Prima esecuzione con azoto in Alabama, Onu: "Potrebbe equivalere a tortura"

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Kenneth Smith, condannato alla pena di morte per l'omicidio nel 1988 di Elizabeth Bennett, è stato giustiziato alle 20.25 di ieri sera, ora locale. L'ONU è tornata a pronunciarsi sulla facenda, descrivendo il trattamento come "crudele, inumano e degradante"

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Quindici minuti per morire: è questo il tempo che è stato necessario affinché l’azoto facesse effetto e togliesse la vita a Kenneth Smith, condannato in Alabama alla pena di morte per aver ucciso nel 1988 Elizabeth Sennett su commissione del marito. L’uomo è il primo nella storia ad essere stato giustiziato con il metodo sperimentale dell’asfissia da azoto. Negli ultimi giorni, organizzazioni nazionali e internazionali, tra cui Amnesty International e la Comunità di Sant’Egidio, attive nella difesa dei diritti umani, si erano mobilitate per impedire l’esecuzione di Smith. Si era espressa anche l’ONU, condannando il metodo sperimentale e definendo la pena capitale in contrasto con il diritto fondamentale alla vita. Oggi le Nazioni Unite tornano a pronunciarsi, ribadendo la gravità della decisione dello Stato americano. 

“Trattamento degradante”

“Mi rammarico profondamente per l'esecuzione di Kenneth Eugene Smith in Alabama, attuata nonostante le serie preoccupazioni che questo nuovo e non testato metodo di soffocamento mediante gas di azoto possa equivalere a tortura o a un trattamento crudele, inumano o degradante”, ha affermato Volker Turk, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. “Esorto tutti gli Stati a mettere in atto una moratoria sul suo utilizzo, come passo verso l'abolizione universale”, ha aggiunto, sostenendo che la pena di morte, “degradante ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani”, potrebbe essere assimilata alla tortura. “Non vi è alcuna prova che ciò scoraggi la criminalità”, ha concluso. 

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“Stasera si è scatenato un male incredibile”

Smith “si è contorto sulla barella ripetutamente”, secondo Jeff Hood, presente al momento dell’esecuzione. “Stasera si è scatenato un male incredibile”, ha aggiunto. Il commissario del Dipartimento penitenziario dell’Alabama, John Hamm, ha affermato che il detenuto “ha trattenuto il respiro per tutto il tempo che ha potuto. Ci sono stati alcuni movimenti involontari e un po’ di respiro agonico, ma era tutto previsto ed è negli effetti collaterali che abbiamo visto e studiato sull’ipossia da azoto. Quindi, niente fuori dall’ordinario rispetto a ciò che ci aspettavamo”.

Sulla morte di Smith si sono espressi anche i figli di Elizabeth Sennett, per i quali la condanna dell’assassino ha reso giustizia per la madre: “Oggi qui non è successo nulla che possa riportare indietro la mamma. Niente. Siamo contenti che questa giornata sia finita. Tutte e tre le persone coinvolte in questo caso anni fa le abbiamo perdonate”. 

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