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Guerra Medioriente, Netanyahu: "La guerra durerà finché uccideremo leader Hamas"

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Il premier israeliano ha parlato ad una riunione del Likud: "Ci vorrà del tempo: mesi, non anni". La Spagna garantirà un finanziamento di 3,5 milioni di euro all'Unrwa per il mantenimento della sua attività a Gaza. Intanto l'Onu ha nominato una commissione indipendente per valutare la neutralità dell'agenzia nell'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre. "L'accordo sugli ostaggi rapiti a Gaza non è dietro l'angolo". Ad affermarlo è stato il consigliere per la sicurezza americana, Jake Sullivan

Cisgiordania, palestinese ucciso dopo tentata aggressione

Un palestinese è stato colpito a morte oggi presso la città-colonia di Maaleh Adumin (Cisgiordania) dagli spari di agenti della Guardia di frontiera israeliana dopo che si era avventato contro di loro armato di un coltello. Lo ha riferito la radio militare. Gli agenti, che erano dislocati ad uno degli ingressi della città, sono rimasti illesi. 

Israele: "Il tempo stringe per la via diplomatica con Hezbollah"

"Il tempo stringe per trovare una soluzione diplomatica nel sud del Libano". Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz incontrando a Gerusalemme il suo omologo francese Stéphane Sejournè. Katz, secondo il suo ministero, ha sottolineato "che se non si troverà una soluzione diplomatica" per l'attuazione della risoluzione 1701 dell'Onu sul ritiro degli Hezbollah dal Libano meridionale, Israele "agirà militarmente per riportare i cittadini evacuati alle loro case al nord". Katz ha ringraziato Sejournè per le prese di posizioni francesi sugli ostaggi invitandolo a "fare pressioni sul Qatar" e sull'Unrwa. 

Hezbollah

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Media: "L'Egitto avverte Israele circa l'ingresso degli sfollati nel Sinai"

L'Egitto ha avvertito Israele che un eventuale passaggio di sfollati palestinesi dalla Striscia di Gaza nel Sinai causerebbe la sospensione degli accordi di pace con lo Stato ebraico firmati nel 1979. Lo ha appreso il quotidiano Israel Ha-Yom, ma la notizia non ha finora altre conferme. Secondo il giornale l'Egitto guarda con apprensione al crescente numero di palestinesi sfollati a Rafah, nel sud della Striscia, su ordine delle autorità militari israeliane e teme che essi possano forzare il confine con l'Egitto. Nelle sue vicinanze si è creata una vasta tendopoli in cui centinaia di migliaia di persone sono sistemate in condizioni precarie. Secondo Israel ha-Yom ad accrescere l'allarme dell'Egitto sono giunti progetti elaborati dal ministero israeliano dell'intelligence, che includono il trasferimento di palestinesi fuori dalla Striscia, ed anche dichiarazioni recenti di ministri nazionalisti favorevoli ad un "trasferimento volontario" dei palestinesi da Gaza.

Il presidente degli Emirati in Giordania, colloqui con re Abdullah

Il presidente degli Emirati Arabi Uniti Khalifa bin Zayed Al Nahyan è arrivato ad Amman, dove è stato ricevuto dal re Abdullah II all'aeroporto. Si tratta di ''una visita fraterna'', come si legge in una nota della presidenza emiratina.

Israele: "I residenti lascino le zone ovest di Gaza City"

Il portavoce in arabo dell'esercito israeliano Avichai Adraae ha invitato i residenti della zona ovest di Gaza City di lasciare subito queste area per motivi di "sicurezza". In particolare Adraae ha indicato i quartieri di Al-Nasr, Sheikh Radwan, Campo profughi di Shati, Holot, Al-Sabra, Sheikh Ejalin e Tel Al-Hawa. "Per la vostra sicurezza - ha scritto su X - vi invitiamo a evacuare immediatamente la vostra zona e ad attraversare via al-Rashid verso i rifugi di Deir al-Balah". Lo stesso ha fatto con i  i residenti della zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia, invitandoli ad andare nella "zona umanitaria" di al-Mawa. Nel frattempo l'Id sta continuando le proprie operazioni a Gaza, soprattutto a Khan Yunis dove - secondo il portavoce militare - in combattimento "sono stati uccisi decine di terroristi che avevano compiuto imboscate contro i soldati". 

