
Usa Weekly News, Biden frustrato dai sondaggi, Trump rimosso da scheda elettorale in Maine
Joe Biden è in vacanza alle Isole Vergini, ma le sue festività sono segnate da sondaggi negativi: il suo indice di popolarità è bassissimo. Da tempo è indietro rispetto a Donald Trump, soprattutto negli stati chiave. Per il tycoon sono arrivate due notizie importanti: il Maine l’ha squalificato dalle primarie repubblicane del 2024 sulla base del 14mo emendamento della Costituzione, mentre la Corte Suprema del Michigan ha respinto un tentativo di rimuoverlo dal voto delle primarie
A cura di Valentina Clemente

Maine squalifica Trump - Il Maine squalifica Donald Trump dalle primarie repubblicane del 2024 sulla base del 14mo emendamento della Costituzione. Lo ha deciso il segretario di Stato del Maine, Shenna Bellows, secondo quanto riportato dai media americani. Il Maine diventa così il secondo Stato dopo il Colorado a vietare all’ex presidente le primarie per “insurrezione” per i fatti del 6 gennaio. Donald Trump presenterà una obiezione giuridica per prevenire che la decisione del segretario di Stato del Maine entri in vigore

“Un attacco alla democrazia” - I candidati repubblicani alla Casa Bianca criticano la decisione del Maine di escludere Donald Trump dalle primarie 2024. Il governatore della Florida Ron DeSantis si chiede se un segretario di stato repubblicano avrebbe mai potuto squalificare Joe Biden. Il riferimento è a Shenna Bellows, la democratica segretario di stato del Maine che ha deciso la rimozione dell’ex presidente dalle primarie. “Questo è un esempio di minaccia alla democrazia”, rincara la dose Vivek Ramaswamy

“Nikki batterà Trump senza imbrogli. Dovrebbero essere gli elettori a decidere chi è eletto”, osserva la campagna elettorale dell’ex governatrice del South Carolina, Nikki Haley. Chris Christie rimanda invece a quanto precedentemente dichiarato dopo la decisione della Corte Suprema del Colorado di squalificare Trump, ovvero che nessun tribunale dovrebbe escludere un candidato senza un processo che includa prove accettate da una giuria. Come Haley anche Christie è convinto che Trump deve essere sconfitto al voto

Usa 2024: Trump su Michigan – “Il patetico stratagemma di falsare le elezioni è fallito in tutto il Paese, inclusi gli Stati che storicamente sono andati ai Democratici”: così Donald Trump su Truth alla decisione della Corte Suprema del Michigan che ha respinto un tentativo di rimuoverlo dal voto delle primarie a causa del suo ruolo nell’insurrezione del 6 gennaio 2021. La Corte, ha commentato Trump, “ha con forza e giustamente respinto il tentativo dei disperati democratici di escludere dalle elezioni presidenziali del 2024 il candidato che è al comando, cioè io”

California & Trump? - I democratici si spaccano in California sulla questione dell’eleggibilità di Donald Trump: Shirley Weber, segretario di Stato democratica si è rifiutata di rimuovere il nome dell’ex presidente dalla scheda elettorale delle primarie repubblicane del 5 marzo, nonostante a richiederlo fosse stata la vicegovernatrice Eleni Kounalakis

La democratica la scorsa settimana aveva chiesto che lo Stato valutasse “ogni opzione legale” per dichiarare ineleggibile l’ex presidente, il giorno dopo che la Corte Suprema del Colorado aveva ritenuto applicabile a Trump la sezione 3 del 14esimo emendamento, che vieta a chi è stato coinvolto in un’insurrezione di candidarsi ad incarichi pubblici. Una posizione ieri è stata condivisa dal segretario di Stato del Maine, la democratica Shenna Bellows, che ha escluso Trump anche dalle primarie di questo stato

Trump su Truth - Donald Trump torna su Truth: "Nessuno dei leader mondiali, buoni o cattivi, è così malvagio e malato come i delinquenti che abbiamo nel nostro Paese che, con le loro frontiere aperte, l'inflazione, la resa in Afghanistan, la nuova truffa verde, le tasse elevate, nessuna indipendenza energetica, la crisi delle forze armate, Russia/Ucraina, Israele/Iran, stanno cercando di distruggere i nostri Stati Uniti, un tempo grandi. Possano marcire all’inferno!”, ha scritto il tycoon riferendosi alle politiche dell’amministrazione Biden e al presidente stesso

Decadere accuse federali - Donald Trump ha presentato ricorso alla corte d’appello di Washington perché vengano rigettate le incriminazioni federali nei suoi confronti riguardo al tentativo di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020. Nella richiesta presentata, gli avvocati del tycoon sostengono che Trump fosse legittimato ad agire proprio in nome di quell’immunità riconosciuta dalla Corte Suprema e che come presidente degli Stati Uniti aveva il diritto di verificare che le elezioni si fossero svolte in modo legale

Inoltre, i legali ritengono che un organo dello Stato non possa giudicare un altro, e che il giudizio su Trump era già stato dato dal Congresso quando aveva bocciato l'impeachment per il ruolo svolto dall'allora presidente nell'insurrezione del 6 gennaio 2021

“Immunità minaccia democrazia” - Il procuratore speciale Jack Smith, incaricato di indagare sull’ex presidente Donald Trump ha esortato una corte d’appello a respingere la richiesta dell’ex presidente di archiviare un caso di interferenza elettorale, sostenendo che mentre era in carica godeva di immunità totale. La richiesta di Smith è particolarmente significativa per l’argomentazione che utilizza: sostiene che le affermazioni di Trump sull’immunità presidenziale rappresentano una “minaccia alle basi democratiche e costituzionali” del Paese

