Pesticidi, dietrofront dell'Ue: "Gli agricoltori vanno ascoltati". Cosa cambia
Ieri è arrivato l'annuncio della presidente Ursula von der Leyen del ritiro della proposta di regolamento della Commissione europea. Si prevedeva, tra l'altro, il taglio del 50% dei prodotti fitosanitari entro il 2030 rispetto ai livelli del 2015-17
- Taglio del 50% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2015-17, divieto in un grande numero di superfici, definite sensibili, promozione di pratiche ecocompatibili di controllo delle infestanti e target di riduzione anche a livello nazionale. Questi alcuni contenuti della proposta di regolamento della Commissione europea sui pesticidi, sulla quale ieri (6 febbraio) è arrivato l'annuncio del ritiro da parte della presidente Ursula von der Leyen
- Presentata nell'estate del 2022, la proposta ha avuto un iter travagliato in Consiglio agricoltura e nell'Europarlamento. Viste le prime resistenze dei ministri, la Commissione europea aveva fatto concessioni sulle aree sensibili. Gli Stati avevano poi chiesto e ottenuto un supplemento della valutazione di impatto sociale ed economico della proposta, che ha ritardato i lavori di 6 mesi. Intanto nell'Europarlamento era scontro tra la commissione agricoltura e quella ambiente, competente sul dossier
- Rischio di di indebolimento e perdita delle produzioni, obiettivi troppo differenziati tra i vari Paesi europei, rischio per la sicurezza alimentare con il ricorso a prodotti provienti da altri mercati che non rispettano le regole Ue sono alcuni dei nodi che, con il passare dei mesi, hanno fatto salire le contrarietà e indebolito la proposta
- Così, il 6 febbraio, Ursula von der Leyen ha confermato all'Eurocamera la linea morbida adottata sulle proteste dei trattori e ha annunciato il ritiro del regolamento sui pesticidi. "Era un simbolo della polarizzazione", ha detto invitando tutte le parti a una fiducia reciproca e rinviando le misure sui fitofarmaci di fatto alla prossima legislatura. Una scelta di fronte alla quale Roma ha subito rivendicato un suo ruolo: “È anche una nostra vittoria”, ha detto la premier Meloni. Ma cosa sono i pesticidi? E come cambierebbero le regole?
- Il termine pesticidi, o fitofarmaci, indica un’ampia categoria di prodotti fitosanitari che si usano principalmente per mantenere in buona salute le colture e impedire che queste siano distrutte da malattie e infestazioni. In questa categoria rientrano erbicidi, fungicidi, insetticidi, acaricidi, fitoregolatori e repellenti
- I pesticidi sono criticati perché il loro utilizzo è legato, come ricorda il Corriere della Sera, anche all’inquinamento delle falde acquifere, alla riduzione della fertilità del suolo, alla sparizione degli insetti impollinatori, all’ostacolo alla crescita e alla riproduzione naturale delle piante, e a potenziali rischi per la salute umana
- Nella normativa Ue è indicata la disciplina della commercializzazione e l’utilizzo dei prodotti fitosanitari e dei loro residui negli alimenti. Questi prodotti non possono essere commercializzati o utilizzati se non prima autorizzati. È stata creata anche un’autorità di vigilanza, l’Efsa
- Secondo i dati contenuti nel rapporto del Wwf del 2022, 'Pesticidi: una pandemia silenziosa' l'Italia è il sesto maggior utilizzatore al mondo di pesticidi con 114.000 tonnellate l'anno di circa 400 sostanze diverse. A livello globale, nel 2019 sono state utilizzate circa 4,2 milioni di tonnellate (0,6 chilogrammi a persona) con un incremento previsto di circa 3,5 milioni di tonnellate
- "La Commissione Ue recepisce le proposte dell'Italia. Bisogna limitare ulteriormente gli agrofarmaci solo quando si è in grado di proteggere le produzioni con metodi alternativi. Abbiamo contrastato, dal primo giorno, un approccio ideologico sul tema che avrebbe avuto un effetto devastante sulle produzioni e limitatissimo sull'ambiente”, ha detto il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. "Eliminare medicine indispensabili per le piante, lasciandole preda di insetti o fitopatie, contrae decisamente la produzione se non la cancella"