Guerra Israele–Hamas, Netanyahu: “Entreremo a Rafah a prescindere dall'accordo”

Le truppe israeliane entreranno a Rafah a prescindere da un eventuale accordo con Hamas sul rilascio degli ostaggi, ha detto il premier israeliano. L'amministrazione Usa prevede di inviare armi a Israele per un importo stimato di decine di milioni di dollari, nonostante gli stessi Usa spingano per un cessate il fuoco temporaneo a Gaza. Hamas replica che, ai fini di un eventuale accordo, non accetterà "niente altro che una completa fine dell'aggressione"

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Ambasciatrice Usa: "Mai detto riconoscimento unilaterale Palestina"

"Non abbiamo mai detto che dovrebbe esserci un riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese". Lo ha affermato l'ambasciatore americano in Israele, Jack Lew, sottolineando tuttavia che "ora esiste una reale possibilità che, impegnandosi nella normalizzazione e nei negoziati con l'Arabia Saudita", insieme alla riforma dell'Autorità nazionale palestinese, "si possa creare uno Stato palestinese smilitarizzato". "Ma Israele dovrà fare questa scelta", ha  aggiunto, ribadendo che "qualsiasi soluzione deve garantire la sicurezza e l'incolumità" dello Stato ebraico. Il sostegno degli Stati Uniti a Israele "non ha vacillato", ha proseguito Lew, spiegando che le dichiarazioni critiche di Washington derivano dal fatto che la guerra "sta causando un'enorme quantità di dolore ovunque". "Il fatto che abbiamo messo in luce la sofferenza dei bambini a Gaza non è un'indicazione che gli Usa non stiano con Israele".

Netanyahu: "Finiremo l'operazione con i nostri coraggiosi soldati"

"I nostri coraggiosi soldati sono nei tunnel a demolire le infrastrutture di questi assassini", e "l’esercito israeliano sta facendo sforzi che nessun altro esercito ha mai fatto nel proteggere i civili". A dichiararlo è stato il premier israeliano Banjamin Netanyahu, contestando quelle che ha definito "le menzogne" raccontate sulla guerra. "Non possiamo lasciare intatto un quarto dei battaglioni combattenti di Hamas", ha aggiunto, intervenendo alla Conferenza dei presidenti a Gerusalemme. "Finiremo il lavoro con i nostri coraggiosi soldati", e "ci assicureremo che la popolazione civile" abbia un modo per raggiungere zone sicure. A riferirne è Times of Israel.

A Sestri Levante un corteo 'contro il genocidio in Palestina'

'Fermiamo il genocidio' e 'un crimine non ne giustifica un altro': sono i due striscioni che hanno aperto un corteo per la libertà della Palestina organizzato a Sestri Levante (Genova) da varie associazioni, movimenti e partiti politici. In piazza alcune centinaia di manifestanti, che hanno srotolato una grande bandiera palestinese sventolando numerose bandiere della pace. Presente anche un gruppo di profughi palestinesi. 'Bisogna fare silenzio quando i bambini dormono, non quando muoiono. Fermate il genocidio', è l'appello scritto nel volantino distribuito dagli organizzatori. 'No guerra-no Nato', 'stop genocidio' e '27 gennaio: giorno della memoria corta': sono alcuni degli altri cartelli alzati dai partecipanti al corteo partito da piazza Pertini e terminato in piazza Matteotti davanti al Comune con un intervento dello scrittore Diego Siracusa.

Gallant: "Hamas cerca sostituto Sinwar nella Striscia"

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha affermato che la brigata di Hamas a Khan Yunis è stata sbaragliata e che il gruppo islamista cerca un sostituto di Yahya Sinwar, il suo leader nella Striscia di Gaza. "La brigata di Khan Yunis di Hamas è stata sconfitta e ormai non funziona più come entità militare", ha detto Gallant nel corso di una valutazione della situazione bellica con il comandante del fronte sud dell'Idf, maggiore generale Yaron Finkelman. Khan Yunis, principale cittadina meridionale della Striscia, era uno dei bastioni di Hamas e roccaforte del potere di Sinwar. 

