"La guerra finirà solo dopo l'eliminazione di Hamas" ha sottolineato il primo ministro israeliano. E' importante "il riconoscimento Usa dello stato palestinese e della sua piena adesione all'Onu attraverso una decisione del suo Consiglio di sicurezza". Lo ha detto il presidente Abu Mazen incontrando a Ramallah in Cisgiordania il segretario di stato Usa Antony Blinken al quale ha ribadito che Israele deve "fermare subito la sua aggressione a Gaza"
Hamas ha chiesto modifiche a ingresso Spianata per ebrei
Tra le richieste avanzate da Hamas a Israele per una tregua c'e' anche di cambiare le regole di accesso per gli ebrei al Monte del Tempio, la Spianata delle Moschee per i musulmani, dove si trova la moschea di al-Aqsa. Loriferisce Haaretz, citando fonti di Al Jazeera, secondo le quali il Movimento islamico vorrebbe cancellare il permesso che Israele ha concesso agli ebrei di visitare il sito senza coordinarsi con il Waqf.
Medioriente, media: Qatar ha detto a Hamas che Israele rilascerebbe fino a 5mila detenuti
Il Qatar avrebbe detto a Hamas che Israele sarebbe disponibile a rilasciare dai tremila ai cinquemila detenuti palestinesi in cambio degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Sky News Arabiya contraddicendo le dichiarazioni pubbliche del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che si è detto contrario alla scarcerazione di migliaia di detenuti palestinesi. Sky News Arabiya riferisce inoltre che il Qatar sta cercando di ammorbidire le richieste contenute nella controproposta di Hamas per un cessate il fuoco e il ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza. Il Qatar, prosegue l'emittente, ha anche offerto il ritorno degli sfollati palestinesi nelle loro case a Gaza come parte dell'accordo, così come la costruzione di nuovi e migliori campi profughi e la ristrutturazione dei servizi idrici e fognari.
Medioriente, media: Doha ha proposto modifiche a piano Hamas
Il Qatar avrebbe proposto ad Hamas degli incentivi nel tentativo di avvicinare le posizioni e arrivare a un accordo sulla tregua. Lo riferisce Sky News Arabia, citando fonti secondo le quali Doha ha chiesto al gruppo terroristico di ritirare la richiesta di ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia, sostituendola con la formula "lavorare per spingere le forze israeliane a ritirarsi da Gaza". In cambio, è stato offerto al Movimento islamico "un cessate il fuoco di quattro mesi invece di un mese e mezzo", "il ritorno degli sfollati nelle loro aree e la creazione di campi migliori", insieme al ripristino del sistema idrico e fognario. Il Qatar avrebbe inoltre assicurato ad Hamas che Israele acconsentirà a rilasciare tra 3.000 e 5.000 detenuti, scelti dallo stesso Movimento islamico. Doha ha riferito al gruppo terroristico la minaccia israeliana di invadere Rafah se viene respinto l'accordo per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi.
Hamas chiede anche divieto di ingresso degli ebrei su Spianata
Nelle richieste avanzate da Hamas per il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza nel quadro dell'accordo generale, c'è anche quella di impedire l'ingresso degli ebrei alla Spianata delle moschee (il Monte del Tempio per l'ebraismo). Lo ha riferito la tv Kan secondo cui Hamas ha anche domandato la costruzione di decine di migliaia di prefabbricati nella Striscia, l'autorizzazione del ritorno degli sfollati palestinesi nel nord di Gaza e l'ingresso di 500 camion di aiuti al giorno oltre a combustibile e energia elettrica.
Media, Israele valuta controproposta di Hamas, possibili negoziati
La leadership israeliana valuterà oggi la controproposta di Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e un possibile scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi nelle carceri di Israele. Lo riferisce l'emittente Channel 13 citando un alto funzionario israeliano che ha parlato a condizione di anonimato.
Il dibattito in corso riguarda la possibilità di respingere le richieste formulate da Hamas o avviare negoziati nel tentativo di ammorbidirle, ha dichiarato la fonte. Oggi l'élite politica si riunirà per un colloquio con il primo ministro Benjamin Netanyahu e lì verrà presa una decisione in merito, ha spiegato il funzionario.
