La notizia è stata annunciata ad alcuni media dalla moglie Judit Revel e dalla figlia Anna su Instagram. Il filosofo e docente aveva 90 anni. Processato e condannato per insurrezione armata, viveva da anni in Francia dove beneficiò della cosiddetta 'Dottrina Mitterand' sul diritto d'asilo e dove insegnò in diversi atenei. Rientrato in Italia nel 1997 per scontare la condanna definitiva a 12 anni, nel 1999 ottenne la semilibertà. Poi nel 2003 tornò libero
È morto a Parigi questa notte, all'età di 90 anni, il filosofo e docente Toni Negri, storico leader di Autonomia Operaia durante "gli anni di piombo" (CHI ERA). L'annuncio della scomparsa, riportato ad alcuni media dalla moglie Judit Revel, è stato confermato da Oreste Scalzone, ex leader di Potere Operaio e punto di riferimento nella capitale francese dei fuorusciti italiani di quegli anni. A dare la notizia anche la figlia Anna con un post su Instagram accompagnato da una foto che la ritrae con il padre. Considerato tra i maggiori pensatori della dottrina dello Stato a livello mondiale, è sempre stato coinvolto in modo attivo nei movimenti di trasformazione della società: dopo gli 'anni di piombo', il libro che l'ha reso famoso nel mondo è "Impero" (Rizzoli, 2002), scritto in collaborazione con il filosofo statunitense Michael Hardt, testo fortemente critico della globalizzazione liberista e del moderno imperialismo
Tra i maggiori teorici del marxismo operaista
Nato il primo agosto 1933 a Padova, Negri è stato una figura di spicco nel movimento operaio e studentesco italiano negli anni '60 e '70. Filosofo, politologo e attivista, dopo aver partecipato all’esperienza dei ‘Quaderni Rossi’ nei primi anni Sessanta, ha avuto un’importanza cruciale nell’elaborazione teorica dell’operaismo e in seguito nella fondazione di Potere operaio e nell’Autonomia operaia. È stato uno dei maggiori teorici del marxismo operaista o "operaismo autonomo", una corrente di pensiero che si concentra sull'analisi del ruolo centrale del lavoro nella società capitalistica. Negli anni '80, Negri è stato coinvolto in una serie di controversie legali legate alle sue attività politiche e ha trascorso molti anni in esilio, principalmente in Francia, dove potè benificiare della cosiddetta 'Dottrina Mitterand' sul diritto d'asilo e dove insegnò in diversi atenei.
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Arrestato nell'operazione "7 aprile" nel 1979
Negri ha mosso i primi passi nella sezione padovana del Partito socialista, allontanandosene quasi subito diventandone critico. Dopo aver dato vita al Movimento socialista indipendente e al mensile Quaderni rossi, Negri poi ha aderito alla rivista Classe operaia, nata nel gennaio del 1964 proprio da una scissione interna al mensile. Ha fondato nel 1961 anche una casa editrice - la Marsilio editore - insieme a Paolo Ceccarelli, Giulio Felisari e Giorgio Tinazzi. L'attività filosofica, intellettuale, ma anche politica di Toni Negri è proseguita con Potere operaio, da cui è uscito nel 1973 con il convegno di Rosolina. Lo stesso anno Negri fonderà la rivista Controinformazione, ma soprattutto Autonomia Operaia, di cui sarà leader e principale teorico fino alla sua dissoluzione, nel 1979. Nello stesso anno è stato arrestato nell'operazione "7 aprile" - su ordine del sostituto procuratore di Padova Pietro Calogero - con l'accusa di far parte delle Brigate rosse che ordinarono l'uccisione dello statista democristiano Aldo Moro, verrà condannato a dodici anni di carcere con l'accusa di esserne "moralmente responsabile" al termine di un processo molto discusso. Negri si è sempre proclamato innocente e vittima di errore giudiziario o di una condanna per un reato di opinione. Nel 1983 Negri viene eletto deputato con il Partito Radicale con oltre 13mila preferenze, ma nel settembre dello stesso anno si rifugia in Francia. Oltralpe beneficiò della dottrina Mitterrand. Negri rientrò in Italia l'1 luglio 1997 per scontare la condanna definitiva di 12 anni. Dal 1999 gli venne concessa la semilibertà, nel 2003 quella totale.
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Le sue opere principali
Negli anni Settanta, accanto all'intensa attività di militanza politica nelle organizzazioni della sinistra extraparlamentare, elaborò la sua teoria dell'"avanguardia operaia" in testi come "Crisi e organizzazione operaia" (Feltrinelli, 1974), "Proletari e Stato. Per una discussione su autonomia operaia e compromesso storico" (Feltrinelli, 1976), "La forma Stato. Per la critica dell'economia politica della Costituzione (Feltrinelli, 1977), "Il dominio e il sabotaggio. Sul metodo marxista della trasformazione sociale" (Feltrinelli, 1978), "Marx oltre Marx. Quaderno di lavoro sui Grundrisse" (Feltrinelli, 1979). Negli anni Ottanta, durante la latitanza in Francia, si dedicò allo studio del pensiero politico di Baruch Spinoza, contribuendo, insieme a Louis Althusser e Gilles Deleuze, alla sua riscoperta teorica. Con l'affermarsi della globalizzazione, negli anni 2000, in collaborazione con Michael Hardt, ha scritto libri molto influenti nella teoria politica contemporanea: oltre a "Impero", "Moltitudine" (Rizzoli, 2004), "Comune. Oltre il privato ed il pubblico" (Rizzoli, 2010), "Questo non è un Manifesto" (Feltrinelli, 2012), "Assemblea" (Ponte alle Grazie, 2018). Tra gli altri suoi libri anche "Il potere costituente. Saggio sulle alternative del moderno" (SugarCo, 1992), "Goodbye Mr Socialism" (Feltrinelli, 2006), "Fabbrica di porcellana. Per una nuova grammatica politica" (Feltrinelli, 2008). "Storia di un comunista" (a cura di Girolamo De Michele, Ponte alle Grazie, 2015) è il titolo della autobiografia.
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Sangiuliano: "Cattivo maestro ma figura da valutare in tutta sua complessità"
Tra i primi a commentare la scomparsa del controverso intellettuale, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. "Toni Negri fu un cattivo maestro perché, dopo il ’68, il passaggio dal movimentismo giovanile alla pagina buia degli anni di piombo, con il terrorismo di destra e di sinistra, causò tante vittime innocenti - ha sottolineato -. In termini giuridici, poi, una cosa è l’espressione delle idee, un’altra è la pratica materiale della violenza. Ricordo inoltre che Toni Negri andò in Parlamento con i radicali, prima di rompere con Pannella. Certamente, Negri è stato un cattivo maestro, poi però bisogna valutare la sua vicenda in tutta la sua complessità". Luca Casarini, ex leader dei Centri sociali del Nordest, lo ha invece ricordato con un post sui social network: "Ciao Toni, Maestro, Padre, Profeta. Hai attraversato il deserto. Ora c'è il mare. Ma resterai per sempre".