Guerra Israele-Hamas, ancora colloqui su ostaggi. Raid dal Libano, Israele risponde

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Gli attacchi dopo che un razzo lanciato da Beirut ha provocato la morte di una donna e il ferimento di altre otto persone a Safed. Le trattative in corso al Cairo per arrivare al rilascio degli ostaggi e ad una tregua sono state allungate di 3 giorni, ma Netanyahu non invierà domani una delegazione. Intanto il presidente palestinese lancia un appello "per risparmiare al nostro popolo palestinese il flagello di un'altra catastrofe". Tajani: "Noi siamo amici di Israele, ora de-escalation"

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Disposta tutela per ad Rai Sergio dopo minacce ricevute

Servizio di tutela per l'amministratore delegato della Rai Roberto Sergio. A quanto si apprende la decisione è stata presa dal ministero dell'Interno in relazione alle minacce ricevute dall'ad dopo la posizione assunta a sostegno di Israele.

Dopo i razzi dal Libano, raid di Israele oltre il confine

Dopo i razzi dal Liabno che hanno provocato la morte di un'israeliana e il ferimento di altri 8, l'aviazione israeliana ha lanciato una serie di attacchi dall'altra parte del confine. Lo ha detto il portavoce militare.

Erdogan al Cairo, è la prima visita da oltre un decennio

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha accolto al Cairo il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan per una visita senza precedenti, culmine della riconciliazione dopo oltre un decennio di contrasti tra i due Paesi. I due leader, accompagnati dalle rispettive mogli, si sono scambiati una stretta di mano mentre il presidente turco scendeva dall'aereo, secondo le immagini trasmesse in diretta dalle tv.

Spagna e Irlanda: Ue verifichi se Israele rispetta diritti

La Spagna e l'Irlanda chiedono alla Commissione Europea di "verificare urgentemente" se Israele sta "rispettando i diritti umani a Gaza": lo ha reso noto su X il premier iberico Pedro Sánchez, spiegando che lui stesso e il primo ministro irlandese Leo Varadkar hanno appena inviato una lettera a riguardo a Bruxelles. Madrid e Dublino ricordano inoltre "l'orrore del 7 ottobre" e chiedono "il rilascio di tutti gli ostaggi" e un cessate il fuoco immediato" nella zona, ha aggiunto Sánchez. 

Abu Mazen a Hamas: "Completi l'accordo sugli ostaggi"

Hamas "completi rapidamente l'accordo" sugli ostaggi "per risparmiare al nostro popolo palestinese il flagello di un'altra catastrofe dalle conseguenze minacciose, non meno pericolosa della Nakba del 1948". Lo ha detto il presidente palestinese Abu Mazen, citato dalla Wafa, aggiungendo che bisogna " evitare l'attacco dell'occupazione alla città di Rafah, che causerà migliaia di vittime, sofferenze e sfollamenti". 

Israele, un morto per razzi dal Libano; Ben Gvir: E' guerra

I servizi di emergenza e di soccorso israeliani hanno riferito di un israeliano ucciso e altri otto feriti nella citta' di Safed, nel nord di Israele, a seguito del recente lancio di razzi dal Libano. Secondo il Centro medico Ziv di Safed, uno dei feriti e' in condizioni gravi, uno e' in condizioni moderate e gli altri sono feriti leggermente. Commentando l'escalation al confine, il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, ha dichiarato che l'attacco su Safed equivale a una dichiarazione di guerra e ha chiesto un cambiamento epocale nel modo in cui Israele gestisce gli equilibri di potere al confine libanese. "Questa e' guerra. E' ora di lasciarsi alle spalle la 'concezione' anche nel Nord", ha scritto il ministro di estrema destra su X.


Fonti egiziane, il capo della Cia ha lasciato Il Cairo

Il capo della Cia, William Burns, ha lasciato il Cairo questa mattina dopo aver partecipato alla riunione a quattro sul cessate il fuoco a Gaza e aver incontrato il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi. Lo riferiscono fonti aeroportuali. Ieri una fonte egiziana di alto livello aveva detto al quotidiano statale Al Qahera che il negoziato a quattro sul cessate il fuoco a Gaza era stato "positivo" e che le consultazioni proseguiranno nei prossimi giorni. All'incontro di ieri hanno partecipato, oltre a Burns, i capi dell'intelligence di Egitto e Israele, il vice capo di Hamas a Gaza e Qatar e il vice premier qatariota e ministro degli Esteri Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. 

