La Commissione elettorale centrale ha annunciato la vittoria del candidato del Dpp con il 40,2% dei voti. “Abbiamo mostrato al mondo quanto abbiamo a cuore la nostra democrazia”, ha detto Lai. E ha aggiunto di essere "determinato a salvaguardare Taiwan dalle continue minacce e intimidazioni cinesi". "Gli Usa non sostengono l'indipendenza di Taiwan", ha dichiarato il presidente americano Joe Biden
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Taiwan ha votato per eleggere il suo nuovo presidente e per il rinnovo dei 113 seggi dello Yuan legislativo: il vincitore è William Lai, del Partito democratico progressista. “Abbiamo mostrato al mondo quanto abbiamo a cuore la nostra democrazia”, ha detto. L'annuncio della vittoria di Lai, con il 40,2% dei voti, è stato dato dalla Commissione elettorale centrale. Questo risultato conferma per la terza volta alla guida del Paese il Partito Democratico Progressista (Dpp), inviso alla Cina. Ma proprio Pechino, dopo il voto, ha già fatto sapere che questo non "impedirà l'inevitabile riunificazione".
Le tensioni intorno al voto
I candidati alle presidenziali erano tre: dietro a Lai si è piazzato Hou Yu-ih, che era in corsa per i nazionalisti del Kmt e che Pechino voleva al comando, e poi il terzo incomodo Ko Wen-je del Partito popolare. Secondo le prime stime l'affluenza è stata da record, superando il 70%. Queste presidenziali sono uno degli appuntamenti elettorali più importanti del 2024, con l'ombra delle intimidazioni della Cina che non intende lasciar andare Taiwan. La tensione intorno al voto, quindi, è stata altissima: Pechino ha oscurato sulla piattaforma di social media Weibo, l'X cinese, gli hashtag sul voto. E Taipei ha fatto sapere di aver rilevato 8 jet e 6 navi militari cinesi intorno all'isola nelle ore subito precedenti al voto. Il Segretario di Stato Usa Antony Blinken ha chiesto alla Cina di mantenere "la pace e la stabilità" nello Stretto di Taiwan, come riferisce lo stesso dipartimento di Stato in una nota.
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Il discorso di Lai dopo la vittoria
“Taiwan ha ottenuto una vittoria in nome delle democrazie. Abbiamo dimostrato al mondo quanto Taiwan abbia a cuore la sua democrazia”, ha detto William Lai ai suoi sostenitori nel quartier generale della campagna elettorale del Dpp dopo la vittoria. Lai, scettico nei confronti della Cina e con un passato a sostegno dell'indipendenza, ha strappato un risultato che rischia di infiammare le tensioni tra Pechino e Washington. “Voglio ringraziare il popolo taiwanese per aver scritto un nuovo capitolo nella nostra democrazia. Questo è il nostro impegno incrollabile", ha aggiunto. E ancora: “Il popolo taiwanese ha resistito con successo alle pressioni di forze esterne per influenzare le elezioni. Ma noi crediamo che solo il popolo di Taiwan abbia il diritto di scegliere il proprio presidente". Il fatto che il Ddp abbia ricevuto il maggior numero di voti, ha spiegato Lai, dimostra che Taiwan continuerà a "camminare sulla strada giusta”. Il neo-presidente ha aggiunto che si impegnerà a portare nel suo governo talenti provenienti da contesti politici diversi: Taiwan, ha sottolineato, deve costruire un ambiente politico di cooperazione e comunicazione. Lai ha poi dichiarato di essere "determinato a salvaguardare Taiwan dalle continue minacce e intimidazioni da parte della Cina" e a mantenere lo status quo sulle due sponde dello Stretto. Ha anche indicato come una responsabilità importante mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan, aggiungendo che il suo governo “userà il dialogo al posto del confronto” nei suoi rapporti con la Cina.
Reazioni internazionali, Biden: "Usa non sostengono indipendenza Taiwan"
Dopo l'annuncio della vittoria di Lai, l'Unione europea si è congratulata con Taiwan per la partecipazione della popolazione alle elezioni e, in una nota, ha ricordato che i "nostri sistemi di governo sono basati sul rispetto dei principi democratici, dello stato di diritto e dei diritti umani". L'Ue ha poi sottolineato che "la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan sono elementi chiave per la sicurezza e lo sviluppo nella regine e a livello globale. L'Ue resta preoccupata per le crescenti tensioni nell'area e si oppone a qualsiasi tentativo unilaterale di cambiamento dello status quo". Da Washington sono arrivate le parole del presidente Joe Biden, che ha sottolineato come "gli Usa non sostengano l'indipendenza di Taiwan". Di diverso tenore le parole del segretario di Stato Anthony Blinken, che al telefono con Lai ha sottolineato come "Taiwan sia una democrazia forte".
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Chi erano i candidati
William Lai, ex medico e vicepresidente uscente, era il nome temuto da Pechino, che lo accusa di avere posizioni indipendentiste. Hou Yu-ih, ex capo della polizia nazionale e sindaco in congedo elettorale di New Taipei, è invece per tradizione più conciliante con le posizioni di Pechino. Ko Wen-je è l'ex sindaco di Taipei. Molto importante si sarebbe rivelato il voto dei giovani: secondo la Commissione elettorale centrale dell'isola, oltre il 30% degli elettori ha un'età compresa tra i 20 e i 39 anni. Nelle ultime battute della campagna elettorale è stata la parte di popolazione più corteggiata in assoluto, dominando i titoli dei media e attirando molteplici impegni politici da parte di partiti e candidati.
Cina: "Australia eviti errori su Taiwan o rischia l'abisso"
Pechino ha già lanciato un avvertimento straordinario all'Australia: eventuali "errori di calcolo" nei legami di Canberra con il prossimo governo dell'isola ribelle vedrebbero il popolo australiano "spinto oltre l'orlo di un abisso", ha scritto l'ambasciatore cinese a Canberra, Xiao Qian, in un commento per l'Australian, precisando che "la salvaguardia dell'unità nazionale e dell'integrità territoriale sono diritti sacri di tutti gli Stati sovrani". Con l’avvicinarsi del voto, ha scritto Qian, "ho scoperto che alcune persone locali hanno malintesi sulla questione" e che "quel che è peggio è che alcuni diffondono addirittura disinformazione", sostenendo che il governo centrale cinese "non ha mai veramente esercitato il controllo su Taiwan", mentre altri descrivono il rapporto tra Taiwan e la terraferma come "democrazia contro autoritarismo". Altri ancora, ha aggiunto, diffamano la Cina per il cambio di status quo attraverso lo Stretto di Taiwan e di mettere a repentaglio la pace e la stabilità regionale. "Vorrei sottolineare qui che Taiwan è la Taiwan della Cina, una parte inalienabile del territorio cinese, e questo è il prerequisito che dobbiamo tenere presente quando comprendiamo la questione di Taiwan", ha concluso Xiao.