Lo scienziato, deceduto a 90 anni a causa di complicazioni del morbo di Alzheimer, ha condiviso con Robert Woodrow Wilson una metà del Premio Nobel per la Fisica del 1978 per la scoperta della radiazione cosmica di fondo a microonde, residuo di un'esplosione che ha dato origine all'universo circa 14 miliardi di anni fa. Gli esperimenti hanno fornito prove di un universo dinamico, in evoluzione e con un chiaro punto di origine
Arno Allan Penzias, fisico e astrofisico statunitense che attraverso i suoi studi confermò la teoria del Big bang, è morto lunedì 22 gennaio in una casa di riposo di San Francisco all'età di 90 anni. Ad annunciare la scomparsa del Premio Nobel è stato il figlio David parlando al New York Times e precisando che il decesso è stato causato da complicazioni del morbo di Alzheimer.
Chi era Penzias: la teoria del Big bang e il Premio Nobel
Penzias ha condiviso con Robert Woodrow Wilson una metà del Premio Nobel per la Fisica del 1978 per la scoperta, nel 1964, della radiazione cosmica di fondo a microonde, residuo di un'esplosione che ha dato origine all'universo circa 14 miliardi di anni fa. Quell'esplosione, nota come Big bang, è oggi la spiegazione più ampiamente accettata dell'origine e dell'evoluzione dell'universo. Un terzo fisico, il russo Pyotr Kapitsa, ha ricevuto l'altra metà del Premio Nobel per i progressi non correlati allo sviluppo dell'elio liquido. Fino a quando Penzias e Wilson non hanno pubblicato le loro osservazioni, la teoria del Big bang era in competizione con la teoria dello stato stazionario dell'universo, che prevedeva una distesa più statica, senza tempo, che cresceva nello spazio infinito, con la formazione di nuova materia per riempire i vuoti. Le sonde astronomiche utilizzate da Penzias e Wilson hanno invece fornito prove di un universo dinamico, in evoluzione e con un chiaro punto di origine.