Elezioni USA 2024
Arrow-link
Arrow-link

Guerra Israele–Hamas, Netanyahu: “Entreremo a Rafah a prescindere dall'accordo”

Le truppe israeliane entreranno a Rafah a prescindere da un eventuale accordo con Hamas sul rilascio degli ostaggi, ha detto il premier israeliano. L'amministrazione Usa prevede di inviare armi a Israele per un importo stimato di decine di milioni di dollari, nonostante gli stessi Usa spingano per un cessate il fuoco temporaneo a Gaza. Hamas replica che, ai fini di un eventuale accordo, non accetterà "niente altro che una completa fine dell'aggressione"

LIVE

Hamas: "L'Asse della Resistenza è il futuro della regione"

Nel futuro del Medio Oriente c'è l'Asse della Resistenza, costituito da Hamas, da Hezbollah e dei ribelli yemeniti Houthi. Ne è convinto il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan, secondo il quale "sarà uno dei principali attori nel futuro della regione". Il cosiddetto Asse della Resistenza è un'alleanza informale formata, tra gli altri, da organizzazioni militanti come Hamas, gli Hezbollah libanesi e gli Houthi. Hamdan, in visita a Teheran, ha assicurato che "dopo 140 giorni di guerra la situazione della resistenza e' migliore di quanto immaginassero". "Stiamo imponendo la sconfitta a Israele", ha aggiunto, secondo quanto riferito dall'agenzia ufficiale Irna.

Algeria, la risoluzione su Gaza non verrà modificata

L'Algeria, membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha presentato l'ultima copia non modificabile di una bozza di risoluzione che chiede l'immediato cessate il fuoco a Gaza, nonostante le minacce di Washington di respingerla. Lo ha riferito la tv ufficiale algerina, precisando che la proposta sarà sottoposta al voto dei membri del Consiglio di Sicurezza nella mattinata di martedì 20 febbraio. 

Premier palestinese: "I coloni terroristi armati da Israele"

Intervenendo alla terza e ultima giornata della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il premier palestinese Mohammad Shtayyeh ha sostenuto che i coloni israeliani sono "terroristi" armati dal governo e che la "causa principale" della crisi a Gaza è la presa "in ostaggio" dei palestinesi non solo nella Striscia. "Quando parliamo di Hamas, che dire del terrorismo dei coloni in Cisgiordania? Non è stato preso alcun provvedimento significativo contro" di loro; "anzi i coloni sono stati armati da Israele", ha sostenuto il premier dicendo che proprio "ieri i coloni hanno ucciso dei bambini palestinesi". "La causa principale del problema è che c'è un'occupazione che il governo israeliano non è disposto nemmeno ad ammettere e riconoscere", ha affermato Shtayyeh . 

Media, nuovi incidenti a confine nord di Israele vicino Libano

Tensione elevata anche oggi al confine nord di Israele. Secondo i media locali esplosioni sono state segnalate nella costa di fronte a Naharya e sul monte Hermon, nell'area di confine fra Israele, Siria e Libano. La natura di questi incidenti non è ancora nota. Nel frattempo il portavoce militare ha confermato che in mattinata l'aviazione di Israele ha colpito una ''infrastruttura terroristica degli Hezbollah'', nella zona di Yarun, nel Libano meridionale. L'artiglieria di Israele, ha aggiunto il portavoce, ha indirizzato il fuoco verso i villaggi libanesi di Aalma al-Shaab e al-Dahira ''per rimuovere minacce incombenti''.

Gaza, 28.985 morti dal 7 ottobre: i feriti sono quasi 69.000

Sfiora i 29.000 morti dallo scorso 7 ottobre il bilancio che arriva dalla Striscia di Gaza. Il ministero della Salute di Gaza, dal 2007 sotto il controllo di Hamas, parla di almeno 28.985 morti, con 127 decessi in 24 ore, e 68.883 feriti.

Premier palestinese: 'fazioni invitate a Mosca il 26 febbraio, noi per l'unità'

"La Russia ha invitato tutte le fazioni palestinesi che si incontreranno il 26 a Mosca". Lo ha detto il premier dell'Autorità palestinese, Mohammad Shtayyeh, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco. "Noi siamo pronti a impegnarci - ha affermato nelle dichiarazioni rilanciate dalla tv satellitare al-Jazeera - Se Hamas non lo è, è una storia diversa. Serve l'unità palestinese". 

