Orologio dell'Apocalisse, cambia l'orario che misura la potenziale fine del mondo

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A oggi l’ora segna le 23 e 58 minuti, è tornato quindi indietro di 30 secondi, ma da qui alla fine di gennaio, data del prossimo aggiornamento, "c’è ancora spazio per le revisioni finali", sostiene, intervistata da Newsweek, la ceo del Bulletin of the Atomic Scientists Rachel Bronson. Che cos'è lo strumento ideato nel 1947

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Viene chiamato orologio dell’apocalisse, ed è un metaforico segnatempo che calcola quanto mancherebbe a un’ipotetica fine del mondo in base agli eventi che si verificano. Il 24 gennaio 2023 il mondo non si era mai avvicinato così tanto all’Armageddon. Per il Doomsday clock, l’orologio del Giorno del giudizio, erano soltanto 90 i secondi che restavano da vivere all’umanità prima dell’Apocalisse: lo aveva annunciato il portale che lo ha ideato, il Bulletin of the Atomic Scientist. A oggi l’ora segna le 23 e 58 minuti, siamo tornati quindi indietro di 30 secondi, ma da qui alla fine di gennaio, data del prossimo aggiornamento, "c’è ancora spazio per le revisioni finali", sostiene, intervistata da Newsweek, la ceo del Bulletin of the Atomic Scientists Rachel Bronson.  

Guerre e clima, gli eventi di grande portata

"A novembre il consiglio si riunisce e si confronta con le sfide che dobbiamo affrontare. Ci chiediamo se l’umanità sia più sicura o corra un rischio maggiore rispetto a quando l’orologio è stato impostato l’ultima volta", ha spiegato Bronson a Newsweek, sottolineando che gli eventi in corso sono di grande portata. "Gli attuali sviluppi includono la guerra in Ucraina, il conflitto tra Israele e Gaza, la crisi climatica, l’intelligenza artificiale, la proliferazione delle armi nucleari, le minacce biologiche. Nel 1947 l’unica tecnologia in grado di porre fine alla vita sulla Terra era quella nucleare. All’inizio degli anni 2000 si è aggiunto il cambiamento climatico".

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Le previsioni del Doomsday Clock, ideato nel 1947 dalla federazione degli scienziati atomici, sono oscillate costantemente a seconda del periodo e delle emergenze che ha vissuto l'umanità nel corso degli ultimi decenni. Tra gli scienziati che hanno contribuito a crearlo, Albert Einstein, J. Robert Oppenheimer e Eugene Rabinowitch. Nella metafora che misura l'avvicinarsi di un pericolo imminente, la mezzanotte simboleggia la fine del mondo mentre i minuti precedenti rappresentano la distanza ipotetica dal catastrofico evento. Originariamente la mezzanotte rappresentava unicamente la guerra atomica, mentre dal 2007 considera qualsiasi evento che può infliggere danni irrevocabili all'umanità, come le guerre in corso e i cambiamenti climatici.

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