Sono almeno sette le persone arrestate nel corso della manifestazione nella Capitale. Un poliziotto è rimasto ferito e sarebbe stato investito da un autobus. Il provvedimento voluto dal neo presidente ultraliberista mira a rimuovere i controlli pubblici su affitti, lavoro e prezzi dei prodotti essenziali
In Argentina continuano le proteste contro il decreto, fortemente voluto dal nuovo presidente ultraliberista Javier Milei, di deregolamentazione massiccia dell'economia. Incidenti a Buenos Aires durante una manifestazione organizzata dalla Cgt, il principale sindacato del Paese, contro il maxi Decreto firmato mercoledì scorso da Milei. La Polizia di Buenos Aires, riferisce il quotidiano argentino 'Clarin', ha arrestato almeno 7 persone questo mercoledì nel corso della mobilitazione di massa contro il provvedimento. La manifestazione è iniziata davanti alla sede del Palazzo di Giustizia, dove si sono registrati i primi scontri tra manifestanti e agenti. Un poliziotto è rimasto ferito durante gli scontri e sarebbe stato investito da un autobus. Alla mobilitazione indetta dalla Cgt hanno partecipato anche Unidad Piquetara, partiti di sinistra ed esponenti Kirchneristi. E' la prima mobilitazione della Cgt da quando Milei è arrivato a Casa Rosada due settimane fa.
Il provvedimento
Il sindacato ha diffuso un comunicato in cui definisce il primo provvedimento shock del governo come un "oltraggio irrazionale" con numerose "misure arbitrarie, anticostituzionali e dannose". Nonostante le proteste Milei ha inviato al Congresso il progetto legislativo con il quale si propone di modificare o annullare più di 300 leggi. Il testo conta 664 articoli, tra cui spiccano l'eliminazione delle elezioni primarie, la dichiarazione dello stato di emergenza pubblica ed economica fino al 31 dicembre 2025 e la privatizzazione delle aziende pubbliche.
Il Parlamento potrebbe abrogarlo
Il decreto entrerà in vigore venerdì, ma il Parlamento potrà abrogarlo con la maggioranza assoluta di entrambe le Camere, che nessun partito politico detiene. Il partito di Milei, Libertad Avanza, è solo la terza forza del Paese, anche se può contare sull'appoggio del blocco di centrodestra, il secondo più grande.