La decisione della Commissione elettorale russa è da molti considerata di chiara matrice politica. "Non c'è niente da commentare ci sono regole stabilite per i candidati" ha detto il portavoce di Mosca, Dmitri Peskov
Il candidato antiguerra alla presidenza russa, Boris Nadezhdin, ha annunciato che la sua candidatura è stata bocciata dalla Commissione elettorale centrale, aggiungendo che farà appello alla Corte Suprema. Lo stop alla sua candidatura è stato ufficializzato oggi dalla Commissione elettorale centrale. "Non concordo con la decisione della Commissione - ha scritto sul suo canale Telegram Nadezhdin -. Ho raccolto più di 200.000 firme in tutta la Russia. Abbiamo condotto la raccolta firme apertamente e onestamente e tutto il mondo ha visto le code presso i nostri uffici e punti di raccolta".
Il commento di Mosca
"Non c'è niente da commentare qui, la Commissione elettorale centrale segue in modo preciso le regole stabilite per i candidati". Lo ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, a proposito del caso di Boris Nadezhdin. "Ci sono alcuni parametri che il candidato deve soddisfare. E quello che abbiamo sentito oggi dalla Commissione elettorale centrale è che c'era un gran numero di irregolarità nelle firme e che molte firme non erano valide. Cioè, questo importante criterio non è stato soddisfatto", ha detto Peskov. La decisione della Commissione elettorale russa di respingere la candidatura di Nadezhdin è però da molti considerata di chiara matrice politica.