Ex capo di Fatah: "Non voglio incarichi politici"

Mohammed Dahlan - ex uomo forte di Fatah a Gaza, ora in esilio in Qatar - ha escluso di voler ricoprire incarichi di governo nella gestione politica dei Territori dopo la fine del conflitto a Gaza. In una intervista  al New York Times, Dahlan - da molti indicato come possibile successore di Abu Mazen - ha detto che "alla fine della guerra non ci dovranno essere nè Abu Mazen nè Hamas: dobbiamo trovare nuove persone nell'Autorità nazionale palestinese (Anp)". Dahlan si è poi espresso a favore della Soluzione a 2 Stati. 

Attività operativa delle truppe IDF nelle ultime 24 ore: "Eliminati oltre 10 terroristi. Individuate e colpite infrastrutture terroristiche, compresi i pozzi dei tunnel. Armi localizzate, inclusi fucili AK-47, proiettili, ordigni esplosivi e ulteriore equipaggiamento militare"

Belgio: "Organizzazioni di beneficenza trasferiscono fondi ad Hamas"

Hamas opera in Belgio attraverso varie società di comodo con il pretesto di garantire aiuti umanitari ai palestinesi. In realtà, le organizzazioni di beneficenza in Belgio raccolgono fondi e trasferiscono denaro a Hamas. Lo ha detto il ministro della Giustizia belga Paul Van Tigchelt, ripreso dal  giornale belga Hln Het Laatste Nieuws.

"Il gruppo terroristico Hamas - afferma il ministro - è attivo in Belgio attraverso diverse losche compagnie. Non per seminare il terrore, ma per presentare Hamas sotto una buona luce e raccogliere fondi con il pretesto della causa palestinese. Com'è possibile che possano lavorare in Belgio? E il nostro Paese può intervenire? Il Belgio è troppo lento. Questo ci preoccupa”.

Erdogan va da Al Sisi: Gaza, droni e Libia in agenda

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è atteso oggi nella capitale egiziana il Cairo per un importante faccia a faccia con il presidente egiziano Abdelfettah Al Sisi. Si tratta del primo viaggio in Egitto di Erdogan negli ultimi 12 anni, punto di arrivo di un processo di normalizzazione che dal 2021 ha lentamente sanato i rapporti tra Ankara e il Cairo. Rapporti che i due giganti del mondo islamico avevano bruscamente interrotto dopo il golpe che ha detronizzato i Fratelli Musulmani nel 2013 e portato al potere la giunta militare di Al Sisi. La crisi di Gaza ha accelerato il dialogo tra Ankara e il Cairo e favorito una normalizzazione che fa parte della strategia seguita dalla Turchia dopo le elezioni dello scorso maggio. La visita di Erdogan da Al Sisi si inserisce in un quadro più ampio, in cui Ankara ha ripreso a dialogare con la Grecia, ha ratificato il protocollo di ingresso della Svezia nella Nato, si avvicina a un'intesa con gli Usa per i jet da guerra F16 e ha consolidato le relazioni con Arabia Saudita ed Emirati, altri due Paesi con cui il dialogo era stato congelato per anni. La svolta nei rapporti tra Ankara e il Cairo è arrivata nel 2023. A marzo dello scorso anno l'allora ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu volò al Cairo per quella che fu la prima visita di un rappresentante del governo turco dall'ascesa al potere di Al Sisi. Visita ricambiata dal capo della diplomazia egiziana Sameh Shoukry appena un mese dopo, cui è seguita la nomina di nuovi ambasciatori da parte di entrambi i Paesi. 

Erdogan

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Ministero Sanità Hamas, 28.576 i palestinesi morti dal 7 ottobre

Gli ultimi dati del ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, affermano che 103 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani e 145 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore. Secondo il ministero, almeno 28.576 palestinesi sono stati uccisi e 68.291 feriti negli attacchi israeliani su Gaza dal 7 ottobre.

Medioriente, Tajani: "Italia protagonista della diplomazia, dialogo con gli arabi"

"L'Italia è sempre protagonista sul fronte della diplomazia; abbiamo sempre dialogato con il mondo arabo". Lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani a RTL. "Siamo protagonisti di tutte le iniziative politiche e saremo presenti a Monaco di Baviera per il G7, dove incontreremo i ministri degli esteri del mondo arabo. Abbiamo ottimi rapporti con loro, così come siamo amici fraterni di Israele. Il nostro obiettivo è di promuovere la strategia dei due popoli e due stati, garantendo la sicurezza di Israele ma offrendo prospettive anche al popolo palestinese, che deve avere uno stato libero e democratico e che possa liberarsi dal vincolo di Hamas. Altrimenti, rischiamo che Hamas diventi l'unica speranza per i palestinesi, il che non può accadere perchè è un'organizzazione militare terroristica. Dobbiamo fornire una prospettiva al popolo palestinese", ha concluso. 

