i mediatori della decisione di non procedere con "nessuno scambio di prigionieri (il rilascio degli ostaggi trattenuti a Gaza dal 7 ottobre e la liberazione di detenuti palestinesi nelle carceri israeliane) se non verrà annullata l'operazione militare a Rafah", annunciata da Israele per questa città del sud della Striscia di Gaza in cui si sono rifugiati più di un milione di sfollati di altre aree dell'enclave palestinese.

Stando alle fonti di al-Arabiya, Hamas ha anche "chiesto un piano chiaro per il rientro, senza restrizioni, degli abitanti del nord della Striscia di Gaza".

Medio Oriente, Ben-Gvir chiede la fine dei negoziati per la liberazione degli ostaggi

Il ministro israeliano della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir chiede la fine dei negoziati per la liberazione degli ostaggi ancora prigionieri a Gaza, rende noto Haaretz. In una riunione di partito, l'esponente dell'estrema destra di Otzma Yehudit[ ha chiesto che Israele entri "in una nuova fase di combattimenti intensi". Si sono svolti oggi al Cairo, per il secondo giorno consecutivi, i negoziati a cui hanno preso parte, come mediatori, Stati Unitie, Qatar e Israele, con rappresentanti di Hamas. Fonti egiziane parlano di "progressi considerevoli". 

Pd: "Sì a missioni Mar Rosso e Gaza ma cresca l'azione diplomatica"

"Il Partito Democratico sosterrà le nuove missioni di pace e di sicurezza nel Mar Rosso e a Gaza. Abbiamo chiesto però al governo più azione diplomatica per un cessate il fuoco e più risorse e aiuti per la popolazione civile innocente che in queste ore è vittima di una catastrofe umanitaria a Gaza. Per questo il nostro è un voto favorevole per sostenere le missioni, ma per aiutare in quella regione e a Gaza il ritorno della politica e delle soluzioni negoziali". Così Enzo Amendola, capogruppo del Pd in commissione Esteri della Camera. "Noi - aggiunge - sosterremo la missione nel Mar Rosso che è fondata su una risoluzione delle Nazioni Unite e su una scelta unitaria dell'Unione Europea, ma la missione si deve inquadrare in un'azione diplomatica che il governo italiano insieme ai partner europei devono portare avanti. Senza il cessate il fuoco a Gaza, senza una soluzione politica negoziale per liberare gli ostacoli, ma soprattutto per salvare la popolazione innocente nella Striscia, sarà complicato mantenere missioni militari in sicurezza, come ne abbiamo tante da italiani nell'intera regione". 

Reuters: "Appello della Casa Bianca per il cessate il fuoco"

L'Unrwa si difende davanti all'Assemblea Generale Onu

Il capo dell'Unrwa Philippe Lazzarini e' oggi al Palazzo di Vetro dell'Onu per perorare la sua causa davanti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, mentre la sopravvivenza della "spina dorsale" degli aiuti umanitari a Gaza è minacciata dopo le accuse israeliane contro diversi dei suoi dipendenti. In una lettera indirizzata alla fine di febbraio al presidente dell'Assemblea Generale, Lazzarini ha chiesto aiuto sottolineando che l'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi "è arrivata a un momento critico, con i ripetuti appelli di Israele al suo smantellamento e al congelamento dei finanziamenti dei donatori a fronte di una situazione senza precedenti sui bisogni umanitari a Gaza". "La capacità di adempiere al suo mandato è ora seriamente minacciata", ha insistito, chiedendo il "sostegno politico" degli Stati membri. L'Unrwa è al centro delle polemiche da quando Israele ha accusato, alla fine di gennaio, 12 dei suoi dipendenti di coinvolgimento nell'attacco del 7 ottobre compiuto da Hamas. Per quanto riguarda le indagini in corso, il segretario generale Antonio Guterres ha ricevuto un primo rapporto dagli investigatori, che sperano di ricevere "presto" i documenti in possesso delle autorità israeliane, come ha precisato il suo portavoce. Unrwa, da parte sua, ha insistito sul fatto che Israele non ha fornito "nessuna prova" riguardo alle accuse contro i 12 dipendenti.

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Hamas vuole il ritorno di 500 famiglie al giorno a nord di Gaza

Nel secondo giorno di colloqui tra Egitto, Qatar, Stati Uniti e Hamas per la tregua a Gaza in corso al Cairo, la fazione palestinese ha chiesto anche il ritorno di 500 famiglie nel nord di Gaza al giorno durante il periodo di tregua e con la partecipazione internazionale. Lo riferisce l'emittente statale egiziana Al Qahera, aggiungendo che Hamas vuole una "risposta decisiva" prima dell'inizio del Ramadan, la prossima settimana

Netanyahu ancora influenzato, annullati gli impegni

Annullati gli impegni odierni del premier israeliano Benjamin Netanyahu, rimasto a casa a causa di un'influenza. Lo ha confermato al Times of Israel un funzionario israeliano dopo che sabato l'ufficio di Netanyahu aveva reso noto che il primo ministro 74enne aveva una "leggera influenza" e che domenica non avrebbe partecipato consueto consiglio dei ministri

Attacco aereo israeliano ad Al-Adissa, nel sud del Libano

Un attacco aereo israeliano avrebbe colpito la città di Al-Adissa, nel sud del Libano. Lo riportano i media libanesi, senza chiarire se il raid abbia provocato vittime

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