Netanyahu da ok a cessate fuoco, oggi incontro con Blinken
La notizia arriva nel giorno della visita in Israele del Segretario di Stato americano Antony Blinken, che incontrerà Netanyahu alle 11 e 30 ora locale, e il giorno dopo che Hamas ha detto di avere un atteggiamento positivo circa la proposta di accordo elaborata dal Qatar e dall'Egitto. Hamas ha anche rilanciato con una proposta in tre fasi di cessate il fuoco di 135 giorni, quattro mesi e mezzo, e di rilascio di 1.500 detenuti palestinesi nelle carceri di Israele.
Al momento l'ufficio di Netanyahu non ha confermato le indiscrezioni di Kan, dicendo al Times of Israel di non avere nuove risposte alla proposta di Hamas.
Media, Netanyahu ha dato ok a cessate il fuoco
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe dato il suo ok al cessate il fuoco con Hamas nella Striscia di Gaza senza informare il gabinetto di guerra. Lo riporta l'emittente televisiva Kan.
Reuters, Hamas propone piano in 3 fasi di 135 giorni
Per l'intesa con Israele sugli ostaggi, Hamas propone un piano di cessate il fuoco di 135 giorni in tre fasi (45 giorni ciascuna). Lo riferisce la Reuters che ha visionato la bozza della risposta di Hamas alla proposta inviata la settimana scorsa da Qatar ed Egitto. La prima fase prevede la liberazione di donne, anziani, malati e maschi sotto i 19 anni in cambio di donne e minori palestinesi detenuti; la seconda fase lo scambio degli altri uomini con altri detenuti e il ritiro dei soldati israeliani da Gaza; la terza la restituzione dei corpi. Hamas chiede anche aiuti e l'avvio della ricostruzione della Striscia.
Iran, 'non diamo armi agli Houthi, non vogliamo crisi regionale'
L'Iran non fornisce armi ai miliziani yemeniti Houthi. Lo ha dichiarato l'ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite Amir Saeid Iravani nel corso di una intervista alla Nbc respingendo le accuse in tal senso. Il diplomatico ha invece ammesso che l'Iran ha armato Hamas e altri miliziani palestinesi, ma ''non li stiamo dirigendo''.
Teheran, ha proseguito, non ha avuto alcun ruolo nell'attacco dello scorso 7 ottobre contro il sud di Israele. "Non abbiamo preso parte a questa decisione. E' stata una decisione palestinese ed è stata messa in atto dai palestinesi. Noi non abbiamo alcun ruolo in questo", ha detto Iravani, aggiungendo che ''non vogliamo una crisi nella regione''.
Rispetto ai rapporti con Teheran, l'ambasciatore ha detto di ritenere che ''il linguaggio della minaccia non funzionerà con l'Iran'', meglio ''il linguaggio della cooperazione e del rispetto. Se pensate che l'Iran abbia paura delle minacce vi sbagliate completamente''.
Negoziati per accordo ostaggi, Gallant vede capo Mossad
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha incontrato nella notte il capo del Mossad, David Barnea, mentre continuano i negoziati per il raggiungimento di un nuovo accordo sul rilascio degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza. L'ufficio di Gallant ha diffuso foto del faccia a faccia ma non ha dato dettagli dell'incontro. Il Mossad la notte scorsa ha confermato di aver ricevuto la risposta di Hamas a una proposta di tregua e la sta studiando.
Microsoft, Iran ha raddoppiato attacchi informatici a Israele dopo 7/10
Gli hacker iraniani hanno raddoppiato gli attacchi informatici contro Israele in sostegno di Hamas dall'inizio del conflitto il 7 ottobre. Lo riporta Microsoft sottolineando che gli hacker iraniani stanno usando nuovi metodi e tecnologie nei loro attacchi per indebolire Israele, tra cui l'intelligenza artificiale.
Non ci sono però prove di un coordinamento tra Hamas e l'Iran il giorno dell'attacco sferrato dai miliziani della Striscia di Gaza contro il sud di Israele proprio il 7 ottobre.
