Il fiume di lava, eruttato dal vulcano Fagradalsfjall, ha danneggiato i i tubi di una centrale geotermica. Migliaia di persone senza riscaldamento e in fila per acquistare riscaldatori elettrici
Il fiume di lava, eruttato dal vulcano Fagradalsfjall nel sud ovest dell'Islanda, ha investito le tubature di una centrale geotermica, lasciando migliaia di persone senza riscaldamento nella penisola di Reykjanes. La temperatura esterna è di meno cinque gradi Celsius.
In fila per acquistare i riscaldatori elettrici
Proprio a Sudurnes le persone hanno fatto la fila per acquistare dei riscaldatori elettrici, arrivati con urgenza a Reykjanes da tutto il Paese. L'appello delle autorità è alla cautela: "Chiediamo alle persone di risparmiare l'elettricità, di non usare più di una stufa elettrica in ogni casa, di non caricare le auto a casa e di utilizzare l'energia con parsimonia" ha detto il funzionario di polizia, Thorir Thorsteinsson. L'obiettivo è quello di evitare picchi di consumo di energia elettrica. I servizi di emergenza stanno verificando se i tubi dell'acqua calda possano essere riparati nelle prossime ore.
Seconda eruzione dall'inizio dell'anno
Si tratta della seconda eruzione vulcanica in Islanda dall'inizio dell’anno e si sta manifestando con fontane di lava alte fino a 80 metri. L’ultimo fenomeno eruttivo nella zona si è verificato il 14 gennaio scorso. L’aeroporto internazionale di Reykjavik, Keflavik, è "operativo”, ha dichiarato il gestore dello scalo sul suo sito web.
L'Islanda è terra di sismi ed eruzioni vulcaniche perché l’isola si trova lungo la linea di congiunzione tra due placche tettoniche, la nordamericana e l’euroasiatica. Nella penisola di Reykjanes il vulcano era dormiente da 800 anni.