Mezzaluna Rossa palestinese, 'Israele bombarda ospedale al-Amal a Khan Yunis'

La Mezzaluna Rossa palestinese denuncia un attacco dell'artiglieria israeliana contro un piano dell'ospedale al-Amal di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Le forze israeliane "colpiscono con bombardamenti dell'artiglieria il terzo piano dell'ospedale di Al-Amal", si legge in un messaggio su X senza altri dettagli. La denuncia arriva dopo che il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha fatto sapere che l'ospedale Nasser, sempre a Khan Yunis, "non funziona più, dopo un assedio di una settimana seguito dal raid in corso" delle forze israeliane. Nella struttura restano "circa 200 pazienti", ha aggiunto.

In migliaia manifestano contro Netanyahu a Tel Aviv

Hamas, le vittime a Gaza sono quasi 30 mila

Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza sfiora i 30 mila morti, Secondo i nuovi dati diffuso dal ministero della Salute di Hamas, sono 28.985 le persone che hanno perso la vita nel territorio palestinese dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamista. I feriti sono 68.883. Nelle ultime 24 ore i morti sono stati 127. 


Media Hezbollah, aerei Israele attaccano obiettivi a sud Libano

"Aerei da combattimento dell'aeronautica militare israeliana hanno attaccato obiettivi di Hezbollah nel villaggio di Yaron, nel sud del Libano". Lo riporta il canale libanese di Hezbollah, Al-Manar, precisando che "Israele ha effettuato due attacchi nella zona". 

Palestinesi confermano: Barghouti trasferito nel carcere di Ramla, è in isolamento

Marwan Barghouti è stato trasferito nel carcere della città israeliana di Ramla. E' in isolamento. Sono le autorità palestinesi a confermarlo, come riporta stamani l'agenzia Wafa citando il responsabile per gli affari dei prigionieri palestinesi, Qadura Fares. Barghouti, popolare leader di Fatah detenuto dal 2002 e condannato a cinque ergastoli in relazione a tre attacchi in cui sono morti cinque israeliani durante la Seconda Intifada, è visto da molti come l'uomo che potrebbe unire tutti i palestinesi. Nei giorni scorsi era stato il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, a scrivere su X del trasferimento di Barghouti. "Sono finiti i giorni in cui i terroristi controllavano la mia casa dal carcere", aveva scritto l'esponente dell'estrema destra israeliana.

Media, esercito israeliano impegnato a Tulkarem in Cisgiordania

Scontri fra l'esercito israeliano e miliziani palestinesi sono in corso oggi nel campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania, secondo quanto riferiscono fonti locali. L'agenzia di stampa palestinese Maan ha appreso che reparti dell'esercito sono affluiti in città. Secondo fonti locali il loro ingresso è seguito ad una operazione condotta in precedenza da parte di unità speciali israeliane. L'esercito israeliano non ha ancora fornito aggiornamenti su queste operazioni. Finora non si ha notizia di vittime.

Idf, almeno 35 miliziani uccisi a Khan Younis

Almeno 35 combattenti palestinesi sono stati uccisi nella citta' di Khan Younis, nel sud di Gaza, e altri dieci nel centro della Striscia. Lo ha annunciato l'esercito israeliano in un comunicato secondo cui l'Idf è intervenuto con il fuoco dei carri armati e attacchi aerei in un'area in cui poi sono stati trovati armi, esplosivi e proiettili per lanciarazzi. La nota aggiunge che "circa" 15 sospetti militanti palestinesi, "di cui sei usciti da infrastrutture terroristiche" sono stati uccisi. Inoltre, l'esercito ha aggiunto che continua ad operare nell'ospedale Naser di Khan Yunes dove ha trovato altre armi, senza fornire ulteriori dettagli.

