Sparatoria a Praga, identificate le vittime della strage. Cosa sappiamo

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David Karoz, 24 anni, prima di togliersi la vita ha ucciso 13 persone alla Facoltà di Lettere e Filosofia San Carlo. La Polizia non ne ha ancora reso note le generalità, ma di due di loro si è appreso qualcosa: una era la direttrice dell'istituto di Musicologia e l'altra una giovane studentessa del primo anno. Le forze dell'ordine ceche hanno attribuito a Karoz anche il doppio omicidio di una neonata di due mesi e di suo padre (32 anni), trovati la settimana scorsa in una foresta

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La Polizia ceca ha identificato le 13 vittime della strage alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Carlo di Praga: il 21 dicembre, David Koraz – studente 24enne con problemi di salute mentale – ha aperto il fuoco nell’Ateneo, prima di uccidersi davanti agli agenti intervenuti sul posto. La lista con le identità dei morti non è ancora stata resa nota. Secondo quanto è emerso, sarebbero però quasi tutte parte del corpo studentesco o del corpo insegnante della facoltà. Di due si sono però apprese le generalità: si tratta della direttrice dell'istituto di Musicologia, Lenka Hlávková, e di Lucie Špindlerová, giovane studentessa del primo anno, impegnata anche nel lavoro di correttrice di bozze. Tra i 25 feriti ci sono anche due persone degli Emirati arabi e uno studente olandese. (CHI ERA IL KILLER).

Gli altri omicidi

Soltanto poche ora prima era stato trovato il cadavere del padre dello stesso Koraz, a una trentina di chilometri di Praga: è stato sempre il ragazzo a ucciderlo. La strage aveva poi fatto partire il sospetto che sempre lui potesse essere coinvolto in un altro omcidio, quello di una neonata di due mesi e di suo padre (32 anni), trovati senza vita la scorsa settimana nella foresta di Klanovice. Poi è arrivata la conferma: "La perizia balistica ha dimostrato la corrispondenza dell'arma usata nella foresta di Klanovice con l'arma trovata nella casa di famiglia di Hostoun, dove abitava il killer dell'Università", ha informato la polizia alla tv ct24.

L'arsenale di armi e l'allarme della madre

Lo studente, nei giorni precedenti la strage, aveva anticipato su Telegram di volersi uccidere. Il suo piano, prima di suicidarsi, era però quello di "sparare a una scuola", ispirati da simili fatti di cronaca successi in Russia. A questo serviva l'arsenale di armi e munizioni ritrovato dagli agenti nell'edificio che il direttore della polizia di Praga Petr Matejicek ha definito "incredibile" e con il quale prevedeva di fare "una strage molto più estesa": pistole e fucili, tra cui un fucile a pompa e un silenziatore. A dare l'allarme che il figlio stava andando all'Università a suicidarsi è stata sua madre. A quel punto la polizia ha avviato un'operazione di ricerca e ha sgomberato  un edificio universitario in via Celetna, ma Kozak ha attaccato poi un altro edificio, in piazza Jan Palach.

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