L'Iran terrà esercitazioni navali con Russia e Cina

L'Iran, la Russia e la Cina organizzeranno a marzo delle manovre navali congiunte con l'obiettivo di rafforzare la sicurezza regionale: lo ha dichiarato il comandante della Marina iraniana Shahram Irani, aggiungendo che anche altri Paesi sono stati invitati a partecipare all'esercitazione. "L'obiettivo più importante della Marina iraniana è quella di preservare e proteggere gli interessi e le risorse economiche del Paese", ha sottolineato il comandante, secondo quanto riportato da Mehr. 

Idf: "Khan Yunis Un aereo da caccia dell'IAF ha colpito una cellula di Hamas che operava all'interno di un'infrastruttura terroristica"

Borrell: "Stop fondi Unrwa sproporzionato e pericoloso"

"Mentre le emozioni che spingono a sospendere i finanziamenti sono comprensibili, la responsabilità politica deve guardare oltre le emozioni e considerare le conseguenze di un tale passo. Il definanziamento dell'Unrwa sarebbe sia sproporzionato che pericoloso". Lo afferma nel suo blog l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell.

Blinken atteso a Riad, prima tappa del viaggio in Medio Oriente

Il segretario di Stato americano Antony Blinken, è atteso oggi in Arabia Saudita, prima tappa del suo quinto viaggio nella regione dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas. Il capo della diplomazia americana dovrà visitare anche il Qatar, l'Egitto, Israele e la Cisgiordania. L'obiettivo della missione è quello di incoraggiare una tregua nei combattimenti tra Israele e Hamas Pur affermando di continuare a sostenere "il diritto di Israele a difendersi", gli Stati Uniti mostrano una crescente frustrazione nei confronti del governo dello Stato ebraico. In Israele, Blinken farà pressione affinché aumenti la consegna di cibo, acqua e medicine nella Striscia di Gaza, dove la situazione umanitaria è disastrosa secondo le Ong.

Iran: "Abbiamo mandato agli Usa messaggi espliciti"

"L'Iran non ha rappresentanti nella regione e non cerca l'espansione della guerra a Gaza o l'aumento delle tensioni con nessun altro Paese ma sono gli Stati Uniti che usano il regime sionista, che ha una natura terroristica organizzata, come un loro rappresentante nella regione". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani. "Abbiamo inviato messaggi espliciti riguardo a questo agli Stati Uniti attraverso Paesi intermediari", ha aggiunto il funzionario della Repubblica islamica, in riferimento ai recenti scontri tra gli Stati Uniti e i loro alleati contro le mosse destabilizzanti da parte delle milizie sostenute dall'Iran in Iraq, Siria e Yemen. Il proseguimento degli attacchi militari contro questi Paesi porterà soltanto all'aumento della tensione nella regione, ha sottolineato Kanani, come riporta Irna, aggiungendo che "la comunità del mondo è responsabile delle mosse unilaterali e avventuriste degli Usa e della Gran Bretagna nella regione".

Onu: almeno 20 uccisi tra sabato e domenica in raid a Rafah

Almeno 20 palestinesi sono stati uccisi durante il fine settimana negli attacchi israeliani su Rafah, la città di Gaza precedentemente designata zona sicura dall'esercito israeliano e dove centinaia di migliaia di palestinesi erano fuggiti. Lo afferma l'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite Ocha.

Leader milizia irachena: "Tutti i siti Usa sono bersagli"

"Intensificheremo gli attacchi alle basi americane, la guerra si allargherà e al nostro fianco combatteranno altri popoli di Asia e Caucaso". Lo spiega Haider Al-Ami, leader di al-Nujaba (Movimento del Partito dei Nobili di Dio), ufficialmente la 12 esima Brigata, formazione sciita irachena vicina all'Iran e appartenente alla rete della Resistenza islamica in Iraq (Iri), in un'intervista a La Stampa. "L'aggressione contro l'Iraq e l'attacco alle Forze di Mobilitazione Popolare avranno una risposta speciale e appropriata - prosegue -. Tutti i siti Usa sono obiettivi della Resistenza Islamica in Iraq. Quell'attacco alla Tower 22 in Giordania è stato tra i più specifici che Iri abbia fatto e non sarà certo l'ultimo, raggiungeremo ogni singolo pertugio nella regione dove si nascondono gli americani. Abbiamo messo le nostre capacità al servizio della causa palestinese e in risposta all'aggressione sionista a Gaza, di cui gli Usa sono complici. Sino ad oggi abbiamo utilizzato droni, missili a corto e a lungo raggio che hanno raggiunto i territori occupati e distrutto obiettivi vitali a Eilat, nel Mar Morto e nel Mediterraneo. E non è tutto, abbiamo altre armi da impiegare, ma che non è il caso di rivelare adesso". "Sì, siamo in guerra con gli occupanti americani e sionisti - ammette -. Posso dirvi che i nostri nemici devono essere pronti perché l'asse di resistenza si espanderà nel prossimo decennio sino ad abbracciare Paesi dell'Asia e del Caucaso".

