
Usa Weekly News, Biden a Trump: "Usa retorica nazista". Il tycoon: "Vincerò le elezioni"
Lo scambio di accuse tra Joe Biden e Donald Trump non si ferma. Anzi: si rafforza, soprattutto nel terzo anniversario dall’assalto a Capitol Hill, il 6 gennaio 2021. Il presidente ha criticato il tycoon per non aver denunciato la violenza politica e per usare una retorica da Germania nazista. Trump ha risposto alle accuse dicendo: “Vincerò contro il peggior presidente di sempre”
A cura di Valentina Clemente

Capitol Hill, tre anni dopo - Miliziani di estrema destra, suprematisti, ex agenti di polizia, veterani di guerra, una medaglia d’oro alle Olimpiadi. Tre anni dopo l’assalto al Congresso americano, il bilancio delle inchieste sul 6 gennaio 2021 registra 1230 arresti e oltre 730 condanne con pene che vanno da pochi giorni a più di vent’anni di carcere. Ogni settimana si susseguono arresti e nuovi processi e finora soltanto due persone sono state prosciolte da tutte le accuse

Capitol Hill, tre anni dopo - Joe Biden ha accusato Trump di rappresentare “una minaccia per la democrazia”, il suo predecessore ha denunciato “una patetica campagna allarmistica per nascondere i fallimenti di questa amministrazione". Il presidente ha condannato con ferocia il tycoon, definendolo un pericolo per la democrazia: "Non c’è confusione, ha avvertito in un discorso in Pennsylvania in cui ha pronunciato per 40 volte il nome del rivale, riguardo chi Trump sia o cosa intenda fare. Tutti noi sappiamo chi è. La domanda vera è un’altra: chi siamo noi?”

Biden contro Trump su violenze 6 gennaio - Joe Biden ha criticato Donald Trump per essersi rifiutato di denunciare la violenza politica, dopo l’assalto del 6 gennaio al Campidoglio. “Ascoltatemi chiaramente: dirò quello che Donald Trump non dirà. La violenza politica non è mai e poi mai accettabile nel sistema politico statunitensi. Non c’è posto in una democrazia, nessuno”. Secondo Biden, Trump sta cercando di rubare la storia nello stesso modo in cui ha cercato di rubare le elezioni. "Ma sapevamo la verità perché l’abbiamo vista con i nostri occhi”

“Retorica nazista” - Joe Biden ha accusato Donald Trump di usare la retorica della “Germania nazista”. Lo ha fatto durante un discorso elettorale in Pennsylvania, prima tappa della sua campagna per il voto di novembre prossimo. “Parla dell’avvelenamento del sangue degli americani, usando esattamente lo stesso linguaggio usato nella Germania nazista”, ha incalzato il presidente democratico

“Debolezza e incompetenza” – “L’operato di Biden è una serie ininterrotta di debolezza, incompetenza, corruzione e fallimento... Ecco perché il corrotto Joe ha organizzato in Pennsylvania un evento elettorale patetico, che semina paura”: Donald Trump ha risposto così, in un comizio in Iowa, ai duri attacchi del presidente Usa, che lo ha accusato di preparare un nuovo assalto alla democrazia

La reazione del tycoon - “I suoi trascorsi – ha dichiarato Trump in un comizio a Sioux Center, in Iowa – sono una striscia interminabile di debolezza, incompetenza, corruzione e fallimento”. Lo ha chiamato Joe il disonesto, uno che, ha aggiunto, ha “messo in piedi una patetica campagna allarmistica”. Poi, in un’intervista a Fox News Digital, l’ex presidente ha rincarato la dose: “A causa della sua grossolana incompetenza, Joe Biden è una vera minaccia per la democrazia”

“Vinco contro peggior presidente” - Donald Trump ha dichiarato che “vincerà le elezioni presidenziali di novembre contro Joe Biden, il peggior presidente degli Stati Uniti, un Paese in declino e sull’orlo della terza guerra mondiale”. A tre anni dall’assalto al Campidoglio, l’ex presidente ha tenuto due comizi nel piccolo Stato del Midwest, che lunedì 15 gennaio terrà i suoi caucus e darà il via alle primarie repubblicane del 2024

“Avrei assolutamente fermato Putin” - Così Donald Trump accusando il suo rivale Joe Biden di non essere riuscito a fermare l’invasione russa in Ucraina e mettendo in guardia contro la terza guerra mondiale se il leader democratico verrà rieletto. “Questa è la nostra ultima possibilità per salvare l'America”, ha proseguito, attaccando Biden anche per il presunto declino dell’economia americana e il caos al confine col Messico

