Il ritrovamento dei cadaveri è avvenuto almeno due settimane dopo il decesso per infarto del padre, a cui il piccolo era stato affidato per Natale. Un assistente sociale, preoccupato per non aver ricevuto risposta dall'uomo, avrebbe contattato diverse volte la polizia, che però non sarebbe intervenuta. Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta
Il caso di Bronson Battersby, bambino di 2 anni morto di stenti a Skegness, nel Lincolnshire, sta facendo molto discutere in Gran Bretagna. Il suo corpo è stato trovato il 9 gennaio, accanto a quello senza vita del padre sessantenne, Kenneth, ucciso da un infarto. Il ritrovamento dei corpi è avvenuto almeno due settimane dopo il decesso dell’uomo a cui il bambino era stato affidato per Natale. A riconoscere il corpo del piccolo è stata la mamma, Sarah Piesse, 43 anni, da tempo separata da Kenneth. Secondo quanto ha ricostruito la stampa locale, sull'affido condiviso vigilavano i servizi sociali. Nel frattempo è stata aperta un'inchiesta per fare luce sulle responsabilità delle forze dell'ordine.
La ricostruzione
Secondo le prime ricostruzioni, un assistente sociale si è recato a casa dei Battersby il 2 gennaio, per fare visita al piccolo - considerato "vulnerabile" per i problemi familiari aggravati dalla separazione dei genitori - ma nessuno gli aveva risposto. Ha quindi contattato la polizia, che però non è intervenuta. Lo stesso è successo i due giorni successivi. I corpi del padre e del piccolo sono stati trovati solo il 9 gennaio, nel momento in cui l'assistente sociale è riuscito a entrare nell'abitazione con una copia delle chiavi di casa.
leggi anche
Bambino di 9 anni travolto e ucciso da un treno nel Torinese
Le polemiche
Il referto del medico legale, ufficializzato martedì 16 gennaio, ha escluso l’avvelenamento da monossido di carbonio, inizialmente indicato come possibile causa del decesso. Secondo la ricostruzione della stampa locale britannica, Kenneth è morto di infarto mentre Bronson di stenti: non si sa esattamente quanto tempo dopo il decesso del padre, avvenuto non prima del 29 dicembre. Mentre la madre del bambino, Sarah Piesse, ha accusato gli assistenti sociali, affermando che Bronson è morto per colpa loro. Le polemiche sulla vicenda vertono però sulle tempistiche del ritrovamento e sul mancato intervento della forze dell'ordine. In una nota gli agenti di polizia hanno dichiarato: "Le azioni esatte delle parti coinvolte saranno analizzate in una prossima inchiesta. In questa fase sarebbe inappropriato commentare ulteriormente. Come parte delle procedure standard, abbiamo segnalato questo caso all'Ufficio indipendente per la condotta della polizia (IOPC)". Sul caso, citato anche in un dibattito alla Camera dei Comuni, sono in corso ulteriori indagini.