Ufficiale task force Israele, 'Usa vogliono trattare ma Hamas non può sopravvivere'
"Noi siamo pressati dai nostri cosiddetti amici, gli americani. Hanno i loro interessi, non vedono occhi negli occhi le stesse cose che vediamo noi. Quando dicono che vogliono distruggere Hamas, in verità loro sono disposti a che Hamas sopravviva. Ma la pubblica opinione israeliana non lo accetterà. Anche se il governo è sotto pressione". Lo dice alla Stampa Gabi Siboni, direttore dei programmi “Military and Strategic Affairs” e “Cyber Security” all’Istituto Inss (national security studies) all’Università di Tel Aviv e senior consulente per l’Idf. "Non so se alla fine cederemo per un accordo: c'è la pressione delle famiglie, e quella americana", spiega Siboni. Quanto a concessioni, "non lo so. Nei primi giorni dopo il 7 ottobre ho provato a immaginare uno scenario non confortevole per la leadership di Hamas. Sarei stato disposto a sostenere con Israele il rilascio di tutti i principali leader a patto che venissero poi portati in altri Paesi non confinanti con Israele, in cambio della resa dell'intera Hamas. Anche loro sarebbero stati espulsi in un Paese terzo. Dunque ero disposto a lasciarli andare".
Media, piano di Hamas in tre fasi per tregua
Il piano proposto da Hamas per un cessate il fuoco a Gaza si articola in tre fasi e prevede il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani in cambio di detenuti palestinesi, la ricostruzione della Striscia e il completo ritiro delle truppe israeliane. Nella bozza, citata da Reuters, c'è una prima fase in cui viene consentita la ricostruzione degli ospedali e dei campi profughi a Gaza insieme al ritiro dei militari israeliani dalle aree popolate della Striscia. La seconda fase vede il rilascio di tutti gli ostaggi maschi israeliani in cambio di un certo numero di prigionieri palestinesi e del completo ritiro delle truppe da Gaza. Nella terza fase, che durerà 45 giorni, verranno scambiati resti e corpi.
Raid e arresti Idf in Cisgiordania
Le forze israeliane hanno nuovamente fatto irruzione a Qalqilya, in Cisgiordania, appena dopo il ritiro dei veicoli militari dalla città, secondo resoconti locali su Telegram. L'Idf durante la notte ha anche preso d'assalto le città di Jenin e Tulkarem, facendo irruzione nelle case, arrestando persone e distruggendo infrastrutture.
Le forze israeliane hanno arrestato cinque palestinesi a Bani Naim, Sa'ir e nel campo di Arroub vicino a Hebron nel corso di raid condotti in tutta la Cisgiordania. L'Idf ha arrestato tre uomini nella città di Qalqilya e due nella città di Betlemme, riferisce l'agenzia di stampa Wafa.
Tre uomini sono stati arrestati nella città di Nablus, secondo i media locali, con filmati autenticati dall'unità di verifica Sanad di Al Jazeera che mostrano la madre di uno di loro che supplica i soldati israeliani di vedere suo figlio.
Camera Usa boccia legge per aiuti separati a Israele
La Camera Usa ha bocciato il disegno di legge, proposto dai repubblicani, per separare gli aiuti ad Israele da quelli all'Ucraina e a Taiwan, come previsto dal pacchetto del presidente Joe Biden. Si tratta della seconda disfatta per il Grand old party alla Camera in pochi minuti dopo il fallimento dell'impeachment al segreatrio degli Interni.
Blinken in Israele, incontrerà anche capo esercito Halevi
Il segretario di Stato americano Antony Blinken avrà una serie di incontri con i vertici israeliani, dopo le tappe della sua missione in Arabia Saudita, Egitto e Qatar volta a fare pressioni per raggiungere una tregua "essenziale" alla guerra contro Hamas a Gaza, che dura ormai da cinque mesi. Stando all'agenda diffusa dal dipartimento di Stato, oltre al faccia a faccia con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, con il presidente Isaac Herzog e con il ministro della Difesa Yoav Gallant, il capo della diplomazia Usa vedrà anche il capo di Stato maggiore Herzi Halevi. Un incontro privato da lui richiesto e che avrebbe suscitato il malumore del capo di governo, secondo quanto riferito dai media. In agenda non sono presenti ufficialmente appuntamenti con Benny Gantz, ministro del gabinetto di guerra, o con il leader dell'opposizione Yair Lapid, ma questo può variare in corso d'opera. Blinken si recherà anche a Ramallah per vedere il leader dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen.