Tajani domani al Consiglio Ue per l'avvio della missione Aspides

l vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, sarà domani in missione a Bruxelles per partecipare al Consiglio Affari Esteri dell'Unione europea. La riunione, presieduta dall'alto rappresentante Josep Borrell, si aprirà con un confronto sulla situazione in Medio Oriente, cui farà seguito uno scambio informale con il coordinatore delle Nazioni Unite per gli Aiuti Umanitari e la Ricostruzione a Gaza, Sigrid Kaag. Centrale anche la tutela della libertà di navigazione e commercio nel Mar Rosso a cui l'Ue contribuirà con l'operazione navale "Aspides": domani i ministri degli Esteri europei ne approveranno ufficialmente l'avvio. Aspides, di cui l'Italia - che ha proposto l'iniziativa, insieme a Francia e Germania - avrà il comando operativo, è un importante segnale di rafforzamento per la difesa europea. In agenda anche la situazione in Sahel. Si tratta del terzo confronto in poco più di tre mesi e verterà sulle modalità del futuro impegno europeo nella regione. In particolare, i ministri si confronteranno su come assicurare continuità al ruolo dell'Ue a fronte della crescente instabilità locale. L'Italia, insieme ad altri Stati membri, avvierà un confronto dei 27 sulla morte in carcere del dissidente russo Alexei Navalny. Un tema già sollevato da Tajani in occasione della prima riunione dei ministri degli Esteri G7 per l'anno di presidenza italiana, a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco del 17 febbraio. I ministri avranno quindi una sessione di lavoro dedicata all'aggressione russa all'Ucraina, cui parteciperà anche il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Su richiesta dei Paesi baltici, vi sarà inoltre una discussione sulla situazione in Bielorussia. 

Premier palestinese: Israele consenta a sfollati Gaza di tornare nelle proprie case

Il primo ministro dell'Autorità palestinese Mohammad Shtayyeh ha chiesto alle autorità israeliane di consentire alla popolazione che ha trovato rifugio nel sud della Striscia di Gaza di tornare nelle proprie case. Intervenendo oggi alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il leader palestinese ha poi lanciato un avvertimento al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, perché si astenga dal costringere i palestinesi di Gaza ad attraversare il confine con l’Egitto. "Noi e gli egiziani abbiamo lavorato duramente per impedire che ciò accada", ha aggiunto. "L'Egitto non permetterà a nessuno di attraversare il confine", ha detto Shtayyeh. 

Presidente Yad Vashem, "Lula antisemita, odio e ignoranza"

Dani Dayan, presidente dello Yad Vashem, il Memoriale dell'Olocausto a Gerusalemme, ha espresso condanna per le parole del presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che ha comparato l'azione bellica israeliana a Gaza allo sterminio nazista. "Le parole vergognose del presidente del Brasile rappresentano una combinazione abominevole di odio e di ignoranza" e "una chiara espressione antisemita" ha postato Dayan su X. "Paragonare una nazione che lotta contro una organizzazione terroristica omicida alle azioni dei nazisti nell'Olocausto merita piena condanna". "E' triste che il presidente del Brasile sia sceso a un livello così basso e si sia impegnato in una estrema distorsione dell'Olocausto", ha aggiunto Dayan. 


Israele: interruzione corrente elettrica in diverse città

Un'improvvisa interruzione nell'erogazione della corrente elettrica è stata segnalata oggi in una decine di città israeliane, anche distanti fra di loro, fra cui Haifa, Ashkelon, Dimona, Herzlia e Petach Tikwa. Lo ha riferito la televisione commerciale Canale 12 secondo cui complessivamente circa 40 mila case sono rimaste al buio. La compagnia elettrica nazionale ha poi informato che una delle sue unità di produzione, situata a Cesarea, ha subito un guasto. Secondo i media viene escluso che sia avvenuto un attacco informatico.

