Maternità surrogata, arriva l'apertura dell'Eurocamera

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Un provvedimento Ue in materia ha incassato una netta maggioranza con 366 voti a favore, 145 contrari e 23 astensioni. La nuova normativa, adesso, dovrà essere ratificata dai rappresentanti dei governi dei 27 Stati membri, dove rischia però di arenarsi qualora mancasse l'unanimità. Perno del provvedimento voluto dall'Eurocamera sarà il cosiddetto "certificato di genitorialità"

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"La genitorialità deve essere riconosciuta indipendentemente da come un bambino è stato concepito, è nato o dal tipo di famiglia che ha". Lo sottolinea il testo di una norma proposta dall’Eurocamera che segnala una chiara apertura alla pratica della maternità surrogata, sostenendo che se si è genitori in un Paese Ue lo si deve essere in tutta l'Unione. Il provvedimento Ue ha incassato una netta maggioranza con 366 voti a favore, 145 contrari e 23 astensioni. Compatti a favore si sono schierati i liberali, i verdi e i socialisti mentre si è diviso il fronte dei popolari con le delegazioni nordiche a favore e quelle dell'Est più scettiche. Spaccata anche la delegazione di Forza Italia.

Il certificato di genitorialità

Perno del provvedimento voluto dall'Eurocamera sarà il cosiddetto certificato di genitorialità che, una volta concesso da uno Stato membro, anche in formato digitale, dovrà essere riconosciuto in tutta quanta l'Unione. Dall’Eurocamera, infatti, sottolineano che il mancato riconoscimento di questo certificato "dovrà essere possibile solo per motivi rigorosamente definiti e dopo una valutazione individuale, per evitare discriminazioni". Positiva la reazione delle opposizioni. "Avremo più diritti per i genitori e i bambini", ha commentato Sabrina Pignedoli del M5s. "Una buona notizia per i due milioni di bambine e i bambini in Europa che rischiano di non vedere riconosciuti i loro genitori", ha sottolineato poi il capodelegazione del Pd, Brando Benifei. Per la destra la mossa dell'Eurocamera è "un sotterfugio inventato per provare a imporre dall'alto il riconoscimento dell'aberrante pratica dell'utero in affitto", come sottolineato dal capo delegazione di FdI, Carlo Fidanza e dall'eurodeputato Vincenzo Sofo. "Ci batteremo ora affinché il Consiglio Ue eviti che tale regolamento possa avere luce verde e diventare operativo", hanno riferito.

La ratifica dei governi degli Stati membri

La nuova normativa, adesso, dovrà essere ratificata dai rappresentanti dei governi dei 27 Stati membri, dove rischia però di arenarsi qualora mancasse l'unanimità. Davanti alla proposta, dunque, c'è una strada ancora molto articolata ma il messaggio dell'Eurocamera risulta piuttosto chiaro: le famiglie non sono fatte solo da papà e mamma.

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