Guerra Israele-Hamas, news. Spari contro parrocchia a Gaza: morti e feriti

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Lo riferiscono fonti del Patriarcato latino di Gerusalemme, rendendo noto che questa notte un tank israeliano aveva sparato verso la casa delle suore di Madre Teresa. I soldati dello Stato ebraico hanno ucciso "per un tragico errore" tre ostaggi durante i combattimenti a Shujaia. Netanyahu: "La guerra andrà avanti fino alla distruzione di Hamas" anche se la morte dei tre ostaggi ha "spezzato il mio cuore e quello della nazione"

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Ucciso soldato israeliano nel nord da "velivolo ostile"

Un soldato israeliano è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti nell'area di Margaliot al confine con il Libano, nel nord del Paese. Un portavoce dell'Idf ha detto ad Afp che l'attacco è stato portato da un "velivolo ostile". La vittima è il sergente

maggiore riservista Yehezkel Azaria, di Petah Tikva, di 53 anni. 

Israele, 90 operativi Hamas arrestati in ospedale Gaza nord

L'esercito israeliano e lo Shin Bet (Sicrezza interna) hanno arrestato nei giorni scorsi circa 90 "terroristi operativi" di Hamas nell'ospedale Kamal Adwan nel nord della Striscia e "sequestrato numerose armi". Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che "alcuni di quelli detenuti nell'ospedale", ritenuto "una base di Hamas", hanno "preso parte al massacro del 7 ottobre" nel sud di Israele. Tra le armi sequestrate nell'ospedale - hanno aggiunto - "fucili d'assalto, lanciagranate, ordigni esplosivi e equipaggiamento militare di operativi di Hamas".

Egitto abbatte drone al largo Sinai

L'aeronautica egiziana ha abbattuto un drone al largo della penisola del Sinai, riferiscono i media legati allo Stato. Lo scrive 'Times of Israel'. Testimoni affermano di aver visto un secondo oggetto volante schiantarsi sulla terraferma più a monte della costa. I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno affermato di aver lanciato diversi droni nel sud di Israele.

Il canale televisivo egiziano Al-Qahera riporta "lo schianto di un oggetto volante non identificato nelle acque territoriali egiziane vicino alla città di Dahab". Una fonte dei servizi di sicurezza dice all'AFP che si trattava di un drone "la cui origine è ancora sconosciuta".


Uuccisi 19.088 palestinesi, 13 ogni israeliano morto

Il Ministero palestinese della Salute, controllato da Hamas, ha annunciato in un aggiornamento che il bilancio delle vittime è salito ad almeno 19.088 morti, con oltre 54.450 feriti. Dal 7 ottobre ci sono più di 13 palestinesi uccisi ogni israeliano morto.

Il Ministero - scrive l'agenzia palestinese Wafa - ha affermato

in un comunicato stampa che il numero documentato di vittime nella Striscia di Gaza ha raggiunto 18.800 unità, mentre anche il bilancio delle vittime in Cisgiordania è salito a 288. Inoltre, ha affermato il Ministero, 51.000 palestinesi sono stati feriti a Gaza e quasi altri 3.450 in Cisgiordania. Tra le vittime a Gaza, sono stati uccisi oltre 300 operatori sanitari, 86 giornalisti, 35 membri del personale della protezione civile e 135 membri del personale dell'UNRWA.

Esercito Israele, ucciso riservista in un raid di droni a nord

Le Forze di difesa israeliane hanno riferito che un soldato riservista è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti, di cui uno gravemente, in un attacco di droni avvenuto oggi vicino alla comunità di Margaliot, nel nord di Israele. Lo riporta il Times of Israel. Il riservista ucciso è stato identificato come Yehezkel Azaria, 53 anni, del 129° Battaglione dell'8a Brigata Corazzata. I feriti appartengono invece al 6609° battaglione da ricognizione della Brigata Alexandroni.