“Sono ostaggi” - Donald Trump ha celebrato il terzo anniversario dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, definendo l’ondata di migranti al confine meridionale come la “vera” insurrezione. Durante un comizio in Iowa, Trump ha si è nuovamente lamentato del trattamento riservato a coloro che sono finiti in carcere per aver partecipato alla rivolta, definendoli ancora una volta “ostaggi”

“C’era l’Antifa” - Nel terzo anniversario del 6 gennaio, Donald Trump ha usato in un comizio in Iowa la teoria cospirativa che a guidare l’attacco siano stati Fbi e Antifa, movimento radicale antifascista. “C’era l’Antifa e c’era l’Fbi, c’erano anche molte altre persone che guidavano l’attacco”, ha detto Trump. “Avete visto la stessa gente che ho visto io”, ha aggiunto. In precedenza, il tycoon aveva promosso la teoria che le violenze del 6/1 fossero state istigate o dall’Antifa o da agenti dell’Fbi sotto copertura

DeSantis VS Biden - Il candidato presidenziale repubblicano Ron Desantis ha detto ai cronisti in Iowa che sta esaminando l’ipotesi di escludere Joe Biden dalle primarie della Florida, stato di cui è governatore, per l’invasione di otto milioni di migranti al confine col Messico. Una mossa ventilata dopo che Donald Trump è stato interdetto dalle primarie in Maine in base al 14mo emendamento, che vieta le cariche pubbliche ai funzionari statali coinvolti in insurrezioni o rivolte contro la Costituzione su cui hanno giurato di difendere

Cosa serve per vincere le elezioni - Secondo CNN, per ottenere i 270 voti del collegio elettorale necessari per conquistare la Casa Bianca, sulla base di sondaggi pubblici e privati, conversazioni con consiglieri elettorali, operativi politici repubblicani e democratici, membri del Congresso e politologi: Trump può contare su 28 Stati (e un distretto del Maine), per un totale di 272 voti del collegio elettorale. Biden ha dalla sua 19 Stati, oltre al District of Columbia, per un totale di 225 voti, 45 in meno del quorum per il successo. Ma tutto è ancora possibile

Multa per Trump? - Il procuratore generale di New York ha chiesto una multa per Donald Trump di 370 milioni di dollari per aver gonfiato il valore del suo impero immobiliare per garantirsi prestiti favorevoli. La cifra è superiore a quella che lo stesso procuratore Letizia James aveva fatto inizialmente, ovvero 250 milioni di dollari. La richiesta arriva al termine di un processo andata avanti per 44 giorni a Manhattan, a cui Trump ha spesso partecipato di persona e a cui sono stati chiamati come testimoni due dei figli di Trump e anche la figlia, Ivanka

La procura vuole anche impedire a vita all’ex presidente di fare affari nel settore immobiliare nello Stato di New York, e vuole un divieto simile quinquennale per i suoi figli Donald Jr ed Eric. L’11 gennaio, dopo le argomentazioni finali di entrambe le parti, il giudice Arthur Engoron dovrebbe emettere una sentenza scritto e specificare una possibile multa di un milione di dollari per Trump, i suoi due figli maggiori e due ex dirigenti, che già ha giudicato responsabili di frode

Biden & Austin - Il Pentagono non aveva informato il presidente Joe Biden del ricovero in ospedale del segretario alla Difesa Lloyd Austin. Lo rivela Politico che cita due funzionari statunitensi, secondo i quali il ricovero del capo del Pentagono è stato tenuto nascosto per tre giorni e rivelato solo a emergenza finita. La notizia della situazione di Austin sarebbe stata uno shock per tutto lo staff della Casa Bianca, che ignorava le condizioni di salute del capo del Pentagono dovute a complicazioni di un recente intervento medico

State of the Union 2024 - Joe Biden farà il suo discorso sullo Stato dell’Unione il 7 marzo al Congresso. L’invito formale è stato fatto dallo Speaker della Camera, il Repubblicano Mike Johnson. “In questo momento di grandi sfide per il nostro Paese - ha scritto Johnson - è mio solenne dovere estendere questo invito a lei perché' possa parlare alla seduta congiunta del Congresso giovedì 7 marzo”. L’appuntamento cade due giorni dopo il Super Tuesday che vedrà molti Stati impegnati nelle primarie presidenziali