Il leader Houti: "Italia bersaglio se partecipa all'aggressione"

"L'Italia sarà un bersaglio se parteciperà all'aggressione contro lo Yemen". Lo spiega Mohamed Ali al-Houti, uno dei leader degli Houti yemeniti, in un'intervista a Repubblica. L'Unione Europea ha infatti annunciato una nuova missione militare difensiva nel Mar Rosso. "Consigliamo agli europei di aumentare la pressione sui responsabili degli orrori a Gaza. Le nostre operazioni mirano a fermare l'aggressione e a sollevare l'assedio. Qualsiasi altra giustificazione per l'escalation da parte degli europei è inaccettabile", prosegue. L'Italia ne prenderà parte. "L'Italia diventerà un bersaglio se parteciperà all'aggressione contro lo Yemen", sottolinea ancora il leader yemenita. Quelle da parte degli Usa "sono aggressioni illegali e di un terrorismo deliberato e ingiustificato. Gli aerei d'aggressione americano-britannici hanno lanciato 48 attacchi aerei contro lo Yemen, colpendo Sana'a e Hodeida insieme ad altri obiettivi. In precedenza, hanno preso di mira le nostre pattuglie nel Mar Rosso, causando il martirio delle forze navali - spiega -. Questi bombardamenti non influenzeranno le nostre capacità. Anzi ci rafforzano. Gli americani e i britannici devono capire che in questa fase siamo pronti a rispondere, e il nostro popolo non conosce la resa. Le nostre acque e i nostri mari non sono un parco giochi dell'America". Nel Mar Rosso secondo il leader Houti "non c'è alcun blocco. Prendiamo di mira solo le navi associate a Israele, che si dirigono verso porti occupati, di proprietà di israeliani, o entrano nel porto di Eilat. Qualsiasi nave non legata a Israele non subirà danni - conclude -. Non abbiamo intenzione di chiudere lo stretto di Bab el Mandeb o il Mar Rosso. Se volessimo farlo, ci sarebbero altre misure più semplici rispetto all'invio di missili".

Drone contro base americana in Siria, morti cinque curdi

Cinque combattenti curdi sono rimasti uccisi nell'attacco di un drone contro una base americana in Siria. Lo riferisce l'Osservatorio per i diritti umani nel Paese.

Al via quinta missione di Blinken in Medioriente

Il segretario di Stato americano Antony Blinken è partito per una nuova missione in Medioriente con l'obiettivo di contribuire ai negoziati su una nuova tregua tra Israele e Hamas a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani. Il suo quinto viaggio nella regione dall'inizio del conflitto il 7 ottobre scorso si inserisce in un contesto particolarmente teso dopo gli attacchi americani contro i gruppi filo-iraniani in Iraq e Siria, e contro gli Houthi nello Yemen. Blinken visitera' l'Arabia Saudita, il Qatar, l'Egitto, Israele e la Cisgiordania occupata. Pur affermando di continuare a sostenere "il diritto di Israele alla difesa", gli Stati Uniti mostrano una crescente frustrazione nei confronti del governo israeliano di Benjamin Netanyahu.

Usa: attaccati 5 missili Houthi nello Yemen

Le forze statunitensi hanno annunciato di aver effettuato attacchi aerei contro cinque missili nello Yemen ieri, il giorno dopo un'ondata di raid aerei statunitensi e britannici nel Paese in risposta agli attacchi dei ribelli Houthi nel Mar Rosso. Le forze armate statunitensi hanno "condotto un attacco di autodifesa" contro "un missile da crociera Houthi da attacco terrestre" e poi contro "quattro missili da crociera antinave, tutti preparati per essere lanciati contro le navi nel Mar Rosso", ha dichiarato il Comando USA per il Medio Oriente (Centcom) sui social network.

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