Famiglie ostaggi, 'basta combattere, avviare i negoziati'

Le famiglie degli ostaggi tenuti nella Striscia di Gaza hanno esortato il governo israeliano a porre fine ai combattimenti e ad avviare negoziati per il loro rilascio. "Stiamo solo recuperando cadaveri. Vogliamo che fermiate i combattimenti e avviate i negoziati", ha detto Noam Perry, figlia di un israeliano rapito, durante un raduno di famiglie di ostaggi a Tel Aviv. Robby Chen, padre di un soldato 19enne ostaggi, ha espresso la sua rabbia tenendo una clessidra in mano. "Cosa state aspettando? Di farli tornare nelle bare? Chiediamo al governo di parlare con noi oggi e spiegare quale proposta hanno sul tavolo".

Termina corteo a Milano: ‘Milano è palestinese’

E’ terminata in questi istanti la manifestazione pro Palestina di Milano. Dopo alcuni interventi dal palco l, allestito sul camion degli organizzatori nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Lambrate, una delle organizzatrici ha salutato i partecipanti invitandoli ad accendere le torce sui telefonini, mentre nell’aria risuonava l’inno palestinese. Al termine ha lanciato l’invito per il prossimo corteo, che si terrà ancora una volta di sabato, invitando tutti a creare post e contenuti sui social utilizzando l’hashtag ‘Milanoèpalestinese’. “Voglio che tutti facciate post e contenuti - ha detto -; fatelo su Facebook, su Instagram, su X e su TikTok. Fatelo ovunque perché questo servirà sempre di più a ribadire che Milano è palestinese’.

A Consiglio Onu una nuova bozza di risoluzione per sul conflitto Gaza

 Una nuova bozza di risoluzione sul conflitto a Gaza è approdata al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dove sarà discussa, e forse già votata, lunedì. A presentare il testo in circolazione e discussione dietro le quinte da oggi sono stati di nuovo gli Emirati arabi uniti. Si chiede la facilitazione logistica di più aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. L'unica risoluzione su Gaza approvata dal Consiglio di sicurezza dall'inizio del conflitto lo scorso 7 ottobre è incentrata sugli aiuti umanitari. Tutti i tentativi di introdurre una pausa nei combattimenti sono falliti, per l'opposizione degli Stati Uniti. 

Un altro ostaggio israeliano morto in prigionia a Gaza

La famiglia di Inbar Haiman, 27 anni, è stata informata della sua morte in cattività a Gaza. Lo hanno riferito i media. Haiman era stata rapita da Hamas alla festa musicale di Reim, a ridosso della Striscia, il 7 ottobre scorso.

Critiche a Netanyahu per non aver annunciato morte degli ostaggi

Voci di forte critica si stanno alzando in Israele contro il premier Benyamin Netanyahu - e il suo governo - per non aver annunciato lui ieri sera in prima persona l'uccisione dei treostaggi israeliani da parte dell'esercito a Gaza. Lo hanno segnalato i media ricordando che in passato, in casi simili, è stato il premier ad annunciare ad Israele quanto era successo. Tra le voci riportate, quella del giornalista Einav Schiff di Yediot Ahronot secondo cui "il portavoce militare (Daniel Hagari, ndr) è stato abbandonato la scorsa sera. Non era lui a dover guardare negli occhi l'opinione pubblica e informarla della tragedia ma il primo ministro o almeno il ministro della difesa o il capo di stato maggiore. Non è sorprendente ma deludente". Alla carica contro il governo - dopo aver abbassato i toni dal 7 ottobre scorso - è tornato Uri Heitner, storico e figura di spicco del movimento dei Kibbutz. Heitner - secondo i media - ha collegato la tragedia dell'uccisione degli ostaggi a Gaza alle politiche a favore dell'incremento del porto d'armi incentivate dal ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir di 'Potere ebraico' e lo ha chiamato "gang leader". Dan Halutz, un ex capo di stato maggiore dell'esercito, è stato il più caustico nei confronti di Netanyahu. "Bibi - ha detto, citato dai media, ricorrendo al nomignolo del premier - l'unica immagine di vittoria possibile dopo il fallimento del 2023 è quella di te che ci lasci con la bandiera bianca". Una immagine legata al fatto che gli ostaggi uccisi - secondo l'esercito - avevano innalzato un bastone con una pezza bianca. 

