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Guerra Israele-Hamas, Telefonata Biden-Netanyahu. Usa chiede sicurezza dei civili di Rafah

©Ansa

Il presidente Usa Biden ha parlato al telefono con il premier Benyamin Netanyahu, chiedendogli di non iniziare nessuna operazione militare a Rafah, prima di aver messo a punto un "piano credibile e realizzabile". Un'azione a Rafah farà "saltare i colloqui per lo scambio degli ostaggi" ha detto un alto esponente di Hamas. Il Washington Post parla di "una rottura tra Biden e Netanyahu su Gaza", in giornata è previsa una telefoata tra i due leader

Hamas: ultimi raid israeliani hanno ucciso 2 ostaggi

Gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime 96 ore hanno ucciso due ostaggi israeliani e ferito gravemente altri otto: lo hanno scritto su Telegram le Brigate Al Qassam di Hamas, come riporta il Guardian. "Le loro condizioni stanno diventando più pericolose alla luce dell'incapacità di fornire loro cure adeguate. (Israele) ha la piena responsabilità per la vita dei feriti alla luce dei continui bombardamenti", si legge nella dichiarazione.         

Gallant: "Noi penetrati nel cuore Hamas, si avvicina accordo realistico su ostaggi"

Le forze militari israeliane "sono penetrate nel cuore" di Hamas, rivendica il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, parlando dalla base di Julis. "La loro intelligence ora viene usata contro di loro. L'approfondimento dell'operazione di avvicina a un accordo realistico per il ritorno degli ostaggi", ha spiegato. 

Gallant: "Intensificare operazioni per arrivare accordo"

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant ha chiesto l'intensificarsi delle operazioni militari a Gaza, sostenendo che questo avvicinerebbe Israele a un "accordo realistico" per il ritorno degli ostaggi ancora in cattività a Gaza. "Più intensifichiamo questa operazione, più ci avviciniamo a un accordo realistico per riportare a casa gli ostaggi", ha detto il ministro. 

Hamas, sono in corso colloqui per raggiungere la tregua

Mohammed Nizal, una figura di spicco di Hamas, ha detto ad Al Jazeera che sono in corso colloqui per raggiungere un cessate il fuoco, nei quali il movimento chiede "il minimo" quando si tratta delle loro richieste. "Netanyahu vuole che la guerra continui per restare al potere e non vuole perdere la sua coalizione di destra", ha detto Nizal. "Vuole continuare a combattere fino alle elezioni americane di novembre affinché Trump vinca", ha aggiunto. 

A 45 anni da Rivoluzione Iran, "Escludere Israele dall'Onu"

brahim Raisi, ha chiesto di espellere Israele dall'Onu per i "crimini" commessi nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, lo scorso ottobre, un'offensiva che ha provocato la morte di più di 28.000 palestinesi. "La nostra proposta è quella di espellere il regime sionista dalle Nazioni Unite perché ha violato molte risoluzioni, leggi e patti internazionali", ha affermato Raisi in un discorso pronunciato in occasione del 45esimo anniversario della Rivoluzione islamica del 1979, a Teheran. Sottolineando che la Palestina è diventata il "problema principale dell'umanità", il presidente iraniano ha ribadito il suo appello a tagliare i legami politici e commerciali con Israele per "distruggerlo". "Che tutti sappiano che il regime sionista si sta esaurendo e che e' arrivata la morte di questo regime". 

Hamas: "L'azione a Rafah farà saltare colloqui su ostaggi"

Un'azione di terra israeliana a Rafah farà "saltare i colloqui per lo scambio degli ostaggi". Lo ha detto un alto esponente di Hamas alla tv della fazione islamica Al Aqsa. "Ciò che Netanyahu e il suo esercito nazista non hanno ottenuto in più di quattro mesi - ha continuato - non lo realizzerà, non importa quanto durerà la guerra". 

Hamas: "Sale bilancio vittime a Gaza, i morti sono 28.176"

Il Ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha annunciato che dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese, nella Striscia di Gaza sono state uccise 28.176 persone, soprattutto donne, bambini e adolescenti.  Ha inoltre riportato un totale di 112 morti nelle ultime 24 ore e 67.784 feriti dall'inizio della guerra, il 7 ottobre. 