Biden & sondaggi - La Casa Bianca è sempre più frustrata dai sondaggi che indicano il presidente Usa Joe Biden dietro a Donald Trump, e dall’attenzione che i media dedicano al tema. Secondo indiscrezioni, il presidente ha di recente riunito il suo staff per discutere dei sondaggi e di come cambiare il messaggio della campagna elettorale per renderlo più efficace. Gli osservatori ritengono che Biden stia incontrando difficoltà a convincere parte della base degli elettori democratici che avevano fiducia in lui ma si sono sentiti traditi dalla sua leadership

La guerra fra Israele e Hamas è un altro dei fattori che sta pesando su Biden: secondo il sondaggio New York Times/Siena, solo il 33 per cento degli intervistati ha difeso la politica di Biden con Israele. Lo stesso rilevamento ha registrato il vantaggio di sei punti di Trump tra gli americani che hanno meno di 30 anni. Sotto accusa è finita la scelta di coniare il termine “Bidenomics” per magnificare i risultati ottenuti dal presidente in campo economico, e messo da parte dalla comunicazione della Casa Bianca, perché associato dall’elettorato in modo negativo

Taylor for Biden 2024 - Taylor Swift potrebbe salvare Joe Biden nel 2024. Se la star lo sostenesse - come ha fatto nel 2020 -, il presidente potrebbe trarne dei benefici in termini di voti, un po’ come fu l’effetto Oprah Winfrey per Barack Obama nel 2008. Secondo diversi osservatori, il sostegno di Winfrey infatti mosse verso l’ex presidente oltre un milione di voti. Swift potrebbe avere un effetto anche più ampio per Biden, considerato che più delle metà degli americani si considera sua fan e fra questi molti repubblicani, riporta Msnbc

Il presidente è in difficoltà nei sondaggi, dove è indietro rispetto a Donald Trump. Se l'endorsement di Swift spingesse al voto anche solo una frazione dei suoi 272 milioni di follower su Instagram, si tratterebbe di decine di migliaia di persone che andrebbero al voto invece di stare a casa e rinunciare al proprio diritto. E questo potrebbe fare la differenza, soprattutto per i democratici. Senza contare che per i repubblicani sarebbe difficile criticare Swift visto che rischierebbero di attirarsi le ire anche di parte dei loro elettori

DeSantis in calo - A due settimane dalle primarie repubblicane in Iowa per scegliere il candidato alle presidenziali 2024, il governatore della Florida Ron DeSantis sembra arrivato a un bivio. Da giorni circolano notizie riguardo difficoltà nelle donazioni e nell’acquisto di spazi pubblicitari elettorali, un segnale sempre molto brutto nel sistema americano dove i soldi donati dai sostenitori e quelli spesi misurano il grado di popolarità di un candidato. Il New York Times ha pubblicato un ritratto di DeSantis dal sapore di necrologio politico

“Secondo i dati pubblici – scrive il quotidiano - la campagna di DeSantis sta spendendo più in voli privati piuttosto che in spot pubblicitari. In una corsa in cui Trump domina, è DeSantis quello che ha pagato l’effetto negativo sulla campagna”. Never Back Down, gruppo che raccoglie fondi per la campagna del governatore, da settembre ha chiesto donazioni a più di due milioni di abitazioni, ma oltre 700 mila di queste erano fuori dagli stati chiave di Iowa, New Hampshire e South Carolina, dove gli elettori saranno chiamati per primi a nominare il loro candidato

Haley & guerra di secessione - Nikki Haley parla della guerra di secessione e non menziona la schiavitù come uno dei motivi che l’hanno causata. Le parole di Haley “sono state come uno schiaffo in faccia agli afroamericani”, afferma Jamie Harrison, sottolineando che condannare la schiavitù è il minimo per chi vuole essere presidente. Scende in capo anche Joe Biden che, in un post su X, pubblica il video dello scambio fra Haley e un elettore che le chiede cosa avesse scatenato la guerra civile, accompagnandolo dal messaggio: “è stata la schiavitù”

Emergenza migranti a New York, Chicago e Denver - I sindaci di tre delle più grandi città degli Stati Uniti si sono incontrati per discutere della crisi migratoria che le loro comunità stanno affrontando. Come ha riportato la CBS, il sindaco di Chicago, Brandon Johnson, ha lanciato l’allarme per il numero sempre crescente di richiedenti asilo si stanno dirigendo verso le periferie e altre comunità della zona e al suo monito si sono uniti quelli di New York, Eric Adams, e di Denver, Mike Johnston

Non solo i tre municipi stanno esaurendo gli alloggi e le risorse, ma devono fare i conti con pullman carichi di migranti che arrivano ogni giorno. Secondo la CNN, i migranti arrivati al confine fra Stati Uniti e Messico in dicembre sono stati 225.000, una cifra record

Usa e Israele – L’amministrazione Biden, per la seconda volta nel mese, ha aggirato il Congresso e approvato la vendita di emergenza di armi a Israele per un valore di 147,5 milioni. “Data l’urgenza delle necessità di Israele, il segretario di stato ha notificato al Congresso di aver esercitato i suoi poteri nel determinare l’esistenza di un’emergenza che richiedeva un’approvazione immediata”, afferma il Dipartimento di Stato