Oms, 'ospedale Nasser fuori uso, ci sono ancora 200 pazienti'

"L'ospedale Nasser" a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza, "non funziona più, dopo un assedio di una settimana seguito dal raid in corso" delle forze israeliane. Lo scrive su X il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, aggiungendo che "circa 200 pazienti" restano nella struttura. "Sia ieri che l'altroieri, al team dell'Oms non è stato consentito l'ingresso in ospedale per valutare le condizioni dei pazienti e le esigenze terapeutiche, nonostante avesse raggiunto il complesso dell'ospedale per la consegna di carburante insieme ai partner - ha scritto - Ci sono ancora circa 200 pazienti nell'ospedale. Almeno 20 devono essere trasferiti con urgenza in altri ospedali per ricevere le cure necessarie". "Il prezzo dei ritardi verrà pagato con le vite dei pazienti - incalza - Dovrebbe essere facilitato l'accesso ai pazienti e all'ospedale". Ieri le forze israeliane (Idf) hanno affermato di aver arrestato "100 sospetti terroristi" nell'ospedale Nasser. 

Wsj, 'Autorità palestinese a corto di soldi, Usa cercano escamotage'

L'Amministrazione Biden starebbe cercando di assicurare sostegno finanziario all'Autorità palestinese e di aggirare per questo le norme che impediscono il contributo diretto all'Autorità della Cisgiordania, oltre a un pressing sugli alleati affinché si impegnino di più. Lo scrive il Wall Street Journal che cita funzionari Usa nel mezzo di allarmi lanciati da Ramallah e con la considerazione che potrebbero essere a rischio le speranze degli Stati Uniti sul governo a Gaza dopo la fine del conflitto tra Israele e Hamas, che nel 2007 prese il controllo dell'enclave palestinese. Funzionari palestinesi, evidenzia il giornale riportando quanto segnalato dalle sue fonti, hanno avvertito che già a fine febbraio potrebbero rischiare di rimanere senza fondi per il pagamento di stipendi e la fornitura di servizi essenziali.

Mezzaluna rossa, operazione a Rafah sarebbe un massacro

"La situazione a Rafah è ingestibile. Se Israele attaccherà, nessuno potrà impedire agli sfollati di muoversi in tutte le direzioni, anche in Egitto". Lo spiega Younis Al Khatib, il presidente della Mezzaluna rossa palestinese che ieri è stato ricevuto dal Papa, in una intervista al Fatto Quotidiano. "Né io né il pontefice siamo uomini politici. Il papa ha sottolineato la sua solidarietà e la sua volontà di pace per la regione - aggiunge -. Gli ho chiesto di pregare per noi. Abbiamo bisogno della sua forza morale. E ha già fatto molto riconoscendo lo Stato palestinese". La situazione a Rafah è "ingestibile. Molti accampamenti spontanei fuori dai campi delle organizzazioni umanitarie. Per strada non si riesce a camminare. Si vedono ovunque i segni della fame e della sete. Questo esodo di massa ci ha colto di sorpresa - prosegue -. Un'operazione militare a Rafah sarebbe un massacro. Non so se accadrà ma so cosa dovrebbe accadere: un cessate il fuoco. Non c'è altro modo di aiutare gli sfollati. Oltre a far entrare più aiuti umanitari". Anche in Cisgiordania la tensione è salita dal 7 ottobre. "In Cisgiordania non c'è la legge, c'è l'illegalità: i coloni si fanno giustizia da soli e l'esercito li appoggia o sta a guardare perché il governo li incoraggia - conclude -.  Dal 7 ottobre sono stati uccisi quasi 400 palestinesi. Credo che l'obiettivo sia spingere i palestinesi ad andarsene. Nel sud di Hebron duemila persone hanno già lasciato le loro case per le aggressioni quotidiane. Di questo passo la gente potrebbe cominciare a fuggire verso la Giordania, anche se le autorità di Amman non vogliono". 

Grandi (Unhcr): 'prima riprendono fondi per Unrwa meglio è per mln di persone'

"Prima si deciderà se continuare o riprendere i finanziamenti, meglio sarà per la vita di milioni di persone". Lo ha detto all'agenzia Dpa Filippo Grandi, alla guida dell'Unhcr, in dichiarazioni a margine della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco riguardo i fondi per l'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite finita nella bufera dopo che Israele ha accusato alcuni dipendenti di coinvolgimento nell'attacco del 7 ottobre nel Paese. "L'Unrwa ha un modo molto particolare di lavorare, non solo in campo umanitario, ma nella gestione di scuole e centri sanitari per milioni di palestinesi", ha sottolineato Grandi. E ha lanciato un allarme a livello più generale sullo stato dei finanziamenti: "Nel 2023 la mia organizzazione ha ricevuto un miliardo di dollari in meno dai donatori rispetto all'anno precedente - ha detto - E abbiamo avuto molte più crisi rispetto a quell'anno".