Gallant: "Più a fondo a Gaza, più vicino accordo ostaggi"

"L'approfondimento delle operazioni a Gaza ci porta più vicini ad un accordo realistico per il ritorno degli ostaggi". Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant parlando al Direttorato dell'intelligence. "Siamo entrati nel cuore dei più sensibili luoghi di Hamas e - ha aggiunto - stiamo usando la loro intelligence contro di loro".

Hamas: a Gaza bilancio morti arriva a 28.176 persone

Il ministero della Salute della Striscia di Gaza, che è nelle mani di Hamas, ha aggiornato il bilancio dei morti dall'inizio del conflitto, poco più di 4 mesi fa: sono morte 28.176 persone, 112 nelle ultime 24 ore. I feriti dall'inizio della guerra, il 7 ottobre, sono stati 67.784.

Cameron: "Profonda preoccupazione per offensiva su Rafah"

Il ministro degli Esteri britannico David Cameron si dice "profondamente preoccupato per la prospettiva di un'offensiva militare" israeliana "a Rafah, con oltre la metà della popolazione" della Striscia di Gaza "che si sta rifugiando nella zona". "La priorità deve essere una pausa immediata nei combattimenti per far arrivare gli aiuti umanitari e liberare gli ostaggi, per poi procedere verso un cessate il fuoco sostenibile e permanente", ha scritto Cameron ieri sera sul suo account X.

Capo Unrwa domani a Bruxelles a parlare dei fondi agenzia

Il commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei profughi palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, incontrerà domani a Bruxelles i ministri degli Esteri e della Cooperazione dell'Unione Europea per discutere dei finanziamenti per l'organizzazione, finanziamenti che sono stati tagliati dopo le accuse di Israele che dodici dipendenti dello staff hanno collaborato con Hamas nell'attacco del 7 ottobre.

Media, famiglie ostaggi contro Hamas alla Corte dell'Aja

Le famiglie degli ostaggi israeliani intendono avanzare una denuncia ufficiale contro Hamas alla Corte di giustizia dell'Aja per "rapimento, crimini sessuali violenti, torture". Lo ha fatto sapere il quotidiano Yedioth Ahronot secondo cui circa 100 rappresentanti delle famiglie degli ostaggi andranno all'Aja accompagnati da avvocati di Israele e di tutto il mondo. Obiettivo immediato della denuncia - ha spiegato il quotidiano - è quello di ottenere un mandato di arresto contro i leader di Hamas. Nelle prossime settimane anche ex ostaggi liberati - ha aggiunto la fonte - si recheranno all'Aja per sostenere le accuse.

Mar Rosso: Italia prende il comando dell'operazione Atalanta

L'Italia ha preso ufficialmente il comando della missione europea Atalanta, impegnata contro la pirateria nell'area compresa tra il Mar Rosso e la Somalia. Si è tenuta questa mattina, al porto di Gibuti, la cerimonia del passaggio di consegne tra il comandante uscente, il commodoro portoghese Rogerio Martins de Brito, e il contrammiraglio italiano Francesco Saladino che resterà in carica per i prossimi sei mesi. L'equipaggio sarà impegnato da oggi sul Federico Martinengo, la fregata italiana per alcuni mesi è stata impegnata per la sorveglianza e la protezione dei mercantili nel Mar Rosso in seguito agli attacchi Houthi. "Abbiamo ottenuto grandi risultati nel Mar Rosso appena pochi giorni fa - le parole di Saladino durante la cerimonia sulla fregata spagnola Victoria - e ora siamo pronti di nuovo per operare sotto la bandiera europea. Ci impegneremo per prevenire e reprimere la pirateria, proteggeremo navi e mercantili, perché questa è la nostra missione. Le sfide che ci troviamo ad affrontare oggi ribadiscono l'importanza strategica di Atalanta per l'Unione Europea. Sentiamo un grande senso di responsabilità per questo impegno".