Familiari ostaggi: operazione militare da sola non basta

Familiari degli ostaggi hanno tenuto una conferenza stampa a Tel Aviv, esortando il governo ad avviare un nuovo accordo per la liberazione dei loro cari tenuti a Gaza, dopo l'uccisione di tre sequestrati da parte di militari israeliani. Un'operazione militare da sola non salvera' le vita degli ostaggi", ha sottolineato Raz Ben Ami, lei stessa ex sequestrata liberata le scorse settimane, mentre suo marito Ohad e' ancora prigioniero di Hamas nell'enclave palestinese. "Avete promesso il ritorno dei sequestrati vivi, cosa state aspettando", ha aggiunto. 

Hamas: Israele conosce le condizioni per liberare ostaggi

"L'esercito sionista conosce molto bene le nostre condizioni per liberarli, poiché nessuno di loro sarà liberato finché non saranno soddisfatte le nostre condizioni". Lo afferma Abu Obaida, portavoce delle Brigate Al-Qassam, rispetto alla liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas. "Il nemico sionista sta giocando con le vite dei suoi soldati tenuti prigionieri dalla resistenza palestinese e quindi non si preoccupa dei sentimenti delle loro famiglie. Ieri, l'esercito sionista ha intenzionalmente giustiziato tre di loro, preferendo ucciderli piuttosto che liberarli". 

Circa 300 in piazza a Milano per corteo proPalestina, ‘istituzioni mondiali complici massacro’

Circa 300 persone sono scese in piazza, a Milano, per l’undicesimo corteo pro Palestina, organizzato da tutte le associazioni e comunità dei palestinesi.  La manifestazione è partita poco fa da piazzale Loreto al grido di ‘Palestina libera, Israele criminale; Palestina immortale, Gaza vincerà’.  Il corteo sfilerà per le vie della città fino a raggiungere la stazione ferroviaria di Lambrate. Molte le donne e i bambini presenti per ribadire la richiesta di libertà per il popolo palestinese e l’immediato cessate il fuoco a Gaza.  

Dopo nuovi lanci dal Libano, Israele colpisce oltre confine

L'esercito israeliano ha detto di aver identificato tre lanci dal Libano nel sud del Paese dove poco prima sono risuonate le sirene di allarme. In risposta - ha aggiunto il portavoce militare - l'artiglieria israeliana sta ora colpendo oltre confine. Secondo la stessa fonte, in precedenza l'esercito ha identificato "una serie di sospetti in un'area nota per essere di Hezbollah".

Netanyahu terrà conferenza stampa stasera

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu terrà una conferenza stampa a Tel Aviv alle 20.30 ora locale (le 19.30 in Italia). 

'Panico nella parrocchia a Gaza, tutti distesi a terra'

"Sono momenti di panico nella parrocchia di Gaza, stanno attaccando il complesso e la paura, soprattutto tra i bambini e gli anziani, è incredibile. Tutti sono a terra per paura di essere colpiti". Sono le concitate informazioni che arrivano dalla parrocchia cattolica di Gaza, la Sacra Famiglia, dove da due mesi sono rifugiate circa 600 persone. Secondo le stesse fonti i cecchini sparano a chiunque si muova all'interno della parrocchia, un compound di diversi edifici. I due morti sarebbero due donne, mamma e figlia, che si erano spostate dalla chiesa per raggiungere i bagni. Le informazioni arrivano frammentarie perché la connessione è a singhiozzo.