Israele, 'continua operazione a Khan Yunis e al Nasser'

L'esercito israeliano continua ad operare nella parte occidentale di Khan Yunis, da dove si arriva a Rafah, e all'interno dell'ospedale Nasser della città. Ma prosegue anche le attività nel centro della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono stati condotti "raid mirati su infrastrutture terroristiche", "uccisi terroristi e localizzate larghe quantità di armi nell'area". 

Gaza, Macron a presidente Egitto: rischio espansione conflitto

Il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi ha ricevuto oggi una telefonata dal presidente francese Emmanuel Macron, con il quale ha concordato sul pericolo di un'espansione del conflitto a livello regionale, sulla necessità di un rapido cessate il fuoco e di proteggere i civili, ma senza avallare lo sfollamento dei palestinesi dalla loro terra. Il portavoce della presidenza, Ahmed Fahmy, ha affermato che nel corso del colloquio sono stati esaminati gli sforzi in corso volti a raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, scambiare ostaggi e prigionieri e fornire aiuti umanitari. I due presidenti hanno sottolineato la necessità che le parti interessate cooperino per garantire progressi che portino alla fine dello spargimento di sangue e all'alleviamento delle attuali sofferenze umane nella Striscia di Gaza. Ciò si aggiunge al progresso verso la soluzione a due Stati e alla creazione di uno Stato palestinese indipendente come unica via per realizzare una sicurezza reale e una stabilità sostenibile nella regione. "Il presidente El-Sisi ha affermato il rifiuto categorico dell'Egitto allo spostamento dei palestinesi in Egitto in qualsiasi modo o forma, una posizione che gode di pieno consenso internazionale. Il presidente francese - aggiunge il portavoce - ha affermato il pieno sostegno della Francia alla posizione dell'Egitto". I due presidenti hanno sottolineato il pericolo di un'eventuale escalation militare a Rafah a causa delle sue catastrofiche ripercussioni umanitarie su quasi 1,5 milioni di palestinesi rifugiati nella zona.

Risoluzione su Gaza, Usa non voteranno proposta Algeria

"Per mesi gli Stati Uniti hanno lavorato instancabilmente - si legge nella dichiarazione - verso un obiettivo a cui tutti noi dovremmo aspirare: una risoluzione sostenibile del conflitto di Gaza in modo che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco e godere di pari misure di sicurezza, dignità e libertà. Nel tentativo di costruire verso quel futuro, gli Stati Uniti stanno lavorando a un accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas, che porterebbe un periodo di calma immediato e prolungato a Gaza per almeno sei settimane, e da cui potremmo poi prendere il tempo e i passi per costruire una pace più duratura. Nell'ultima settimana, il presidente Biden ha ricevuto numerose chiamate dal primo ministro Netanyahu, nonché dai leader di Egitto e Qatar, per portare avanti questo accordo. Sebbene permangano delle lacune, gli elementi chiave sono sul tavolo. Tutto sommato, crediamo che questo accordo rappresenti la migliore opportunità. La risoluzione presentata dal Consiglio di Sicurezza, al contrario, non raggiungerebbe questi risultati e, anzi, potrebbe contrastarli". "Il Consiglio ha l'obbligo di garantire - prosegue - che qualsiasi azione che intraprenderemo nei prossimi giorni aumenti la pressione su Hamas affinché accetti la proposta sul tavolo. Ha inoltre l'obbligo di continuare a fare pressioni per l'attuazione delle risoluzioni 2712 e 2720, comprese le disposizioni che richiedono l'espansione degli aiuti su larga scala, il sostegno per gli aiuti umanitari e la ricostruzione di Gaza, la protezione dei civili e degli operatori umanitari e un chiaro monito contro lo spostamento forzato di civili". 

Mondo: I più letti