Ong, 'le vittime del raid israeliano in Siria sono 5'
E' salito a cinque morti, tra cui tre civili, il bilancio degli attacchi israeliani nella regione di Homs, nella Siria centrale: lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, mentre il ministero della Difesa siriano ha citato un numero imprecisato di civili uccisi o feriti. "Cinque persone sono state uccise, tra cui tre civili - una donna, un bambino e un uomo - e altre sette sono rimaste ferite negli attacchi israeliani contro un edificio nel quartiere di Hamra, nella città di Homs", si legge in un comunicato della ong.
Medioriente, Riad: no relazioni con Israele senza Stato palestinese
L'Arabia Saudita ha ribadito agli Stati Uniti che non ci sarà una normalizzazione delle relazioni diplomatiche con Israele a meno che non venga riconosciuto uno Stato palestinese indipendente sui confini del 1967 con Gerusalemme Est come capitale. Lo ha riferito il ministero degli Esteri di Riad in una dichiarazione, aggiungendo che la guerra a Gaza deve finire.
Mar Rosso, Usa confermano attacco Houthi con 6 missili
Il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha confermato il lancio di sei missili balistici antinave da parte dei ribelli Houthi da zone dello Yemen verso il Mar Rosso meridionale e il Golfo di Aden. Questa nuova ondata era già stata annunciata qualche ora prima dal portavoce militare degli Houthi, Yahya Sarea, in un comunicato in cui sottolineava che le aggressioni "continueranno in risposta all'oppressione del popolo palestinese e all'aggressione statunitense-britannica contro il nostro Paese". "Le milizie Houthi sostenute dall'Iran hanno sparato sei missili balistici antinave (ASBM) da aree dello Yemen verso il Mar Rosso meridionale e il Golfo di Aden. Tre degli ASBM stavano cercando di colpire la MV Star Nasia, una nave portarinfuse battente bandiera greca e gestita dalle Isole Marshall, in transito nel Golfo di Aden", ha scritto Centcom sui social media. Ha anche riferito di un'esplosione vicino alla nave che ha causato "danni minori ma nessun ferito", e che un altro missile ha colpito le acque vicine. "La USS Laboon (DDG 58), che opera vicino alla MV Star Nasia, ha intercettato e abbattuto un terzo missile balistico antinave lanciato dagli Houthi. La MV Star Nasia è ancora in grado di navigare e prosegue verso la sua destinazione. I restanti tre ASBM avevano probabilmente come obiettivo la MV Morning Tide, una nave da carico di proprietà britannica battente bandiera delle Barbados", ha dichiarato il Comando centrale degli Stati Uniti. Anche quest'ultima imbarcazione, secondo Centcom, ha proseguito il suo viaggio e non ha riportato ferite o danni. L'escalation della tensione nel Mar Rosso coincide con la presenza nella regione del Segretario di Stato americano Antony Blinken, che ha visitato l'Arabia Saudita lunedi' e il Cairo (Egitto) martedì , nell'ambito del suo quinto tour in Medio Oriente per garantire una tregua e il rilascio degli ostaggi nella Striscia di Gaza, nonchè per cercare di prevenire l'estensione del conflitto nella regione.
Medioriente, Hamas apre su ostaggi, ma vuole la fine del conflitto. Israele: "Non ci fermiamo"
Il Qatar ha annunciato di aver ricevuto 'una risposta positiva' da parte di Hamas sull'intesa per gli ostaggi israeliani a Gaza. Ma la fazione islamica insiste nella richiesta di 'un cessate il fuoco totale' e della 'fine dell'aggressione', confermando di aver inoltrato a Qatar ed Egitto una risposta alla mediazione di Parigi 'affrontata con spirito positivo'. Gelo di Israele: 'Richieste impossibili, andiamo avanti'. 'Le richieste di Hamas sono un po' oltre, ma ci ragioniamo', la reazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Il segretario di Stato americano Blinken sarà oggi dal primo ministro israeliano Netanyahu per discutere i termini del possibile accordo.