Australia, abbattuta la statua dell'esploratore Capitano Cook a Melbourne

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Il monumento del 1914 commemora il viaggio del 1768-1771 durante il quale venne tracciata la costa orientale del paese. Ma molti indigeni sostengono che sia sbagliato celebrare una data che rappresenta il furto delle terre degli aborigeni e degli isolani dello Stretto di Torres

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Una statua secolare del Capitano James Cook è stata abbattuta e un monumento alla Regina Vittoria ricoperto di vernice rossa in un'apparente protesta a Melbourne alla vigilia dell'Australia Day. La festività del 26 gennaio, infatti, è l'anniversario dello sbarco della Prima Flotta britannica a Sydney Cove nel 1788 e dell'inizio dell'era coloniale. I vandali hanno scritto "La colonia cadrà" sul piedistallo della statua di Cook. La polizia ha detto che il "danno criminale" ad entrambi i memoriali è avvenuto nelle prime ore di giovedì. I sondaggi d'opinione mostrano che circa il 60% degli australiani è favorevole alla celebrazione dell'Australia Day il 26 gennaio. Ma molti indigeni australiani e altri sostengono che sia sbagliato celebrare una data che rappresenta il furto delle terre degli aborigeni e degli isolani dello Stretto di Torres e il loro allontanamento dalla cultura.

Già vandalizzata in passato

La statua è stata segata alle caviglie e diverse persone sono state viste bighellonare nella zona nel momento dell'incidente. Il monumento del 1914, commemora il viaggio di Cook, uno dei più antichi esploratori britannici d'Australia, del 1768-1771 durante il quale tracciò la costa orientale del paese. Non è la prima volta che il monumento viene vandalizzato: nel 2018 sempre alla vigilia del 26 gennaio erano apparse le parole "no pride" e avevano lasciato accanto alla statua una bandiera aborigena, mentre nel 2022 era stato spruzzata vernice rossa.

Le parole della premier

La premier vittoriana Jacinta Allan ha affermato alla BBC che gli atti vandalici su entrambi i monumenti "non hanno giustificazioni nella nostra comunità". Il sindaco di Port Phillip, Heather Cunsolo, ha affermato che, pur comprendendo le "diverse opinioni sull'Australia Day", non può perdonare "il vandalismo di un bene pubblico i cui costi saranno in ultima analisi a carico dei contribuenti".

 

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