Medioriente, Israele prosegue operazione militare su Rafah

Zuppi, spero Israele accolga appello a "cessare fuoco"

C'e' "la condanna forte e chiara del 7 ottobre, una violenza terribile che ha ucciso innocenti ed è l'espressione di qualcosa che non possiamo mai accettare" e c'è "la condanna di qualsiasi antisemitismo, e poi il cardinale Parolin ha detto quello che stanno dicendo molti governi, ossia 'cessate il fuoco'" perché "questa operazione non giustifica un numero di vittime grandissimo". Cosi' il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi intervistato su In mezz'ora (Rai Tre). "Questo sempre con grande attenzione e rispetto del popolo di Israele e non deve mai giustificare nessun tipo di antisemitismo. Speriamo che questo appello che peraltro una buona parte dei governi ha rivolto a Israele, sia accolto e si cominci a guardare il futuro, che è il primo modo per cui le sofferenze terribili del presente possano avere delle soluzioni". 

Presidio fuori da McDonald's a Milano: 'Boicottiamo Israele'

Un presidio per il boicottaggio della catena di fast food McDonald's è stato organizzato questo pomeriggio a Milano da attivisti delle comunità palestinesi in Italia e dai centri sociali a margine del 19/mo corteo di sostegno a Gaza e alla Palestina che si tiene oggi nel capoluogo lombardo. Non si sono verificati momenti di tensione. I manifestanti, staccatisi dal concentramento che si tiene in piazza Duca D'Aosta, davanti alla stazione Centrale, si sono portati davanti all'esercizio commerciale dove ragazze palestinesi hanno animato un flash mob e attivisti hanno attaccato adesivi alle vetrine con la scritta 'Genocidio. Boicotta Israele -Boicotta McDonald's'. Il corteo ProPal partito dalla stazione Centrale arriverà in piazza XXV Aprile.

Netanyahu, 'da Lula frasi vergognose, varca linea rossa'

''Le frasi pronunciate dal presidente del Brasile sono vergognose e gravi. Sminuiscono la Shoah e rappresentano un tentativo di colpire il popolo ebraico ed il diritto di Israele alla difesa'': lo ha affermato il premier Benyamin Netanyahu commentando le dichiarazioni odierne di Lula de Silva. ''Il suo paragone fra Israele da un lato e la Shoah dei nazisti ed Hitler dall'altro - ha aggiunto Netanyahu - varca una 'linea rossa' ''. ''Assieme con il ministro degli esteri Israel Katz - ha concluso - abbiamo deciso di convocare immediatamente l'ambasciatore del Brasile per esprimergli immediatamente il nostro biasimo''.

Media, mediatori egiziani contattano Gantz, pressing per accordo

Mediatori egiziani avrebbero contattato il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz, facendo così infuriare il premier israeliano Benjamin Netanyahu, nel tentativo di arrivare a un accordo tra Israele e Hamas. E' quanto si legge sul Jerusalem Post che rilancia notizie del canale israeliano N12 sulla base indiscrezioni del giornale al-Araby al-Jadeed.

Macron e Sisi, ferma opposizione ad un'offensiva a Rafah

Il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo egiziano Abdel Fattah al Sisi hanno espresso "la loro ferma opposizione" ad un'offensiva israeliana a Rafah così come "a qualsiasi spostamento forzato di popolazioni" verso l'Egitto, che costituirebbe una violazione del diritto internazionale umanitario". Secondo un comunicato stampa diffuso oggi dall'Eliseo, i due leader - che ieri hanno avuto un colloquio telefonico - hanno condiviso "la loro estrema preoccupazione per il deterioramento della già catastrofica situazione umanitaria a Gaza, sottolineando gli ostacoli per la consegna degli aiuti". Macron e Sisi hanno sottolineato "l'urgenza di aumentare drasticamente il flusso di aiuti alla popolazione di Gaza", precisando allo stesso tempo quanto sia "imperativo preservare il valico di Rafah, aprire il porto di Ashdod, una via terrestre diretta dalla Giordania, così come tutti i valichi".