Fonti Patriarcato, spari contro parrocchia a Gaza, 2 morti

La parrocchia latina di Gaza è da un paio d'ore sotto attacco. I cecchini stanno sparando e ci sarebbero al momento due morti e cinque feriti. E' quanto riferiscono fonti del Patriarcato latino di Gerusalemme, rendendo noto che questa notte un tank israeliano aveva sparato verso la casa delle suore di Madre Teresa. E' stato distrutto il generatore che ha preso fuoco con gravi danni. Una religiosa è rimasta ferita alla gamba. Ora "tutto il complesso della Sacra Famiglia è circondato" e "le operazioni militari sono proprio a ridosso", riferiscono le stesse fonti.

Meloni-Sunak: Ucraina-crisi Medio Oriente al centro colloquio

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato a Palazzo Chigi il Primo Ministro del Regno Unito Rishi Sunak. La discussione ha toccato i principali dossier della politica internazionale, a partire dall'invasione russa dell'Ucraina e dalla crisi in Medio Oriente. Lo riferisce una nota di palazzo Chigi. 

Media, incontro capo Mossad-Qatar in Europa su ostaggi

Il capo del Mossad, David Barnea, ha incontrato in Europa il premier del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, per parlare del rilascio degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza. Lo ha riferito un funzionario politico. Secondo il Wall Street Journal, il faccia a faccia è avvenuto in Europa, ad Oslo, dove si sono visti i leader di Paesi nordici e arabi. Come ha fatto sapere il ministero della Difesa israeliano, il ministro Yoav Gallant ha visto oggi Barnea, insieme al capo di Stato maggiore Herzl Halevi e al capo dello Shin Bet Ronen Bar per discutere del ritorno dei sequestrati. 

Secondo il sito israeliano Walla, i colloqui tra Barnea e Al Thani sono stati "solo l'inizio" e il processo sarà "lungo, difficile e complicato". Il direttore della Cia, Bill Burns e il ministro dell'Intelligence egiziano, il generale Abbas Kamel, sono stati aggiornati sull'incontro e stanno aiutando a rilanciare i negoziati per il rilascio degli ostaggi israeliani in cambio della scarcerazione di detenuti palestinesi. Haaretz ha riferito che il gabinetto di guerra israeliano dovrebbe discutere in giornata il faccia a faccia avvenuto. 

'Tre ostaggi uccisi per errore', uno aveva bandiera bianca secondo inchiesta Idf

Nuovi dettagli emergono dopo la notizia della morte nella Striscia di Gaza di tre ostaggi, uccisi dai soldati israeliani nel quartiere di Shejaiya, a Gaza City, in quello che è stato descritto come un "tragico incidente". Il Times of Israel scrive dei tre ostaggi che erano riusciti a liberarsi da Hamas, dopo essere stati rapiti il 7 ottobre scorso, e precisa che secondo un ufficiale del Comando sud, che fa riferimento alle fasi iniziali di un'inchiesta interna, tutto sarebbe iniziato quando un soldato ha individuato tre persone che uscivano da un edificio a decine di metri di distanza, dirigendosi verso di lui, tutte a torso nudo, una con una bandiera bianca, un bastone con stoffa bianca.

Il soldato, ritenendo si trattasse di una trappola di Hamas, ha aperto il fuoco e urlato "terroristi" per allertare gli altri militari, si legge. Secondo quanto emerge dell'inchiesta del Comando Sud delle Idf, il soldato ha così ucciso due persone, mentre la terza è stata ferita ed è rientrata nell'edificio da cui era uscita. E' quindi arrivato l'ordine di fermare il fuoco. I soldati nell'area avrebbero nel frattempo sentito chiedere "aiuto" nella loro stessa lingua, in ebraico, e poco dopo l'uomo è nuovamente uscito dall'edificio, ma un altro soldato ha sparato, uccidendolo. Tutti e tre i corpi sono stati portati in Israele, precisa il giornale. Secondo l'ufficiale, entrambi i soldati hanno agito senza rispettare i protocolli. 


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