Polizia Israele blocca protesta al valico di Kerem Shalom

La polizia israeliana ha sciolto al valico di Kerem Shalom con la Striscia una protesta che intendeva impedire il transito degli aiuti umanitari verso Gaza. Lo hanno riferito i media secondo cui gli agenti hanno fermato 18 dei manifestanti.

Netanyahu: "Chi non vuole assalto Rafah vuole vinca Hamas"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha criticato gli appelli della comunità internazionale a Israele a evitare un'offensiva militare all'interno di Rafah, dove sono ammassati oltre 1,3 milioni di palestinesi. "Ci sono i restanti battaglioni terroristici di Hamas a Rafah, che è l'ultimo bastione", ha detto Netanyahu in un'intervista all'emittente Usa, Abc, che sarà trasmessa più tardi. "Coloro che dicono che non dobbiamo operare lì in alcun modo ci stanno fondamentalmente dicendo di perdere la guerra: lasciate Hamas lì".

Netanyahu: "Prima di azione Rafah, passaggi sicuri a civili"

L'esercito israeliano fornirà "passaggi sicuri per la popolazione civile" prima dell'avvio dell'operazione militare a Rafah. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in una intervista all'ABC News nelle quale ha respinto i timori della comunità internazionale "di una catastrofe", vista la presenza di centinaia di migliaia di sfollati palestinesi nella zona. "Garantiremo - ha spiegato - un passaggio sicuro alla popolazione civile in modo che possa andarsene. Stiamo elaborando un piano dettagliato per farlo. Su questo non siamo sprezzanti".

Netanyahu: "Non entrare a Rafah? Vuol dire perdere la guerra"

In un estratto di un'intervista alla Abc che sarà trasmessa oggi, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu respinge le richieste a Israele di evitare un'offensiva militare a Rafah: "Coloro che dicono che in nessun caso dovremmo entrare a Rafah ci stanno sostanzialmente dicendo di perdere la guerra. Tenete Hamas lì", ha dichiarato. Lo riportano i media israeliani. "Prenderemo i restanti battaglioni terroristici di Hamas a Rafah, che è l'ultimo bastione", ha aggiunto Netanyahu. La città più meridionale di Gaza è diventata il rifugio per quasi un milione di sfollati palestinesi, spinti a sud dalla guerra.

Netanyahu: "Vittoria a un passo, Rafah è la chiave"

La vittoria di Israele contro Hamas "è a portata di mano" e Rafah e' la chiave per raggiungerla, ma l'esercito israeliano fornirà "un passaggio sicuro per la popolazione civile". Lo ha assicurato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu che, parlando in una intervista all'emittente Usa ABC News, ha respinto i timori di "una catastrofe". "La vittoria è a portata di mano. Prenderemo i restanti battaglioni terroristici di Hamas e Rafah, che è l'ultimo bastione, ma lo faremo". Nonostante l'allarme internazionale per la potenziale carneficina che un assalto scatenerebbe in una citta' affollata da più di un milione di palestinesi, il primo ministro israeliano ha dichiarato che l'offensiva e' fondamentale per schiacciare Hamas; e ha garantito spiegato che è allo studio "un piano dettagliato per farlo". Netanyahu ha citato le aree anord di Rafah che sono state sgomberate e che potrebbero essere utilizzate come zone sicure per i civili. 

Gaza, media: 25 morti in raid Israele a est di Rafah

L'emittente araba Al Jazeera afferma che 25 persone sono morte e altre decine rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito un edificio residenziale a est di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

Netanyahu promette corridoio sicuro per civili di Rafah

L'esercito israeliano garantirà "un passaggio sicuro per la popolazione civile" in vista del previsto assalto alla città  di Rafah, nel sud di Gaza respingendo i timori di una "catastrofe". Lo ha dichiarato Benjamin Netanyahu oggi in una intervista a ABC News. Nonostante l'allarme internazionale per la potenziale carneficina in una cittàaffollata da piu' di un milione di palestinesi, il primo ministro israeliano ha dichiarato che l'offensiva  fondamentale per schiacciare Hamas.


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