Idf: "Nostro militare ucciso in attacco dal Libano, molti altri feriti"

Un soldato israeliano è stato ucciso e diversi altri militari sono stati ricoverati in ospedale a causa del lancio di razzi di Hezbollah nel nord di Israele. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che "sono stati identificati numerosi lanci che attraversavano il Libano verso le aree di Netu'a, Manara e verso una base dell'Idf nel nord di Israele. L'Idf ha colpito sulla zona di provenienza dei lanci, che hanno provocato la morte di un militare, mentre molti altri soldati sono rimasti feriti. I militari sono stati trasferiti in ospedale per cure mediche, le loro famiglie non sono state ancora informate".

Ben Gvir dopo gli attacchi dal Libano: "Questa è guerra"

"Questi non sono attacchi intermittenti, è guerra". Lo ha dichiarato sul social X il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, dopo l'attacco con razzi lanciato stamane dal Libano contro il nord di Israele che ha provocato almeno un morto e sette feriti. Ben Gvir, riportano i media israeliani, ha esortato il governo a modificare la dottrina militare applicata finora al confine con il Paese dei cedri e ha chiesto al primo ministro, Benjamin Netanyahu, di convocare una riunione urgente sulla situazione.

Unrwa nel mirino, inizia il processo di revisione guidato dall'ex ministra Colonna

Inizia oggi il processo di revisione dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi e che è finita nel mirino dopo che una decina di suoi dipendenti sono stati accusati di aver partecipato all'assalto di Hamas del 7 ottobre contro Israele. A guidare la revisione sarà un gruppo indipendente nominato dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres in coordinamento con il Commissario generale di Unrwa Philippe Lazzarini. A capo della squadra c'è l'ex ministra degli francese Catherine Colonna, 67 anni, che lavorerà insieme a esperti del Raoul Wallenberg Institute svedese, il Michelsen Institute norvegese e il danese Institute for Human Rights. Entro la fine di marzo è previsto un primo rapporto provvisorio.

Molti Paesi occidentali, compresi i principali donatori Stati Uniti e Germania, hanno sospeso temporaneamente i propri finanziamenti all'Unrwa dopo le accuse in relazione al massacro del 7 ottobre. Guterres ha promesso che verrà fatta chiarezza e ha messo fine immediatamente alla collaborazione con i dipendenti sospettati. Il gruppo di revisori valuterà se l'Unrwa ha mantenuto il suo ruolo neutrale e suggerirà eventuali modifiche. Gli Stati Uniti, tra gli altri, hanno chiesto riforme di base. Israele, invece, chiede lo scioglimento dlel'Unrwa accusandola di essere completamente infiltrata da Hamas.

Gaza, Germania: "La tregua invece dell'offensiva a Rafah"

La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha invitato il governo israeliano a chiedere un cessate il fuoco invece di lanciare un'offensiva di terra contro Hamas nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. "A Rafah, 1,3 milioni di persone sono all'aperto, in uno spazio molto ristretto e nelle condizioni più terribili", ha detto la ministra prima di partire alla volta di Israele, dove si reca per la quinta volta dall'inizio della crisi a ottobre. "In queste condizioni, un'offensiva dell'esercito israeliano su Rafah metterebbe completamente a rischio la situazione umanitaria", ha detto ancora Baerbock come riporta l'agenzia Dpa in vista della visita di due giorni. 

Rafah

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Nyt: "La trattativa al Cairo allungata di 3 giorni"

Le trattative in corso al Cairo per arrivare al rilascio degli ostaggi e ad una tregua sono state allungate di 3 giorni. Lo ha riferito il New York Times che cita fonti egiziane. La delegazione israeliana, guidata dal capo del Mossad David Barnea dopo la riunione di ieri è intanto rientrata in patria per consultazioni. Secondo Haaretz, il mandato ricevuto dalla delegazione è tuttavia molto stretto. Israele ha definito le proposte recenti di Hamas "inaccettabili". 

L'Idf colpisce a sud del Libano dopo l'attacco di Hezbollah

L'artiglieria dell'Idf ha colpito le città di Marwahin e Tayr Harfa, nel sud del Libano, in risposta al pesante lancio di razzi che ha ucciso una donna nella città israeliana settentrionale di Safed. Lo ha riferito la rete libanese affiliata a Hezbollah Al-Mayadeen.

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