Oms: L'ospedale Nasser a Gaza non funziona più dopo i raid

"L'ospedale Nasser di Gaza non è più funzionante, dopo un assedio durato una settimana e per i raid in corso" di Israele. Lo riferisce su X il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, aggiungendo che "sia ieri che l'altro ieri non è stato permesso al nostro team di entrare in ospedale per valutare le condizioni dei pazienti e le necessità mediche più urgenti, nonostante avesse raggiunto il complesso per consegnare carburante insieme ai partner". Il numero uno dell'Oms precisa che "ci sono ancora circa 200 pazienti. Almeno 20 necessitano di essere trasferiti urgentemente in altri ospedali per ricevere assistenza".

A Tulkarem ferito gravemente un militare unità scelta israeliana

Nell'operazione condotta oggi a Tukarem in Cisgiordania è rimasto ferito in modo grave un membro di un'unità scelta israeliana. Lo ha riferito la radio pubblica Kan. Secondo l'emittente uno dei due palestinesi uccisi in un conflitto a fuoco, Muhammad al-Awfi, di recente era stato protagonista di diversi attacchi armati in Cisgiordania. Era sospettato inoltre di aver ucciso due palestinesi che egli sospettava passassero informazioni ad Israele.

Media: 'Due i palestinesi uccisi a Tulkarem in Cisgiordania'

E' salito a due il bilancio dei palestinesi rimasti uccisi oggi a Tulkarem in Cisgiordania nel corso di una operazione antiterrorismo condotta dall'esercito israeliano. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa che ha identificato il secondo ucciso in Muhammad Ahmad Fayez Al-Awfi, di 35 anni. Fonti locali aggiungono che nel frattempo le forze israeliane hanno lasciato la città.

Lula: 'A Gaza non è in corso una guerra ma un genocidio'

Il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, ha affermato ad Addis Abeba che "quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza non è una guerra, ma un genocidio" ed ha fatto riferimento alle azioni di Adolf Hitler contro gli ebrei. "Ciò che sta accadendo al popolo palestinese nella Striscia di Gaza non è esistito in nessun altro momento storico. In effetti, esisteva. Quando Hitler decise di uccidere gli ebrei", ha detto durante la conferenza stampa che ha concluso il suo viaggio in Etiopia.

Madrid, 'approfittare tragica opportunità per soluzione 2 Stati'

"Si deve approfittare della tragica opportunità" che è la guerra in Medio Oriente per dare impulso alla soluzione dei due Stati fra israeliani e palestinesi. Lo ha affermato il ministro spagnolo degli Affari esteri, Josè Manuel Albares, intervenendo oggi alla conferenza sulla sicurezza a Monaco, citato dall'agenzia Efe. "Varie volte lungo la storia sia palestinesi che israeliani sono stati d'accordo su una soluzione a due Stati, sull'implementazione reale di uno Stato palestinese", ha affermato. "Così che approfittiamo di questa tragica opportunità e facciamolo", ha aggiunto Albares. Il capo della diplomazia iberica ha segnalato che l'azione della Spagna, diretta a una de-escalation del conflitto, con la richiesta di un cessate il fuoco immediato e l'ingresso immediato di aiuti umanitari a Gaza "assolutamente necessaria data la catastrofica situazione", è "in beneficio sia degli israeliani che dei palestinesi".

Israele, approvata risoluzione contro Stato palestinese

Il governo israeliano ha approvato all'unanimità una dichiarazione con cui "rifiuta categoricamente diktat internazionali circa un accordo permanente con i palestinesi". Lo riporta il Times of Israel dopo la notizia della presentazione da parte del premier Benjamin Netanyahu di una risoluzione in tal senso. "Un accordo, se raggiunto, arriverà solo con negoziati diretti tra le parti, senza precondizioni", recita il testo approvato con cui Israele assicura che "continuerà a opporsi al riconoscimento unilaterale di uno stato palestinese", considerato - dopo l'attacco del 7 ottobre - "un premio enorme, senza precedenti per il terrore.

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